venerdì 25 ottobre 2019

Recensione: "Abbiamo sempre vissuto nel castello" di Shirley Jackson

Buongiorno amici lettori!
Anche questa settimana sta finendo, la fine di Ottobre si avvicina ma io sono tranquilla perchè, strano ma vero, almeno questo mese sono riuscita a stare nei tempi (almeno fino ad adesso). Anche oggi sono pronta a condividere con voi la mia ultima lettura che è stata "Abbiamo sempre vissuto nel castello" di Shirley Jackson, un autrice e un opera che è stata quasi osannata l'anno scorso. Qui sotto, se vi interessa, potete trovare il mio parere.




Titolo: Abbiamo sempre vissuto nel castello
Autore: Shriley Jackson
Paese: Stati Uniti
Titolo originale: We Have Always Lived in the Castle
Genere: Romanzo
Pagine: 182
Prima pubblicazione: 1962
Casa editrice italiana: Adelphi
Anno edizione: 2009
Prezzo di copertina: 18 euro copertina flessibile
Ebook: 8.99 euro
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Mary Katherine e Costance sono due sorelle, incredibilmente legate. Vivono insieme, della grande casa della loro famiglia, vegliano sullo zio Julian, malato fisicamente e mentalmente, e mantengono il più stretto isolamento nei confronti del resto del Paese, composto da persone che le odiano sopra ogni misura. Questo si ripete da ormai sei anni, da quando il resto della famiglia è stata uccisa, avvelenata da una grande dose d'arsenico nascosta nello zucchero, e da quando le accuse si sono concentrate su Costance, colei che ogni giorno preparava la cena , in seguito però prosciolta per mancanza di prove. La solitudine e la rabbia malamente repressa nei confronti dei compaesani, vengono continuamente alimentate dallo zio Julian, la cui mente continua a tornare a quel giorno che si è rivelato essere l'ultimo, deciso a fare della loro storia un libro. Che cosa è successo realmente quella sera? Chi è stato il vero responsabile? E, soprattutto, come reagiranno le due sorelle quando nella loro quotidianità farà la sua improvvisa comparsa un uomo giovane ed ambizioso come il cugino Charles?


Inizio con il dire che è stata senza dubbio una lettura piacevole, molto scorrevole e adatta per essere letta in poco più di un giorno. La narratrice della vicenda è Mary Katherine, la sorella più piccola, che al momento del delitto aveva solo dodici anni e che adesso è una ragazza appena maggiorenne. Come è logico pensare Shirley Jackson si concentra quasi esclusivamente sulla sua caratterizzazione, perchè infondo essa è il personaggio più interessante, quello in cui si riversa tutto l'odio e l'oppressione alimentati da anni di isolamento, chiacchiere e maldicenze. Marricat è una ragazza oppressa, incapace di interagire con gli altri e capace di provare affetto solo per i membri della propria famiglia, in primo luogo per Costance, la sorella di dieci anni più grande, per la quale lei prova una vera e propria venerazione. è lei l'unica ad andare in Paese, due volte a settimana per fare la spesa e per recuperare dei libri della biblioteca, che poi finiranno per stare per sempre sullo stesso scaffale, senza nemmeno essere aperti, è lei che vive sulla propria pelle l'avversione degli altri abitanti ed è per questo che risulta essere il personaggio più adatto per raccontare questa storia; una storia di odio, di repressione e di sofferenza che troverà il suo apice quando in famiglia giungerà il cugino Charles, figlio di uno zio paterno allontanato dalla famiglia molti anni prima, ma determinato a prendere posto fisso al fianco delle cugine. Per tutta la durata del libro si respira una aria malsana, rabbiosa e malata, proprio come la mente dei personaggi principali, che proprio non possono risultare simpatici. Pur essendo chiaro il messaggio che l'autrice vuole mandare ai suoi lettori, ho trovato però l'intera narrazione un po' piatta e senza particolari colpi di scena. Questo libro si legge senza particolari problemi ma a mio avviso alla fine risulta decisamente tiepido e l'impressione generale è che la Jackson abbia voluto creare due personaggi, le due sorelle rinchiuse per sempre nella loro dimora, che potranno popolare una leggenda del terrore. A mio personale avviso trovo si sia parlato di questa opera molto più di quanto si sarebbe meritata e che infondo non rispecchia tutto il clamore che ha suscitato. Probabilmente presto leggero qualcos'altro dell'autrice, sperando di trovare tra le sue opera un vero capolavoro.

Voto: 6,5


Shirley Jackson nacque a San Francisco il 14 dicembre 1916 e morì l'8 agosto 1965, nel sonno,  a soli 48 anni per un insufficienza cardiaca. Giornalista e scrittrice molto apprezzata, è divenuta celebre grazie al racconto gotico "La lotteria" e a "L'incubo di Hill House", considerato uno dei più celebri racconti di fantasmi del ventesimo secolo. Di sua pubblicazione anche "Lizzie", "La casa degli invasati" e "Abbiamo sempre vissuto nel castello".

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