Oggi voglio parlarvi di una segnalazione; sul sito di Thrillernord, qualche giorno fa, è infatti finalmente uscita la mia recensione di "Una viennese a Parigi" di Ernst Lothar, l'ultima lettura di Aprile che ancora mancava all'appello.
Si tratta di un interessante romanzo storico scritto sotto forma di diario e basato sulla vita di Franzi, una giovane austriaca che decide di lasciare il suo Paese quando esso viene invaso dall'esercito nazista e si trasferisce a Parigi dove può iniziare una nuova vita; almeno apparentemente.
Un buon punto di partenza per chi magari vuole approfondire un po' la storia di quel periodo partendo da una lettura non troppo pesante e complessa.
Qui sotto vi lascio scheda libro, trama e il link per leggere la recensione completa sul sito di Thrillernord!
Titolo: Una viennese a Parigi
Autore: Ernst Lothar
Paese: Austria/Stati Uniti
Genere: Romanzo storico/Diario
Pagine: 509
Prima
pubblicazione:
Casa
editrice italiana:
Anno
edizione: 2018
Prezzo
di copertina: 19 euro copertina flessibile
Ebook: 12.99 euro
Trama:
Austria,
1938, i nazisti hanno occupato Vienna, l’Europa è sempre più
vicina al baratro del secondo conflitto mondiale. Gli austriaci
subiscono l’invasione con un misto di rassegnata impotenza e
speranzosa cecità, ma Franzi non è come gli altri e decide di
abbandonare la sua città. La ragione non è la sua etnia o la sua
religione, non è ebrea né appartenente ad alcuna minoranza. Solo
non riesce a sopportare l’idea di assistere impotente all’ascesa
di Hitler. Si fa dunque trasferire a Parigi, in un ufficio di
corrispondenza della casa di produzione cinematografica per cui
lavora. In Francia tutto appare diverso: la gente è libera, nessuno
teme che il proprio vicino di casa lo denunci, i cartelloni dei
teatri sono ricchi di spettacoli, i bistrot traboccano di gente. A
Parigi conosce Pierre, un affascinante giornalista di cui presto si
innamora, ricambiata. Ma un sordido ricatto minaccia il loro amore.
Nonostante questo Franzi è felice, ma sulla coscienza le grava il
peso della sua scelta: è da codardi abbandonare il proprio paese
nel momento del bisogno? Ma cosa avrebbe potuto fare lei da sola? E
com’è possibile che nessun austriaco abbia mosso un dito per
opporsi all’annessione? La guerra spazza via interrogativi, sogni e
speranze. Pierre è costretto a partire per il fronte mentre Franzi
assiste alla caduta della Francia sotto il giogo del Reich e vede nei
francesi la stessa cecità che era stata degli austriaci, la stessa
voglia di minimizzare l’occupazione. Ma questa volta Franzi non ha
intenzione di scappare.
Ernst
Lothar nacque
nell’allora Brünn, città dell’impero austro-ungarico, ora Brno,
Repubblica Ceca, il 25 ottobre 1890. Dopo vari studi di legge e
letteratura tedesca a Vienna, prese parte alla prima guerra mondiale
e, dopo aver lavorato al ministero del commercio austriaco, decise di
dedicarsi completamente alla scrittura iniziando a lavorare come
regista e commediografo teatrale. Dopo l’invasione dell’Austria
da parte dell’esercito nazista nel 1938, per sfuggire alle
persecuzioni razziali emigrò negli Stati Uniti dove insegnò
all’Università e pubblicò numerosi romanzi, alcuni dei quali
trasposti in lungometraggi americani e tedeschi. Solo negli anni ’70
poté tornare finalmente a Vienna, dove infine morì nel 1974.
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