Nuova rubrica; Spunti tra le righe! Di cosa si tratta? Molto semplice
Capita spesso leggendo un libro di imbatterci in particolari che colgono la nostra attenzione; possono essere luoghi, opere d'arte, personaggi realmente esistiti o anche, perchè no, altri libri.
Questa rubrica è stata creata proprio per mettere in luce questi piccoli aspetti che meritano una nota in più, un Nota Bene, per rimandare ai trascorsi scolastici.
Per inaugurarla ho deciso di parlare di un riferimento preso proprio dall'ultimo libro che ho letto, la cui recensione potete trovare scorrendo di poco sul blog; "Aspettami fino all'ultima pagina"
Nelle pagine di questo romanzo intriso di magia, Sofia Rhei ci parla di opera molto famosa a Parigi, città appunto dove si svolge la storia, ma forse un po' meno per i turisti che si trovano a visitarla.
Ad esempio, io ho visitato la città qualche anno fa ma purtroppo non ho avuto modo di scoprirla, cosa di cui mi pento amaramente e a cui rimedierò al più presto.
Stiamo parlando di "Le Passe-Muraille", letteralmente "L'attraversa muri", la scultura di uomo di bronzo rappresentato nell'atto di attraversare un grande muro di pietra.
Situata nel meraviglioso quartiere di Montmartre, e più precisamente in Rue Norvis, è stata realizzata dall'artista Jean Marais nel 1989 e rappresenta il protagonista di una delle dieci novelle di una raccolta scritta nel 1943 da Marcel Aymé intitolata appunto "Le Passe-Muraille", in italiano "L'uomo che attraversava i muri"
Secondo la storia di Aymé, Dutilleul, questo è il suo nome, è un uomo ordinario che passerebbe del tutto inosservato se non fosse per la sua incredibile capacità di passare attraverso i muri, dote che tenta di sopprimere per una vita ma che decide di mettere in atto spaventando a morte il suo tiranno capo che con crudeltà lo aveva rinchiuso in uno sgabuzzino.
Da quel momento Dutilleul, soprannominato dalla folla "Garou, Garou" diventa una vera celebrità, conquistando la fama e la stima che ha sempre agognato iniziando una carriera come ladro di preziosi.
Il caro Dutilleul sembra davvero inarrestabile ma, come spesso succede è proprio lui stesso a rovinarsi con le sue mani; un giorno infatti, inavvertitamente, prende una pastiglia di "antidoto" richiesta ad un suo amico professore molti anni prima e rimane imprigionato per sempre in una parete.
Quest'opera così ricca di fascino è però un po' difficile da trovare, bisogna infatti cercarla bene ma di certo ne varrà la pena se si desidera vedere qualcosa di veramente unico.
Sperando che questa nuova rubrica vi piaccia, vi invito a continuare a seguirmi e aspettare un altro incredibile spunto
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