mercoledì 12 dicembre 2018

Recensione: "Incubo" di Wulf Dorn

Ed ora è finalmente tempo di iniziare a parlarvi delle mie letture di Dicembre che, contrariamente dalle scelte fatte da altri miei colleghi, vertono (almeno per quanto riguarda queste prime settimane) quasi del tutto sul genere thriller. Come per Novembre anche questo mese l'obbiettivo è quello di dare spazio ai libri che attendevano da un po' di essere letti ma Dicembre è anche il mese in cui si inizia a pensare all'anno nuovo, anno nel quale io vorrei conoscere nuovi autori di cui ho tanto sentito parlare. Per farlo però è necessario concludere la bibliografia degli scrittori conosciuti in questi anni ed in questa lista non poteva di certo mancare Wulf Dorn. L'unico libro di cui mio amato autore che ancora mi mancava era "Incubo" ed esso è proprio stata la mia prima lettura del mese. Volete saperne di più? Vi basta continuare a leggere



Titolo: Incubo
Autore: Wulf Dorn
Paese: Germania
Titolo originale: Die Nacht gehort den Wolfen

Genere: Thriller psicologico
Pagine: 361
Anno di pubblicazione: 2016
Casa editrice italiana: Corbaccio
Prezzo di copertina: 16.90 euro copertina rigida, 12 euro copertina flessibile
Ebook: 9.99 euro
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Simon è solo un ragazzo ma nella vita ha dovuto già provare un grande dolore; la morte dei suoi genitori in un terribile incidente da cui lui è sopravvissuto. Dopo aver passato un periodo di tempo alla Waldklinik è finalmente pronto a tornare a casa ma sono tante le cose ancora da affrontare. Affetto da un lieve autismo, Simon non ha mai affrontato bene i cambiamenti e il fatto di doversi trasferire a casa della zia Tilia e soprattutto quello di entrare in un collegio appena terminate le vacanze non lo rendono di certo tranquillo, nemmeno grazie all'aiuto dell'amato fratello Mike. L'estate si preannuncia a dir poco difficile e il ragazzo dovrà fare di tutto per combattere i fantasmi del proprio passato, i ricordi dell'incidente di cui, troppo pochi e frammentati e soprattutto le terribili visioni che lo colpiscono di continuo, tramutando la sua vita in un vero incubo. Tornare alla realtà è tutt'altro che facile soprattutto se nella stessa cittadina avviene una terrificante sparizione capace di sollevare dubbi che solo una bella amicizia potrebbe sanare.

Devo ammettere che quando ho iniziato questo libro non ero del tutto fiduciosa. Nonostante la mia grande stima per l'autore ero conscia del leggero calo che ha colpito le sue opere dalle prime tre in poi, soprattutto per quanto riguarda "Il mio cuore cattivo" e il fatto che questa storia fosse anche'esso un thriller adolescenziale non mi faceva partire con i migliori propositi. La prosa di Wulf è come sempre eccezionale, i capitoli brevi e il ritmo che caratterizza i suoi libri fanno si che si continui a leggere come estrema facilità e quindi andando avanti nella lettura ho ben presto avuto modo di ricredermi. "Incubo" racconta sì la storia di un ragazzo, Simon, ma non ha nulla a che vedere con Doro, la protagonista di "Il mio cuore cattivo", la cui storia ho trovato terribilmente banale. Inanzi tutto ritroviamo l'ambientazione classica, quella dei primi splendidi romanzi. Ci troviamo a Fahelenberg (o, per essere precisi, nei suoi dintorni) e quando inizia la narrazione Simon è ospite della Waldklinik. Anche lo psicologo incaricato della sua guarigione è una vecchia conoscenza, nientepopodimeno di Jan Forstner, il cui ritorno, anche se solo per un capitolo è stato capace di farmi tornare il sorriso sulle labbra. Nei capitoli seguenti poi abbiamo modo di confrontarci con l'interno di Simon, un ragazzo già affetto da un problema psichiatrico, che vede la propria vita andare in mille pezzi dopo la morte di entrambi i genitori. Dal momento dell'incidente Simon è tormentato da alcune visioni, spettrali e terrificanti soprattutto se rese come solo Wulf Dorn sa fare, dando un sentore della narrazione quasi horror del libro seguente "Gli eredi". Durante questa lettura ho avuto finalmente modo di ritrovare tutte le caratteristiche che mi avevano fatto innamorare dei libri di questo autore; inanzi tutto ci sono i colpi di scena. Wulf Dorn è celebre per dare al lettore una serie continua di piccoli indizi che sembrano condurlo verso la soluzione per poi capovolgere tutto e farlo scontrare con un enorme vicolo cieco. è questa la sensazione che si percepisce una volta finito questo libro e che lo fa entrare di diritto tra i migliori di sua produzione. Se amate i thriller psicologi e volete leggere dei libri capaci di farvi venire i brividi, Wulf Dorn non vi può scappare! Questa volta posso tornare a dirlo con convinzione. Ben tornato, Wulf! Spero di poterti ritrovare presto.

Voto: 8

Frase: "A volte qualcosa ci spezza. Non sentiamo alcun rumore, neppure ce ne accorgiamo. Eppure fa malissimo. È un dolore così violento che ci sembra non passerà mai. Nemmeno tra mille anni."


Wulf Dorn è nato il 20 Aprile 1969 a Ichenhausen, in Germania.
Dopo aver studiato lingue, ha lavorato per anni come logopedista per la riabilitazione del linguaggio in pazienti psichiatrici. Arriva alla fama grazie al suo thriller d'esordio "La psichiatra", diventato in pochi mesi un vero caso editoriale, e in seguito pubblica "Il superstite", "Follia Profonda", "Il mio cuore cattivo", "Phobia", "Incubo" e "Gli eredi".




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