Oggi iniziamo subito con le sorprese; ecco finalmente la seconda nuova rubrica del blog!!
Dovete sapere che la musica è una delle più grandi passioni e mi emoziono sempre quando, all'interno di un libro, trovo il rimando a qualche canzone che, se ascoltata, permette di sentirsi ancora più parte della storia che stiamo leggendo.
In "Parole in musica" parleremo proprio di questo, le canzoni scelte dagli autori come colonna sonora di una particolare scena della loro storia e ovviamente del libro a cui appartiene.
La canzone di cui vi parlo oggi si intitola "Every Time We Say Goodbey" di Chet Baker presa da "Parlami d'amore" libro di Silvio Muccino e Carla Vangelista di cui vi ho parlato qualche settimana fa(recensione qui).
Nella scena precisa, Sasha e Nicole, i protagonisti della storia, ballano sulle note di questa canzone una notte nei cortile di un condominio e per la prima volta entrambi si ritrovano a chiedersi se la loro sia solo una profonda amicizia oppure si tratti di qualcosa di più.
Chesney Henry "Chet" Baker nasce a Yale il 23 dicembre 1929 e muore ad Amsterdam il 13 maggio 1988.
Figlio del chitarrista Chesney Henry Baker Sr, si avvicina alla musica da bambino proprio grazie al padre che gli regala un trombone, poi sostituito con una tromba perchè per lui decisamente troppo grande.
Trasferitosi nella California meridionale, Chet Baker inizia a fare carriera suonando nella band di numerosi artisti jazz e nei primi anni '60 forma sua sua band, nella quale oltre a suonare la tromba, ricopre anche il ruolo di cantante.
La sua sfavillante carriera fu caratterizzata anche dai suoi problemi con la droga; la dipendenza da eroina gli causò numerosi problemi legali inclusa una detenzione di più di un anno proprio qui in Italia nel carcere di Lucca.
1966 il trombettista sparì della scena e ricomparve qualche anno dopo a New York dove, parzialmente disintossicato, registrò diversi brani collaborando con alcuni grandi artisti dell'epoca, tra i quali il grandissimo Elvis Costello.
Chet Baker morì il circostante oscure cadendo da una finestra del Prins Hendrik Hotel di Amsterdam, probabilmente sotto l'effetto di droghe. Passò alla storia per il suo stile lirico e intimista e per essere stato tra i principali esponenti del genere conosciuto come cool jazz.
"Every
Time We Say Goodbey" fa parte dell'album "Let's get Lost"
datato 1988 ed è una delle migliori rappresentazioni del suo immenso
talento.
Vi
invito ad ascoltarla qui e
lasciarvi trasportare dalla magia
Allora,
cosa ne pensate di questa nuova rubrica?
Vi
piace? Vi sembra interessante? Fatemi sapere le vostre opinioni, mi
raccomando!
Noi
ci sentiamo più tardi con una nuova imperdibile recensione!!
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