giovedì 8 febbraio 2018

Recensione; "Chiamami col tuo nome" di André Aciman

Buongiorno amici lettori!
Scusatemi tanto per l'assenza di questi giorni ma ho avuto alcuni problemi con la connessione che mi ha lasciato a spasso fino a questa mattina.
Dovete sapere che mi siete mancati moltissimo e che non vedevo l'ora di raccontarvi le mie letture di questi giorni! Per cui bando alle ciance e veniamo al punto con la mia ultimissima lettura ossia "Chiamami col tuo nome" di André Aciman, libro di cui si sta parlando moltissimo per via del film candidato agli Oscar e a cui non potevo proprio resistere un po' per via dei commenti positivissimi, un po' perché si tratta di una storia d'amore gay e un po' anche per via della copertina che, da amante dei tuffi quali sono, ho trovato bellissima!
Detto questo, ecco la mia recensione.



Titolo: Chiamami col tuo nome
Autore: André Aciman
Paese: Egitto/ Stati Uniti
Titolo originale: Call me by your name
Genere: Romanzo
Pagine: 271
Casa editrice: Guanda
Anno di pubblicazione: 2007
Prezzo di copertina: 17 euro copertina flessibile
Ebook: 9.99 euro
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Estate del 1987. Elio Perlman è un ragazzo ebreo italiano di appena diciassette anni. Figlio di un professore universitario, si trova a passare ogni estate condividendo alcune zone nella grande casa nella riviera ligure con uno studente impegnato della stesura della tesi di laurea, cosa che gli ha sempre dato un po' fastidio, fino a quando quella particolare estate dal taxi che si ferma di fronte a casa esce Oliver, ebreo americano ventiquattrenne, dalla grande bellezza e dai modi un po' bruschi. Tra i due nasce da subito un rapporto molto particolare che si porterà avanti per tutta l'estate e che porterà Elio a ragionare sulla vera natura dei suoi sentimenti e in seguito a buttarsi a capofitto in una grande passione che lo porterà a scoprire parti di lui fino ad allora nascoste e gli rimarrà dentro per tutta la vita.



Tutta la storia viene racconta dal personale punto di vista di un Elio ormai adulto che decide dare voce all'estate che lo ha per sempre. Torna quindi indietro ai suoi diciassette anni e attraverso uno stile di narrazione diretto e semplice, che si adatta perfettamente con la sua giovane età, ci mostra senza filtri la sua bellissima storia d'amore con un altro giovane uomo, Oliver, che per caso si è conquistato un posto fondamentale nella sua vita.
La presenza dei pochi personaggi permette di focalizzare la totale attenzione sui i due protagonisti e in particolar modo su Elio, il cui flusso di coscienza è costante all'interno della narrazione; per tutta la lettura il lettore è messo di fronte alle sue più profonde emozioni, dai batticuori alle inquietudini, dall'irresistibile passione alla gelosia, niente di tutto questo viene nascosto a mio avviso questo è il pregio migliore di tutto questo libro.
Ho trovato anche molto carino il fatto di ambientare la storia in un posto non totalmente definito, sappiamo che la casa dei genitori di Elio si trova sul mare, da qualche parte sulla riviera ligure a poca distanza da un paese il cui nome inizia per "B". Nulla più che questo e alcune descrizioni di posti mozzafiato che solo il nostro bellissimo Paese può vantare.
Dopo aver analizzato i pregi, mi tocca ahimè passare ai difetti.. che non definirei propriamente difetti.
Diciamo che ultimamente io ho un grande problema con i libri che ricevano tante recensioni positive; come per "L'arminuta" lo scorso bene, anche con questo libro io mi aspettavo veramente tantissimo, mi aspettavo che mi sconvolgesse, che mi entrasse dentro per rimanerci a vita.. e invece anche questo volta così non è successo..
Ho trovato una bella storia, senza dubbio, profonda, a tratti molto toccante, non posso assolutamente dire che sia un brutto libro ma.. ecco, c'è quel ma che non dovrebbe esserci.
La storia alla fine non è riuscita totalmente a coinvolgermi, a parte tutto ciò che riguarda il particolare rapporto tra Elio ed Oliver, un rapporto in cui si diventa così tanto uniti da non capire nemmeno più qual'è il confine che divide l'uno dall'altro, ho trovato ben poche cose che mi abbiano colpito.
Ultima cosa, forse sono stata l'unica, ma io ho provato una netta antipatia nei confronti dei due personaggi, in special mondo per Oliver, che ho trovato superficiale, decisamente più infantile di Elio e davvero troppo pieno di sè. Quando partiamo così, capite che non è possibile dare un voto molto alto..
In conclusione, questa sera o domani andrò a vedere il film quindi potrò fare il confronto e senza dubbio la prossima settimana vi farò conoscere la mia opinione al proposito.

Voto: 7

Frase: "Fra trenta, forse quarant'anni tornerò qui e ripenserò a una conversazione che non potrò mai dimenticare, per quanto un giorno io possa desiderarlo. Ci verrò con mia moglie e i miei figli, mostrerò loro il panorama, indicherò la baia, i caffè, il Le Danzing, il Grand Hotel. Poi mi metterò qui in piedi e chiederò alla statua e alle sedie con lo schienale di paglia e ai traballanti tavolini di legno di ricordarmi un certo Oliver"


André Aciman è nato il 2 gennaio 1951 ad Alessandria d'Egitto da una famiglia ebraico-sefardita di origini turche. Nel 1965 insieme alla famiglia scappa dalla persecuzioni degli ebrei promosse dal presidente Nasser e arriva a Roma dove continua a studiare nelle scuole di lingua inglese.
Nel 1969 avvenne un altro trasferimento, questa volta a New York dove Aciman si stabilizza, si laurea nel 1973 al Lehman College e inizia ad insegnare alla City University. Attualmente vive con la famiglia a Manhattan. Il suo esordio letterario avviene nel 2007 con "Chiamami col tuo nome" di cui il regista Luca Guadagnino nel 2017 ha creato un film candidato agli Oscar di quest'anno.
Di sua pubblicazione anche "Ultima notte ad Alessandria", "Notti bianche", "Città d'ombra", "Harvard Square" e "Variazioni sul tema originale".


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