lunedì 23 settembre 2019

Recensione: "Il segreto degli angeli" di Camilla Lackberg

Buon lunedì a tutti amici lettori!
Eccomi pronta per una nuova recensione che riguarda una delle mie ultime letture; "Il segreto degli angeli" di Camilla Lackberg, l'ottavo capitolo della serie "I delitti di Fjallbacka".
Qui sotto trovate la mia recensione, ma attenzione agli spoiler se ancora non avete letto i capitoli precedenti!




Titolo: Il segreto degli angeli
Autore: Camilla Lackberg
Paese: Svezia
Titolo originale: Änglamakerskan
Genere: Giallo
Pagine: 482
Prima pubblicazione: 2011
Anno edizione: 2015
Casa editrice italiana: Marsilio
Prezzo di copertina: 19 euro copertina flessibile, 14 euro edizione Vintage
Ebook: 7.99 euro
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Si sa bene che il metodo migliore per reprimere il dolore è tenersi occupati ed Ebba e Marten, dopo la tragica morte del figlio, decidono di lanciarsi in un nuovo ambizioso progetto, tornare a Valo, isoletta di fronte a Fjallbacka per ristrutturare la casa della famiglia di lei e fare un Bed and Brackfast. I fantasmi del passato però sono difficili da scacciare e mentre la coppia sprofonda sempre di più in una crisi irreparabile qualcuno mette a rischio la loro vita per evitare che possano scoprire cosa è realmente successo alla famiglia di Ebba, responsabili del collegio maschile degli anni '70 e scomparsi improvvisamente nel nulla più di trent'anni prima. Quel misterioso episodio popola da sempre le leggende popolari della città e da diverso tempo suscita la curiosità di Erica che, quando Patrick si ritrova ad indagare sui tentati omicidi, non potrà resistere alla tentazione di approfondire e mettersi all'opera nelle sue personali indagini. 


Chi non apprezza i libri di Camilla Lackberg lo fa perchè reputa che i suoi libri (in particolari quelli che fanno parte di questa serie) siano tutti molto simili tra loro e per certi versi questa è una cosa difficile da contraddire; arrivata a questo capitolo, ossia l'ottavo, non posso negare di aver trovato alcune nette similitudini con i libri precedenti soprattutto per quanto riguarda la struttura del libro sempre divisa tra presente e passato. Se la mancanza di variazione fino ad ora non mi aveva dato particolarmente fastidio, in questo capitolo mi ha creato non pochi problemi, soprattutto nella parte iniziale nella quale notavo netti collegamenti con la storia raccontata in "Il guardiano del faro", libro che, tra l'altro, mi è piaciuto meno di tutta la serie. Per fortuna andando avanti e superando il punto critico però, devo ammettere che la storia si è rivelata essere decisamente piacevole. Più che del libro precedente, "Il segreto degli angeli" sembra collegarsi maggiormente a "Il bambino segreto", della quale potrebbe quasi essere una specie di seguito; questo sia per la ricomparsa di Kjell, il giornalista che già era apparso nel capitolo precedente e che ora si ritrova a formare con Erica una coppia investigativa eccezionale, sia per il ritorno al tema della Seconda Guerra Mondiale che l'autrice ripropone (inserendo nella storia anche Hermann Goring, celebre ufficiale nazista, la cui storia però viene ovviamente cambiata per adattarsi al romanzo) per creare il contesto nel quale si sviluppa la storia e soprattutto il passato della famiglia di Ebba. Se il giallo in sè risulta solamente piacevole il vero punto di forza di Camilla Lackberg, in questo e negli altri suoi romanzi, è senza dubbio i personaggi che in questa serie cambiano, evolvono e vivono, molto spesso delle situazioni drammatiche; con Martin in congedo per gravi problemi famigliari e Paula in attesa del parto, si ha modo di vedere finalmente all'opera il vecchio Gosta, poliziotto un po' datato e forse non più brillante ma capace di dare ancora molto soprattutto in questa indagine che lo vede particolarmente coinvolto. Nonostante tutte le critiche e tutte le aspettative un po' sotto la media, a me Camilla Lackberg continua a piacere e lo fa sia grazie ai personaggi sia perché, in qualche modo, riesce sempre a concludere in modo così sapiente che è impossibile non voler leggere il capitolo seguente. Cosa che continuerò a fare.

