Eccomi qui con una nuova recensione; ieri ho infatti finito di leggere "Intrigo Italiano", l'ultimo giallo di Carlo Lucarelli, ed è proprio di questo che vi voglio parlare
Titolo. Intrigo italiano
Autore: Carlo Lucarelli
Genere: Giallo
Pagine: 216
Casa editrice: Einaudi
Anno di pubblicazione: 2017
Prezzo di copertina: 14,45 euro, copertina flessibile
Ebook: 9,90 euro.
Casa editrice: Einaudi
Anno di pubblicazione: 2017
Prezzo di copertina: 14,45 euro, copertina flessibile
Ebook: 9,90 euro.
Natale
1953. Sono passati cinque anni da quando De Luca è stato destituito
dal suo ruolo di commissario dopo essere stato indagato per i suo
trascorsi durante il governo fascista, quindi quando gli viene
offerto di ritornare in azione, sebbene sotto copertura, non ci pensa
su troppo prima di accettare. Viene quindi mandato a Bologna, sotto
il nome di ingeniere Morandi, dove, insieme al giovane “collega”
Giannino dovrà indagare sulla morte di Stefania Cresca.
Appena
entrato nella mansarda appartenuta al marito della vittama, rimasto
ucciso a sua volta in un incidente d’auto qualche mese prima,
capisce da subito che c’è qualcosa di strano; glielo dice il suo
istinto modellato da anni di carriera, prima come poliziotto della
Mobile, poi nella Buoncostume e infine come poliziotto politico.
Indagare
però questa volta è molto più complicato e lui e Giannino, il Watson della situazione, così diverso da lui per carattere ed età,
dovranno più volte scontrarsi contro dei vicoli ciechi, posizionati
davanti a loro da una potenza ben più grande e priva di
scrupoli, alla quale sarà difficile scappare.
E mentre De Luca
riscopre emozioni assopite nel tempo grazie ad una giovane aspirante
cantante jazz meticcia, sarà costretto a scegliere da che parte
stare, se continuare con questa nuova vita di indagini nell’ombra
oppure cedere al richiamo del suo cuore, quello di un cane da caccia,
che sembra non volerlo ancora abbandonare.
Conoscevo
Lucarelli di fama, come la maggior parte delle persone, per via dei
vari programmi televisivi sulle inchieste criminali e per il suo
ruolo di sceneggiatore per la televisione (è stato infatti uno dei
sceneggiatori per “La porta rossa”, serie poliziesca che ho amato
moltissimo, e non solo per la presenza del fantastico Lino Guanciale)
ma non avevo ancora avuto modo di leggere nessuno dei suoi libri e
quando, qualche mese fa è uscito “Intrigo italiano” ho subito
provato una grande curiosità.
Ho
dovuto aspettare un po’ prima di poterlo leggere però ammetto che
l’attesa è stata ampiamente appagata.
Appare
magistrale il talento nello scrittore di riportarci nella vita dei
primi anni 50, aiutandosi anche con alcuni articoli di varie testate
giornalistiche, messe di tanto in tanto tra le pagine, idea che ho
apprezzato moltissimo. Sono anni dove i ricordi della Seconda Guerra Mondiale e i timori per la guerra fredda sanciscono le vite delle
persone di tutti i giorni, Sono anni lontani ma per alcuni versi
assolutamente simili a quelli di oggi in cui a sovrastare su gli
altri è sempre chi ha più potere, dove per vincere si usano le
strategie più ignobili e si farebbe davvero di tutto per insabbiare
la verità.
De
Luca, uomo riservato e taciturno, che ha dedicato tutta la sua vita a
risolvere i casi più difficili, si ritrova improvvisamente con le
mani legati, senza più il potere di prima e incastrato da chi sta
più in alto di lui, non saprà come muoversi in un caso che più di
tutti gli è entrato dentro, che gli toglie il sonno e la cui soluzione è
più vicina di quanto immagini.
Oltre
al protagonista il libro presenta dei personaggi a dir poco affascinanti, in primis Giannino, la giovane spia che cerca di
proteggere un grande segreto, Claudia, l’aspirante cantante,
cresciuta con il padre e con passato da mondina e partigiana, ma
anche gli “antagonisti”, il dottor Elvani, Giovannini, Faccia di Mostro. Le virgolette sul termine non sono messe a caso perchè giunti, alla fine è davvero difficile capire, in questa
vicenda, chi siano i buoni e chi invece i cattivi, fino ad un finale che ipotizza un futuro seguito.
L’ultima
accortezza, avete presente quando uno scrittore crea un personaggio a
cui vi affezionate e poi lo fa crudelmente morire? Ecco, fate
attenzione perché anche questo è uno di quei casi..
Voto: 7/10
Frase: "Vedi, De Luca, per fare lo sbirro ci vuole un cuore di cane, ma di razza diversa. Ci sono i questurini comuni che hanno un cuore di cane da guardia e ci sono quelli della Mobile che ne hanno uno di cane da caccia. Tu sei un cane da tartufo ragazzo mio. Ecco, per quelli come noi invece ci vuole un cuore di cane bastardo"
Carlo Lucarelli nasce a Parma il 26 Ottobre 1960. Tante sono state le sue occupazioni; dallo scrittore al regista, dallo sceneggiatore al conduttore televisivo.
Come scrittore ha dato vita a diversi romanzi, libri di criminologia, un paio di fumetti e alcune serie di gialli di successo, tra cui anche quella con protagonista L'ispettore Coliandro.
"Intrigo Italiano" è il quarto libro della Serie De Luca, lo precedono "Carta Bianca", "L'estate Torbida" e "Via delle Oche".
Nessun commento:
Posta un commento