Siamo ormai in dirittura d'arrivo e domani conoscere la classifica dei libri letti a Maggio, quindi preparatevi perchè oggi non uscirà solo una ma ben due recensioni!
La prima riguarda un libro che volevo leggere da diverso tempo e che per alcuni versi è stato estremamente piacevole.. mentre per altri..
Va bene, non indugio oltre, ecco la mia recensione
Titolo: Delitto al pepe rosa
Autore: Brigitte Glaser
Paese: Germania
Titolo
originale: Leichenschmaus
Genere: Giallo
Pagine: 258
Casa
editrice italiana: Emons
Anno
di pubblicazione: 2015
Prezzo
di copertina: 12.50 copertina flessibile
Siamo ad un punto di svolta per la vita e la carriera di Katharina Schweitzer, cuoca alta, robusta e dai capelli rossi, originaria di Baden-Baden; dopo aver girovagato in diverse città europee viene assunta in un ruolo di prestigio nel ristorante stellato Bue D'oro gestito dal celebre Hugo Spielman, uno dei geni indiscussi della cucina tedesca. Questo incarico rappresenta per Katharina un vero trampolino di lancio e la giovane cuoca ha tutta l'intenzione di non farselo scappare; peccato che le cose improvvisamente prendano una brutta piega quando, durante la cena, uno dei commensali muore. La casa della morte è avvelenamento.
Destreggiandosi tra un acerrima nemica, un fidanzato lontano e una mamma a dir poco pressante, Katharina dovrà trovare anche il tempo di lasciarsi stupire da nuove ed inaspettate emozioni e soprattutto di buttarsi in una pericolosa indagine per scoprire l'assassino, affiancata ovviamente dall'irrefrenabile Adela, la sua padrona di casa con il pallino per gli intrighi.
La prima cosa che mi ha colpito di questo libro è la ricchezza della descrizione dei luoghi in cui è ambientato; sarà per la mia adorazione nei confronti della Germania ma leggere un po' tanto trasporto nel descrivere minuziosamente i luoghi simbolo di Colonia mi ha donato ancora più voglia di visitarla di quanto io già avessi. L'opera nasce da un idea a dir poco originale, fondere insieme gli elementi del genere giallo con la passione per la buona cucina, due argomenti (il primo ever green e il secondo negli ultimi tempi più volte affrontato) che già da soli assicurano una buona riuscita. La protagonista della storia, Katharina, mi è stata da subito simpatica e, il fatto di scegliere una donna così forte e così determinata come narratrice ha donato alla narrazione una freschezza e una scorrevolezza incredibili e davvero apprezzabili.
Uno dei pregi fondamentali è rappresentato dai personaggi; partendo dalla brigata di cucina fino a giungere alla vita privata della protagonista, troveremo personaggi molto diversi tra loro ma tutti ben definiti e trascinati da diversi ideali, colpe e segreti. In questo modo, anche l'acido e untuoso commissario di polizia Fischer (sulla carta geniale ma in concreto decisamente inutile) risulterà in qualche modo importante e sorprendente all'interno della narrazione. Non posso esimermi dallo spendere due parole su Adela, l'ex ostetrica che sembra conoscere tutta Colonia e dintorni e che sarà proprio lei a spingere Katharina ad andare a fondo nell'intricata rete di sospetti, fino a scoprire il vero colpevole.
Le trame che si snodano all'interno del libro sono molteplici e diventano sempre più losche ed intricate pian piano che il Bue D'oro diventa scena non di uno ma di ben tre omicidi; i colpi di scena sono assicurati ed ogni pagina nasconde qualche indizio importante per giungere pian piano alla soluzione.
Se c'è una cosa che però non mi ha convinto del tutto riguarda proprio la soluzione; non mi nascondo nel dire che avrei volentieri dato qualche punto in più a questa opera, se non fosse stato per un epilogo davvero troppo prevedibile. Un giallo in cui si capisce il colpevole praticamente a metà è un giallo riuscito a metà.
Detto questo, i miei complimenti ormai si sprecano per quanto riguarda questa meravigliosa collana "Gialli tedeschi" della Emons che mi sorprende ogni volta con opere intriganti, coinvolgenti e dotati di una sottile e spigliata ironia tipica del popolo che io tanto adoro.
Non vedo l'ora di scoprire la nuova indagine che il finale aperto ha lasciato completamente imprevedibile.
Voto: 7.5
Frase: "È difficile che mi sbagli in quel tipo di valutazioni. Ho fiuto per catastrofi e sciagure. Ma di omicidi al Bue D'oro non ne ho fiutati. Nemmeno uno"
Brigitte
Glaser è nata nella Foresta nera nel 1955 e vive da molti anni a
Colonia dove si occupa di formazione. Oltre alle serie sulla cuoca
Katharina Schweitzer e a quella precedente su due detective donne,
Glaser ha pubblicato diversi libri per ragazzi.
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