Voto: 7.5



Camilla Lackberg (nome completo Jean Edith Camilla Lackberg Erikson) nasce a Fjallbacka il 30 agosto 1974. Dopo gli studi in economia a Goteborg si trasferisce nella capitale Stoccolma dove lavora nel marketing, attività che abbandona per dedicarsi a tempo pieno alla scrittura, da sempre suo grande hobby. Oltre alla celebre serie poliziesca, ha scritto anche libri di cucina e, ispirandosi ad uno dei suoi figli, libri per bambini. Attualmente vive con i quattro figli e il terzo compagno. Il suo esordio è avvenuto nel 2010 con "La principessa si ghiaccio", diventato poi bestseller mondiale e vincitore in Francia del Grand Prix de Littérature Policière. Ne fanno seguito "Il predicatore", "Lo scalpellino", "L'uccello del malaugurio", "Il bambino segreto", "La sirena", "Il guardiano del faro", "Il segreto degli angeli", "Il domatore di leoni" "La strega". Di sua pubblicazione anche la raccolta di racconti "Tempesta di neve e profumo di mandorle" e "Donne che non perdonano" "La gabbia d'orata" i primi romanzi non appartenenti alla serie.

martedì 17 settembre 2019

Segnalazione Thrillernord; "Sangue sporco" di Enrica Aragona

Buongiorno a tutti cari amici lettori!
Eccomi tornata per condividere con voi l'uscita di una mia nuova recensione sulla piattaforma Thrillernord, cosa che mi rende particolarmente contenta perché riguarda un libro che ho letteralmente adorato e che al momento rimane il migliore di questo mese. Sto parlando di "Sangue sporco" romanzo di Enrica Aragona che ci porta a compiere un  vero e proprio viaggio emozionale all'interno di un quartiere popolare romano attraverso la storia di due donne legate da un rapporto unico e conflittuale. Qui sotto vi lascio la trama, la scheda libro e il link per leggere la mia recensione su thrillernord.it. Vi invito caldamente a dargli un occhiata e a scoprire questo splendido romanzo.




Titolo: Sangue sporco
Autore: Enrica Aragona
Paese: Italia
Genere: Romanzo
Pagine: 288
Anno di pubblicazione: 2019
Casa editrice: Corbaccio
Prezzo di copertina: 16.90 euro copertina rigida
Ebook: 9.99 euro
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Trama: 
Roma, fine anni Settanta: un quartiere appena nato che confina con l’inferno, il sogno della casa popolare che diventa subito incubo. Scilla ha quattro anni quando, sul volto di suo padre, vede disegnarsi la rabbia per la vita che li attende. Ma in un luogo dove ognuno ha un dolore a cui sopravvivere, in uno spazio di abbandono che contamina chi ci vive fino a distruggerlo, c’è anche Renata. Ed ecco che quello spazio si dischiude, poco a poco, e quei palazzoni fatiscenti diventano lo scenario in cui nasce e cresce un rapporto fatto di amicizia, desiderio e paura, un rifugio in cui Scilla e Renata si nascondono da una realtà dove nei vasi fioriscono le siringhe e il riscatto si porta sempre dietro la colpa. Perché dove non ci si può permettere di sognare, la vita corrode ogni legame, separa i destini, allontana le persone. Ma lascia, comunque, la speranza di potersi salvare. Il primo romanzo, intenso e potente di una nuova voce italiana.


Voto: 9

Frase: "Quando incontro i fantasmi che un tempo erano i miei amici, oggi consumati da una vita trascorsa nel ghetto, il senso di colpa mi aggroviglia le budella. Mi guardano come se fossi io quella sbagliata, quella che ha tradito, che li ha abbandonati per una vita migliore. Non sanno che per me l’isola è una ferita che non cicatrizza, una nostalgia a cui non posso nemmeno dare un nome. Perchè per quanto squallida sia, per quanto schifo faccia, per quando io abbia provato a dimenticarla, rinnegarla, cancellarla, Isola Nuova è casa mia"


Enrica Aragona è nata a Roma nel 1978. Lavora in un’azienda farmaceutica e scrive da sempre, soprattutto racconti che sono stati pubblicati in varie antologie. “Sangue sporco” è il suo primo romanzo pubblicato con una grande casa editrice







giovedì 12 settembre 2019

Recensione; "Come piante tra i sassi" di Mariolina Venezia

Buon giovedì a tutti amici lettori!
Prima di presentarvi la mia ultima lettura devo fare una premessa. Dovete sapere che non sono un amante dei programmi televisivi ma, quando qualche settimana fa, mi è capitato di vedere il trailer della nuova fiction Rai1 "Imma Tataranni. Sostituto Procuratore" non ho potuto fare a meno di pensare "Che personaggio interessante! Chissà se ci sono i libri?" Ebbene, i libri c'erano, tre nello specifico scritti da Mariolina Venezia ed il primo di essi "Come piante tra i sassi" è stato proprio il mio ultimo libro letto. Ora sono pronta a parlarvene quindi mettetevi comodi, proprio come di fronte alla tv; qui sotto trovate la mia recensione.




