venerdì 4 ottobre 2019

Recensione: "Almarina" di Valeria Parrella

Secondo articolo della mattinata per concludere finalmente il capitolo Settembre (che verrà ovviamente coronato con il consueto resoconto letterario nei prossimi giorni) con la recensione dell'ultimissimo libro del mese; "Almarina" romanzo di Valeria Perrella che ci porta all'interno di un carcere minorile napoletano attraverso la storia del profondo legame tra un'insegnante di matematica e una ragazzina romena. Qui sotto potete trovare la mia recensione!




Titolo: Almarina
Autore: Valeria Parrella
Paese: Italia
Genere: Romanzo
Pagine: 136
Anno di pubblicazione: 2019
Casa editrice: Einaudi
Prezzo di copertina: 17 euro copertina rigida
Ebook: 9.99 euro 
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Il suo nome è Elisabetta Maiorano. Da qualche anno è vedevo, e da quando il marito Antonio se n'è andato totalmente all'improvviso la sua vita ha perso qualsiasi tono di colore. L'unica cosa che la porta avanti è lo scorrere delle sue giornate, dentro e fuori il carcere minorile di Nisida, dove ricopre il ruolo di insegnante di matematica. Tutto però improvvisamente cambia quando arriva una nuova ragazza, Almarina, romena, minorenne e con una vita terribile alle spalle ed Elisabetta decide di fare di lei il suo unico obbiettivo impegnandosi con tutta sè stessa per ristabilirla e darle, ma anche darsi, la speranza di una vita migliore.

Anche questo è stato uno dei libri che ho scelto di leggere incuriosita dalla trama. Non avevo infatti ancora mai letto nessuna storia ambientata all'interno di un carcere minorile ed era davvero molto curiosa di saperne di più. Valeria Parrella e la sua Elisabetta mi hanno portato alla scoperta di Nisida, carcere minorile napoletano che vede susseguirsi ogni giorni decine di ragazzi giunti da situazioni personali più o meno difficili e per motivi diversi finiti sulla cattiva strada. Almarina è una di loro e appena gli occhi di Elisabetta si posano su di lei, l'insegnante capisce che deve fare di tutto per aiutarla. La storia è narrata totalmente dal punto di vista di Elisabetta ma si capisce da subito che il personaggio più importante è proprio la giovane romena, questo lo rivela anche il titolo, ma soprattutto il fatto che giunga nella storia come una scossa, composta da luce ed ombra alla stessa misura. A partire dal suo arrivo a Nisida, Elisabetta si appresta a raccontarsi lo svolgersi delle giornate all'interno della struttura ma allo stesso tempo continua a staccarsi dalla quotidianità andando ad indagare all'interno di sè per sconfiggere i fantasmi del proprio passato. Se l'ambientazione e la trama non possono che essere decisamente interessanti ciò che non mi ha convinto a pieno in questa lettura è il modo in cui l'autrice ha scelto di svilupparla e nello specifico la prosa della stessa che risulta essere troppo dispersivo e frammentato per riuscire a raccogliere la mia attenzione per tutta la durata dalle lettura. Devo ammettere di aver fatto parecchio fatica a stare dietro ai continui flash back e pensieri della narratrice e questo ha segnato profondamente la mia esperienza di lettura. Il mio giudizio, quindi, non può che superare la sufficienza, sperando che un giorno si possano finalmente trovare della storie sulla carta bellissime sviluppate come meritano.

Voto: 6

Frase: "I ricordi restano sempre dove li abbiamo lasciati; noi ci alziamo, andiamo, richiamati a tavola dalle madri, e i ricordi restano sugli scalini. Almarina non aveva ricordi così ed era stata vestita di carta, ma possedeva la luce del futuro negli occhi e il futuro comincia adesso"


Valeria Parrella è nata nel 1974, vive a Napoli. Per minimum fax ha pubblicatoLettera di dimissioni (2011), Tempo di imparare (2014), la raccolta di racconti Troppa importanza all'amore (2015), Enciclopedia della donna. Aggiornamento (2017) e Almarina (2019). Per Rizzoli ha pubblicato Ma quale amore (2010), ripubblicato da Einaudi nei Super ET nel 2014. È autrice dei testi teatrali Il verdetto (Bompiani 2007), Tre terzi (Einaudi 2009, insieme a Diego De Silva e Antonio Pascale), Ciao maschio (Bompiani 2009) e Antigone (Einaudi 2012). Per Ricordi, in apertura della stagione sinfonica al Teatro San Carlo, ha firmato nel 2011 il libretto Terra su musica di Luca Francesconi. Ha inoltre curato la riedizione italiana de Il Fiume di Rumer Godden (Bompiani 2012). Da anni si occupa della rubrica dei libri di «Grazia» e collabora con «Repubblica».  

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