Che bello potervi ritrovare! Come sapete, domani è l'ultimo giorno del mese e quindi la mia prerogativa di oggi sarà quella di parlarvi delle mie ultime letture (che con il libro terminato proprio poco fa sono tre) in modo da essere pronta domani a presentarvi la mia personale classifica.
Chi mi segue su Instagram già conosce quello che io chiamo il mio "Personale Resoconto Letterario" mensile, ma domani tornerà con una nuova veste e da ora sarà presentato qui sul blog.
Detto questo, ora non perdiamoci in chiacchiere e iniziamo subito a parlare di libri!
Verso la fine della scorsa settimana ho finito di leggere "Divorziare con stile" di De Silva, scrittore che non conoscevo e che mi ha dato un po' di problemi.. ora vi spiego il perchè.
Titolo: Divorziare con stile
Autore: Diego De Silva
Paese: Italia
Genere: Romanzo
Pagine: 392
Casa
editrice: Einaudi
Anno
di pubblicazione: 2017
Prezzo
di copertina: 19.00 euro copertina flessibile
Ebook: 9.99 euro
Vincenzo Malinconico
è un avvocato di mezz'età, divorziato e con due figli; Alfredo di
diciannove anni che si è appena trasferito a Roma per iniziare
l’università e Alagia ( di cui tecnicamente non è il vero padre) di
ventitré.
Divide lo studio
con un amico commercialista Espedito e una segretaria pagata dal suo amante che non fa altro che stare nell'androne perché solo lì prende Whatsapp e professa la sua
professione con malcelata sofferenza, occupandosi principalmente di
cause di poco conto come quella di un uomo che si è fratturato il
naso andando a sbattere contro la vetrina di un bar, che poi
quest’uomo non è altro che un suo quasi zio.
Quando un giorno
riceve la chiama da Veronica Starace Tarallo è presumibile che la
cosa gli desti un po’ di confusione, soprattutto perché lei, una
delle donne più famose della città, gli vuole offrire di patteggiarla nella causa di divorzio con il
marito Ugo Starace Tarallo, suo celebre e ricchissimo collega.
È così che
Malinconico si ritrova a doversi destreggiare tra questa causa
importante, piccoli atti vandalici con un suo amico e collega, una
problematica cena di classe e sopratutto l’ex moglie Nives e i
figli, Alfredo la cui situazione sentimentale cela alcuni profondi
sospetti e Alagia che ha deciso di sposarsi senza però dirgli
niente, in un susseguirsi di scene divertenti ed espressioni a dir
poco colorite di un uomo forse come tanti, forse unico nel suo genere.
Come vi ho già detto prima
di leggere questo libro non conoscevo né De Silva né il suo
personaggio Malinconico, che come ho scoperto in seguito appare anche
in altri tre romanzi dello scrittore, e mi trovo a dover ammettere che quello che ho provato non è stato propriamente un colpo di fulmine.
Per dirla senza giri di parole le prime trenta pagine mi sono sembrate noiose, per nulla
interessanti e anche parecchio dispersive. Giunta di fronte ad un
momento critico ho chiesto aiuto nel gruppo di lettori di cui faccio
parte ed è solo grazie alla spinta dei loro commenti che sono
riuscita a continuarlo e finirlo.
Li devo ringraziare per avermi consigliato bene perché di certo non si tratta di un brutto romanzo, se dicessi però che ho cambiato completamente opinione mentirei perché alla fine il romanzo mi ha ben poco conquistato.
E il motivo di questo penso sia molto semplice; quando un lettore decide di leggere un libro tiene conto di molti fattori (il genere, l'autore, i commenti sull'opera, le recensioni, i passaparola e alle volte anche il numero di pagine o la casa editrice) ma raramente pensa di controllare l'eventuale target a cui questo libro è destinato. Errore abbastanza grave a mio avviso, e un errore che senza saperlo ho sempre fatto anche io, ma se ci pensiamo un attimo è davvero di immediata comprensione.
Pensiamo ad esempio agli young adult, tutti quei libri destinati ad essere letti da un pubblico adolescente, se finissero in mano alla signora Maria Rossi di cinquant'anni, sposato con figli e nipoti risulterebbe difficile ricavarne un commento positivo. E questo non perché il libro sia brutto ma perché è stato destinato ad un gruppo assai diverso a quella a cui lei appartiene.
La stessa cosa è successa a me con questo libro; "Divorziare con stile" è scritto da un uomo di mezz'età, attingendo alla vita di un uomo di mezz'età strettamente per uomini di mezz'età, e se io fossi un uomo di mezz'età è molto probabile che lo adorerei e mi rispecchierei a pieno nel personaggio di Vincenzo Malinconico, con tutti i suoi problemi e suoi
difetti.
Si da il caso però che purtroppo io sia una ragazza ventenne e che quindi, tornando al discorso di prima sia diventata come la signora Maria, e, non per mancanza di bellezza del libro e di bravura dello scrittore, non ho potuto apprezzare l'opera a pieno.
Posso dire che
quello che ho sentito leggendo questo libro è la profonda distanza
tra me e il pensiero del personaggio, un fattore che pesa sul mio
giudizio che ovviamente è puramente soggettivo.
Ci sono stati comunque i fattori che sono riuscita ad apprezzare, come ad esempio il rapporto di Malinconico con
l’ex moglie e i figli, l’avvocato infatti finge di essere un uomo
solitario e un po’ burbero ma si capisce a pieno quanto tenga alla
sua famiglia, principalmente dai piccoli gesti e attenzioni, e
soprattutto la scena conclusiva della “causa” di divorzio, perché
ricordiamo che è proprio questo il fulcro del libro come riportato
nel titolo; ciò che decide di fare Veronica infatti, nonostante abbia
in mano finalmente l’occasione per distruggere il marito, ha
qualcosa di poetico e di profondamente umano, caratteristiche che per
tutto il resto della storia facevo veramente fatica a vedere, probabilmente per via del personaggio che ce la racconta.
Detto questo il mio
giudiziose è obbiettivamente positivo ma personalmente non oltre la
sufficienza. Scrittore da approfondire, magari nelle altre opere che non
comprendono la serie Malinconico, che vi invito comunque a scoprire, soprattutto se siete uomini di mezz'età!
Voto: 6/10
Frase: "Mi piace stare solo.
Abitare in una casa piccola pensata per non permettere ad un ospite di
fermarsi per più di un paio di giorni, mi piace fare a meno delle
cose. Sto benissimo. Non mi manca niente. Sto veramente bene, cosa
credete"
Diego De Silva nasce il 5
febbraio 1964 a Napoli.
Scrittore, giornalista e
sceneggiatore di successo ha pubblicato diversi libri tra cui “Certi
Bambini” da cui è stato tratto il film omonimo del fratelli
Frazzi, “La donna di scorta”, “Voglio guardare”, “Da
un’altra carne” e “Terapia di coppia per amanti” di cui è
stato tratto un film proprio in questo periodo al cinema.
“Divorziare con stile” è
l’ultimo romanzo della serie con protagonista Vincenzo Malinconico
di cui fanno parte “Non avevo capito niente”, “Mia suocera
beve”, “Sono contrario alle emozioni” e “Mancarsi”.
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