Titolo: Come piante tra i sassi
Autore: Mariolina Venezia
Paese: Italia
Genere: Romanzo
Pagine: 256
Prima pubblicazione: 2009
Casa editrice: Einaudi
Prezzo di copertina: 17.50 euro copertina flessibile 
Ebook: 7.99 euro 
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Imma Tataranni è una donna insopportabile. Lo sa il placido marito Pietro, lo sa la tredicenne figlia Valentina, lo sanno, soprattutto, i colleghi di lavoro alla Procura di Matera, dove sa dare proprio il meglio, o per meglio dire il peggio, di sè. Il nuovo caso che si trova a dover affrontare apparirebbe di immediata soluzione; un giovane ragazzo è infatti stato trovato ucciso e tutto farebbe pensare che si tratti ad uno dei classici affare di droga ma ben presto Imma capisce che sotto c'è qualcosa di più e tra personaggi singolari e situazioni diverse si troverà a scavare in loschi affari, tra cui lo scarico di rifiuti tossici.


Inizio con il dire che la mia prima impressione sul personaggio di Imma Tataranni è stata sicuramente azzeccata. Una protagonista come lei, infatti, non l'avevo mai trovata; isterica, spietata, così tanto ligia al lavoro da diventare pedante ed incapace di provare compassione. Creare un personaggio così è già un buonissimo punto di partenza nella formazione di un romanzo ed, in più, Mariolina Venezia affianca alla sua protagonista altri personaggi interessanti, come quelli che compongono la sua famiglia, ma soprattutto i suoi colleghi di lavoro come Diana, la sua segretaria amica da sempre, o Ippazio Calogiuri, il bel carabiniere siciliano che le fa da autista e guardia del corpo e al quale Imma sembra essere legata da un legami che a tratti va ben oltre la sfera professionale. Tutte queste cose messe insieme sarebbe un buon punto di partenza peccato che poi le cose finiscano per perdersi e risultano sviluppate in un modo poco incisivo. Il problema principale è lo stile della scrittrice, poco intuitivo, a volte dispersivo e sconclusionato, quasi totalmente privo di discorsi diretti e quindi infine poco adatto ad un giallo che dovrebbe fare della scorrevolezza narrativa la sua caratteristica più importante. L'impressione che ho avuto una volta finita questa lettura è di non aver potuto avere la possibilità di capirla a pieno, di entrare nel vivo dei personaggi, molti dei quali risultano solamente accennati e quindi, in qualche modo incomprensibili. Io che mi aspettavo un giallo scorrevole e, anche, perchè no, leggero da leggere, in alcuni punti ho fatto fatica a mantenere l'attenzione necessaria per stare dietro alla narrazione e questo mi dispiace molto perchè, come ho ripetuto più volte, le basi c'erano, bastava svilupparle, ma a mio avviso il modo scelto dall'autrice non è quello corretto. Ragionandoci sopra penso che darò un altra possibilità a Mariolina Venezia, forse affrontandola in narrativa, genere forse a lei più adatto, ma non credo che continuerò a seguire le vicende di Imma Tataranni se non per la già citata fiction che prossimamente arriverà a farci compagnia.

Voto: 6

Frase: "Per indole e storia personale, Imma non si perdeva in chiacchiere. Andava al sodo, cercando di risolvere problemi domestici e casi giudiziari senza grosse distinzioni fra un omicidio passionale, un abuso edilizio e un rubinetto che perdeva, implacabile come un orologio a cucù, insensibile alle sfumature e concentrata sul risultato"




Mariolina Venezia è nata a Matera. Attualmente vive a Roma, dove lavora per teatro, cinema e televisione. Ha pubblicato alcuni libri di poesie in Francia e, per Einaudi, i romanzi "Mille anni che sto qui", vincitore del Premio Campiello 2007, "Come piante tra i sassi", la raccolta di racconti Altri miracoli", "Da dove viene il vento"Maltempo" "e "Rione Serra Venerdì".




mercoledì 11 settembre 2019

Recensione; "La figlia della fortuna" di Isabel Allende

Buongiorno amici lettori!
Finalmente ho tempo di tornare da voi e di parlarvi di quella che è stata la mia ultima lettura, un libro a cui guardavo con molto interesse ma che non si è rivelato proprio facilissimo da leggere. Sto parlando di "La figlia della fortuna" di Isabel Allende, il primo libro della cosiddetta "trilogia ideale" che comprende "La casa degli spiriti", uno dei libri dell'autrice che io ho scoperto in audiolibro e che mi aveva colpito moltissimo per intensità e drammaticità. Se volete saperne di più, qui sotto vi lascio la mia recensione!




Titolo: La figlia della fortuna
Autore: Isabel Allende
Paese: Cile/Stati Uniti
Titolo originale: Hija de la fortuna
Genere: Romanzo
Pagine: 333
Prima pubblicazione: 1999
Casa editrice italiana: Feltrinelli
Anno edizione: 2000
Prezzo di copertina: 15,49 euro copertina flessibile, 9.90 euro nuova edizione
Ebook: 6,99 euro
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Eliza è solo una neonata quando viene trovata in una scatola di fronte alla porta dei Sommers, una delle famiglie inglesi più facoltose di Valparaiso e da quel momento in poi viene adottata dalla famiglia come se ne facesse davvero parte. Per Miss Rose, la donna che finirà per farle da madre, non ha importanza che abbia i capelli e la pelle scuri e che evidentemente provenga dalla parte indigena della popolazione, per lei è come se fosse la figlia che non ha mai potuto avere e come essa verrà cresciuta. Tra severe lezioni e feste facoltose, Eliza avrà modo di trasformarsi in una bellissima ragazza e di capire che cosa sia davvero l'amore, incarnato nel corpo di Joaquin, un modesto impiegato della azienda di importazione ed esportazione dello zio Jeremy, povero ed orfano ma capace di far provare alla ragazza un sentimento così forte da portarla, quando lui deciderà di spostarsi in California in cerca di fortuna, a seguirlo in una pericolosa avventura dove dovrà celare la sua vera identità ed incontrare indimenticabili amici.


Isabel Allende è un autrice che non può non colpire, sia per la sua storia personale sia per l'intensità delle storie che ha scritto nella sua lunghissima carriera. Ho iniziato a conoscerla con "Oltre l'inverno", il suo ultimo romanzo, e ho voluto approfondirla con due audiolibri "L'amante giapponese" e "La casa degli spiriti". Proprio dopo aver concluso quest'ultimo ho scoperto però che, pur essendo il suo primo romanzo avrebbe dovuto essere letto solo dopo altri due libri, "La figlia della fortuna" e "Ritratto in seppia". Ecco per cui ho cercato questo libro e ho voluto leggerlo con così tanta curiosità. Parlandone nello specifico, ci troviamo a metà del 1800 in Cile, paese natale dell'autrice di cui lei, per tutta la sua pubblicazione, analizza le leggende, le tradizioni ma anche, e soprattutto, le crudeltà che lo hanno caratterizzato nel corso dei vari secoli. La protagonista di questo romanzo è Eliza, una ragazza india cresciuta da una famiglia inglese, che per amore decide di lanciarsi in un'incredibile lettura. Lei è senza dubbio una delle cose che mi sono piaciute di più perchè è una ragazza molto forte, determinata e disposta a tutto per amore, persino a compiere un lunghissimo viaggio nascosta nella stiva di una nave e a travestirsi da uomo per cercare il suo grande amore mentre intorno a lei imperversa la grande Febbre dell'Oro. Quest'ultima è una delle tematiche più importanti del romanzo e risulta molto interessante poter conoscere la vita di quell'epoca fatta di fatica, fame e violenza, alla ricerca della fortuna racchiusa in una pepita d'oro. Ad accompagnare Eliza nel suo viaggio ci saranno diversi personaggi tra cui anche Tao Chi'en, un medico cinese dal passato doloroso alla quale la giovane finirà per affezionarsi ben più di quanto si possa immaginare. Isabel Allende ha una grande capacità di dare vita ai suoi personaggi, attraverso lunghe divagazioni attue ad analizzarne i più piccoli aspetti ma questo, soprattutto in questo libro, dona un po' di pesantezza all'opera. A differenza degli altri libri dell'autrice che ho avuto modo di gustare ho fatto infatti molto fatica ad entrare nel vivo della storia ed una volta fatto ho avuto un esperienza di lettura decisamente altalenante, formato da sporadici punti in cui l'azione prendeva piede e da lunghissime parte unicamente descrittive in cui è stato molto facile perdersi. Questo risultato penso sia stata causato dalla quasi totalmente mancanza di discorsi diretti ma soprattutto dal pensiero iniziale che avevo di poter trovare una storia come quella di "La casa degli spiriti", anch'essa molto descrittiva ma dotata di così tanti avvenimenti da risultare con uno sprint che in questa lettura mi è mancata. L'unico collegamento che ho potuto notare tra questo libro e l'esordio dell'autrice è la presenza, seppur secondaria, della famiglia Del Valle nel ruolo di Paulina, un'altra donna dal carattere molto forte che finirà per diventare una celebre armatrice non che capo di John Sommers, lo zio di Eliza. Detto questo, non posso dire che questo libro mi abbia soddisfatto del tutto, a parte personaggi ed ambientazioni, quindi si posiziona ben al di sotto degli altri romanzi dell'autrice che ho conosciuto fino ad adesso.

Voto: 6

Frase: "Per me questo paese è un foglio in bianco, qui posso scrivere la mia nuova vita, trasformandomi in quello che voglio, nessuno, tranne te, mi conosce, nessuno conosce il mio passato, posso nascere di nuovo"



Isabel Allende è nata a Lima nel 1942, ma è vissuta in Cile fino al 1973 lavorando come giornalista. Dopo aver terminato gli studi a Santiago del Cile, ha lavorato dapprima per la FAO, quindi si è dedicata a un giornalismo impegnato, scrivendo anche per il cinema e la televisione. Nipote di Salvador Allende, vive in esilio dal 1973, anno del golpe organizzato dal generale Augusto Pinochet Ugarte, al 1988, anno della caduta di Pinochet. In esilio scrive il suo primo romanzo “La casa degli spiriti”. In Italia è pubblicata da Feltrinelli. Tra la sua ricchissima pubblicazione si ricorda "D'amore ed ombra", "La città delle bestie", "Eva Luna", "Afrodita", "Paula" e "L'amante giapponese".



giovedì 5 settembre 2019

Recensione; "Soul on fire" di Damiano Darko e Mary Cannata

Buon giovedì a tutti amici lettori!
Oggi vi voglio parlare della mia ultima lettura, la terza di questo già molto proficuo mese di Settembre, che giunge da una bella collaborazione con due autori emergenti; Damiano Darko e Mary Cannata. "Soul on fire" è il loro romanzo scritto a quattro mani che racconta una bella storia d'amore e di vendetta ambientata nel selvaggio West. Qui sotto trovate la mia recensione!




Titolo: Soul on fire
Autori: Damiano Darko e Mary Cannata 
Paese: Italia
Genere: Romanzo
Pagine: 150
Anno di pubblicazione: 2019
Metodo di pubblicazione: Auto pubblicazione
Prezzo di copertina: 10.30 euro, copertina flessibile
Ebook: 0.99 euro, disponibile con KU
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C'è solo un emozione che guida il giovane e bel Thunder quando giunge accompagnato da Don Domus a Paradise City, ed è la sete di vendetta. La voglia di vendicare la sua famiglia, debellata tanti anni prima, è stata covata all'interno del suo cuore fino a questo momento, ed ora è pronto per fare giustizia ed uccidere uno per uno i responsabili, fino a giungere al più terribile di tutti, Edward Morgan, sceriffo fuorilegge della città. Ma quello che lo aspetta a Paradise City è tutto fuorché quello che si immaginerebbe e prende forma nel volto di Annie, bella tanto sfortunata, rapita tanti anni prima e costretta a vivere una vita infame come prostituta. Resistere all'amore sarà impossibile e mentre i due giovani sfogheranno la loro passione nel segreto della stanza del bordello, i nemici inizieranno a guardarsi intorno ed attuare un terribile piano..

Mi fa sempre piacere poter collaborare con autori emergenti e quando le opere che mi propongono di leggere sono così emozionanti né provo ancora di più. La prima cosa che colpisce in questo romanzo è l'ambientazione; i due giovani autori sono infatti capaci di portare il lettore alla scoperta del selvaggio West, un mondo affascinante, ricco di storie e leggende, ma anche pieno di pericoli e crudeltà. I due protagonisti, Thunder ed Annie, sono due personaggi molto diversi da loro, desideroso di vendetta e a volte terribilmente violento il primo, dolce e sognatrice la seconda, e per questo formano una coppia eccezionale. Il loro amore, passionale e travolgente, farà volare la fantasia dei più romantici che non potranno non fremere leggendo i passaggi più intimi, a tratti decisamente erotici. I due autori dividono equamente la narrazione tra i due personaggi che raccontano la vicenda in prima persona ed in questo modo si ha un netto taglio tra la sete di giustizia di Thunder e la dolcezza dell'amore di Annie, due argomenti e sensazioni che saranno i piloni portanti per tutto il romanzo. Un altro personaggio che non posso non citare è quello dell'irriverente Don, un prete dalle azioni non proprio autorevoli che dona un po' di ironia alla storia. In conclusione, un romanzo veramente piacevole e un ottimo punto di partenza per una coppia di autori che potrebbe riservarci davvero grandi sorprese in futuro.

Voto: 7.5

Frase:  "Il passato è una fiamma spenta. Io sono qui, nella notte, nudo e con ancora il revolver del Diavolo in pungo. Adesso sono pronto alla lotta"



mercoledì 4 settembre 2019

Recensione; "Presenza oscura" di Wulf Dorn

Buongiorno amici lettori!
Sono pronta per parlarvi del secondo libro di questo Settembre appena iniziato, lettura che mi ha reso molto felice perchè si tratta di una bellissima nuova pubblicazione, nonchè il ritorno di uno dei miei autori thriller preferiti; sto parlando ovviamente di "Presenza oscura" l'ultimo thriller psicologico di Wulf Dorn, edito Corbaccio. Qui sotto potete trovare la mia recensione!




Titolo: Presenza oscura
Autore: Wulf Dorn
Paese: Germania
Titolo originale: 21 - Dunkle Begleiter
Genere: Thriller psicologico
Pagine: 432
Anno di pubblicazione: 2019
Casa editrice italiana: Corbaccio
Prezzo di copertina: 19.50 euro copertina rigida
Ebook: 9.99 euro 
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Nikka è una ragazza normale. Ha diciott'anni e forse una situazione famigliare non proprio delle più serene ma è comunque una ragazza felice. Questo prima della sua morte. La sera di Halloween, nel mezzo di un locale alla moda, il suo cuore si è fermato, lo ha fatto per ventun minuti ed è riuscito a tornare a battere grazie al proverbiale aiuto del dj Sascha, volontario al pronto soccorso. è solo quando la ragazza si risveglia in ospedale però che si rende davvero conto in che incubo è sprofondata; chiunque torni dalla morte si porta dietro qualcosa che va ben oltre i ricordi del lungo tunnel popolato da anime e Nikka dovrà capirlo sulla sua pelle. Inoltre intorno a lei vive ancora un clima di terrore perché Zoe, la sua migliore amica, la ragazza che con lei era alla festa è scomparsa nel nulla e nessuno sa se per lei c'è ancora possibilità di speranza.


Voi lo sapete che per Wulf Dorn io ho un vero e proprio debole, se l'ho ripetuto in ogni recensione dei suoi libri e non è il caso di sottolinearlo anche oggi. Per questo penso che possiate capire quanto sono stata felice di poter leggere questa sua nuova pubblicazione. Gli interrogativi però erano dietro l'angolo perché, seppur io abbia sempre apprezzato le sue capacità narrative e di approfondire i segreti della mente umana, non ho nascosto di aver trovato una netta differenza tra i primi tre libri e quelli seguenti, a mio avviso, per certi versi un po' sotto tono. Per questo ho iniziato a leggere "Presenza oscura" con il chiaro intento di scoprire se sarebbe stato all'altezza delle vecchie pubblicazioni o meno; ebbene, posso dire con convinzione che ho finalmente potuto ritrovare il Wulf Dorn che amo! Questo libro è una continua emozione, strutturato su diversi piani, affronta diversi argomenti, tutti importantissimi e che ruotano sul tema dell'eventuale vita dopo la morte. La storia di Nikka, questa protagonista così ben fatta, così giovane e così caparbia, è destinata a colpire perché, credenti o meno, tutti noi, almeno una volta nella vita, ci chiediamo se esista davvero una vita dopo la morte, un mondo nella quale la nostra anima può giungere dopo la fine corporale, ed il modo in cui l'autore la racconta non può che spingere il lettore a ragionare sull'argomento. "Presenza oscura" si unisce al gruppo di libri di Dorn con protagonista un adolescente ma a differenza di "Il mio cuore cattivo" ed "Incubo", questo appare tutto tranne adatto a lettori più giovani, e per molti versi è un punto a suo favore. Una delle cose che mi sono piaciute di più è proprio Nikka, la giovane protagonista, il cui flusso mentale giuda totalmente l'esperienza di lettura del lettore; sono le sue supposizioni a fare prendere vita alla storia e più volte si giungerà a chiedersi se esse posso essere vero oppure frutto di una mente traumatizzata. Per scoprirlo bisogna giungere al finale, in una lotta contro il tempo nella quale l'accompagnerà Sascha, dj e paramedico, anche lui un bel personaggi, fino ad un ultimo capitolo da brivido. Che possa essere il punto di partenza per un altro romanzo? Certo la cosa non mi dispiacerebbe. Per ora, caro Wulf, che bello averti ritrovato!

Voto: 7.5

Frase: "La morte non fa differenza. Non ha nessuna importanza chi tu sia, che cosa tu faccia e quali siano i tuoi programmi per la vita: a un certo punto finisci sulla sua lista, che tu sia preparata o meno. E allora conto solo di aver vissuto la vita come volevi. Di aver fatto ciò che volevi. Di essere stata la persona che volevi"


Wulf Dorn è nato il 20 Aprile 1969 a Ichenhausen, in Germania. Dopo aver studiato lingue, ha lavorato per anni come logopedista per la riabilitazione del linguaggio in pazienti psichiatrici. Arriva alla fama grazie al suo thriller d'esordio "La psichiatra", diventato in pochi mesi un vero caso editoriale, e in seguito pubblica "Il superstite", "Follia Profonda", "Il mio cuore cattivo", "Phobia", "Incubo", "Gli eredi" e "Presenza oscura".


lunedì 2 settembre 2019

Recensione; "Il telefono senza fili" di Marco Malvaldi

Ebbene sì. Settembre è appena iniziato e io ho già compiuto la prima lettura, sarà perchè ormai sono abituata ad inaugurare il mese con la mia serie perfetta per l'estate, ossia quella de "I delitti del Bar Lume" sia perchè questi libri sono talmente tanto scorrevoli e piacevoli che vanno assolutamente divorati. Quindi eccomi qui per parlavi subito di "Il telefono senza fili" il quarto giallo scritto da Marco Malvaldi con protagonista il barrista Massimo e i suoi quattro vecchietti. Siete curiosi di scoprire quale caso dovranno risolvere questa volta? Bene, qui sotto trovate la mia recensione!




Titolo: Il telefono senza fili
Autore: Marco Malvaldi
Paese: Italia
Genere: Giallo
Pagine: 208
Anno di pubblicazione: 2014
Casa editrice: Sellerio
Prezzo di copertina: 13 euro copertina flessibile
Ebook: 8.99 euro
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Sono passati già due anni dall'ultimo caso e, come si sa, i vecchietti del Bar Lume iniziano ad essere in astinenza. Tanto da vedere omicidi anche dove non ci sono, come ad esempio nel caso di Vanessa Benedetti, proprietaria insieme al marito di un nuovo agriturismo, misteriosamente scomparsa dove aver fatto una grande spesa dal macellaio per un barbecue per i sui ospiti. Le malelingue si sprecano, così come i pettegolezzi ed il commissario Alice Martelli, giunta in sostituzione a Vinicio Fusco, promosso vicequestore a Mantova, dovrà fare un grande lavoro per dividere la realtà dalle chiacchiere di paese. Meno male che c'è sempre il buon Massimo, pronto a dare la soluzione e ad aiutare la bella dottoressa, non solo sul campo professionale..


Inutile riconfermare quanto mi faccia piacere tornare a Pineta e aggiornarmi sui cambiamenti dei personaggi; in questo capitolo poi, di novità ce ne sono tante; Massimo e Aldo sono entrati in società per aprire insieme un nuovo ristorante, il Bocacito, e abbiamo l'arrivo di due nuovi personaggi, la già citata commissario Alice Martelli e il nuovo sensitivo Atlante il Luminoso, arrivato in sostituzione al tanto compianto Ofelio, e che diventerà parte integrante della storia quando si toglierà improvvisamente la vita. Quelli che non sono proprio cambiati sono i quattro vecchietti, ed infondo è giusto così. Ancora una volta Ampelio, Pilade, il Rimediotti ed Aldo saranno pronti ad usare tutte le loro tecniche per mettere il naso nella sparizione della donna ed aiutare, con i loro modo, le indagini del nuovo commissario. Seppur un po' mi dispiaccia per il buon Fusco, devo ammettere che la storia avesse proprio bisogno di una ventata di novità ed Alice è proprio il personaggi giusto; bella, intelligente e capace di prendere da subito in simpatia i quattro vecchietti e soprattutto Massimo che per lei sarà addirittura disposto a preparare cappuccini dopo pasto. Se alla fine della recensione precedente mi chiedevo se in futuro ci sarebbe stato posto per una donna nel cuore del buon barrista, adesso non ho più dubbi e penso che i due possa diventare davvero una coppia interessante. L'amore è decisamente presente in questo libro, anche grazie al ritorno di Marchino, l'ex marito di Tiziana, come nuovo barman del BarLume, e le vicende di cuore si alternano ad un nuovo piacevole giallo che sonda nel tema della gelosia, della diffamazione e della truffa. Che cosa dire, è sempre un piacere tornare a Pineta ma anche un dispiacere andare via. Non vedo l'ora che arrivi un altro mese per poter scoprire cosa succederà ancora.


Voto: 7



Marco Malvaldi è nato a Pisa il 27 gennaio 1974. Dopo essersi laureato all'Università di Pisa in Chimica e Chimica Industriale, ha conseguito un dottorato di ricerca ed è stato assegnista di ricerca. Ha esordito in narrativa con "La briscola in cinque" primo libro della serie di gialli "I delitti del BarLume" di cui fanno parte "Il gioco delle tre carte", "Il re dei giochi", "La carta più alta", "Il telefono senza fili", "La battaglia navale" e "A bocce ferme". Di sua pubblicazione anche "Odore di chiuso", "Milioni di milioni", "Argento vivo", "Buchi nella sabbia", "Negli occhi di chi guarda", "La misura dell'uomo", "Vento in scatola" e diversi racconti.

Ciao, ciao, Agosto: I libri del mese!


Buon lunedì 2 Settembre a tutti voi, cari amici lettori!
Leggermente in ritardo (ma nemmeno troppo considerato gli standard) eccomi pronta per salutare Agosto con la classifica di tutti i libri che mi hanno tenuto compagnia in questo lasso di tempo. Anche questo mese i libri sono stati tanti (ben dodici) e devo dire che sono state tutte di ottimo livello. Qui sotto trovate la consueta classifica!


Dodicesimo posto: "La carta più alta" di Marco Malvaldi

Quarto capitolo della serie de "I delitti del BarLume", la mia serie gialla per l'estate, in cui vediamo i quattro vecchietti ed il barrista Massimo alle prese con un intricato cold case.

Voto: 7             Recensione completa qui




Undicesimo posto: "La ragazza nello specchio" di Luigi Martinuzzi

Thriller adrenalinico poco adatto ai lettori troppo sensibili ma capace di tenere incollati alle pagine con la storia di Nerissa, a metà tra realtà e finzione

Voto: 7                Recensione completa qui





Decimo posto: "La favola di Amore e Psiche" di Apuleio

Favola classica letta per la challenge annuale che mi ha portato alla scoperta della cultura antica attraverso una storia dal fascino sempiterno.

Voto: 7.5            Recensione completa qui





Nono posto: "Assassinio à la carte" di Brigitte Glaser

Terzo capitolo della serie gialla con protagonista la cuoca Katharina questa volta immischiata fino al collo in una brutta faccenda di malavita. Per ora il migliore, peccato per il finale..

Voto: 7.5                     Recensione completa qui



Ottavo posto: "Gli anni del nostro incanto" di Giuseppe Lupo

Preciso che da ora in poi sarà per me molto difficile dare un ordine perché da questa alla seconda posizione sono tutti libri che mi sono piaciuti moltissimo. Questo piccolo libro ad esempio mi ha portato alla scoperta di una bella storia famigliare fatta di ricordi

Voto: 8                       Recensione completa qui




Settimo posto: "Ci vediamo un giorno di questi" di Federica Bosco

Splendida storia dell'amicizia di due donne che affrontano fianco a fianco le sfide della vita e giungono ad imparare a scendere anche a compromessi con essa.

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Sesto posto: "Friend request" di Laura Marshall 

Thriller di grande successo che mi è rivelato essere all'altezza di tutte le aspettative con una storia scritta molto bene e ricca di sapienti colpi di scena

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Quinto posto: "Buio" di Maurizio De Giovanni

Terzo capitolo della serie dell'Ispettore Lojacono che vede i suoi Bastardi impiegati in uno dei casi più terribili che la polizia può trovarsi di fronte; il rapimento di un bambino. Sempre eccezionale, sia la prosa che la potenza narrativa, forse però quello che mi ha convinto un po' meno fino ad ora

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Quarto posto: "Mia" di Ivan Zaytsev

Autobiografia scritta in collaborazione con Marco Pastonesi del grande pallavolista italiano che si racconta tra ricordi d'infanzia, aneddoti da spogliatoio, amore per la famiglia e soprattutto tanto affetto per la maglia azzurra e il suo Paese.

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Terzo posto: "La canzone di Achille" di Madeline Miller

Splendida riedizione della epica guerra di Troia raccontata dal punto di vista di Patroclo che approfondisce il suo amore per il grande Achille. Dolcissima e commovente.

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Secondo posto: "Fatherland" di Robert Harris

Giallo dispotico che merita tutta l'attenzione del lettore e che sconvolge con una storia sconvolgente ambientata in un 1964 dove i nazismi controllano buona parte d'Europa.

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Primo posto: "L'ultima estate di Berlino" di Federico Buffa e Paolo Frusca

Indubbiamente il primo posto va a questo splendido romanzo storico che ci porta a scoprire uno degli avvenimenti più importanti dello scorso secondo; le Olimpiadi di Berlino 1936. Davvero stupendo sotto ogni fronte

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