martedì 26 marzo 2019

Recensione; "Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop" di Fannie Flagg

Buon martedì a tutti amici lettori!
Nuovo giorno, nuova recensione. Oggi vi parlo di un libro famosissimo, da cui è stato tratto anche un celebre film, di cui praticamente tutti i book blogger, i bookstagrammer e i lettori occasionali hanno già ampiamente parlato. E visto che io sono solita arrivare sempre un po' in ritardo sui grandi romanzi (li recupererò tutti, promesso, datemi solo il mio tempo) solo ora ho avuto modo di leggerlo. Sto parlando di "Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop" l'opera più famosa dell'autrice americana Fannie Flagg. Anche grazie alle bellissime nuove edizioni Rizzoli Bur negli ultimi tempi la Flagg ha spopolato tra i lettori ed io, incuriosita dalla tante chiacchiere ho deciso di apprestarmi a conoscere questa storia. La mia opinione? Eccola a voi nella mia recensione.




Titolo: Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop
Autore: Fannie Flagg
Paese: Stati Uniti
Titolo originale: Fried Green Tomatoes
Genere: Romanzo
Pagine: 368 
Prima pubblicazione: 1991
Casa editrice italiana: Rizzoli Bur
Anno edizione: 2013
Prezzo di copertina: 10 euro copertina flessibile
Ebook: 5.99 euro
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Se si volesse visitare Whistle Stop, piccolo cittadina dell'Alabama, ai giorni d'oggi si troverebbe solo un ammasso di case, molte delle quali abbandonate. Ma se si potesse viaggiare nel tempo e recarsi nello stesso luogo negli anni '40 ciò che apparirebbe agli occhi sarebbe molto diverso; una ridente cittadina costruita intorno alla stazione ferroviaria, con le sue casette con il giardino, la funzionale Posta della signora Weems, il solone di bellezza della signora Otis e soprattutto il piccolo caffè, proprio dall'altra parte dei binari, gestito da Idgie Threadgoode e Ruth Jamison, due donne che definire singolari sarebbe un eufemismo. La loro storia non può non farci decidere di viaggiare nel tempo, per aspirare quell'aria di festa, di rivoluzione, di lotte, proprio come fa Evelyn Couch, molti anni dopo, grazie al racconto di una nuova amica trovata per caso nella sala comune di un centro per anziani e arrivata a cambiare completamente la sua visione della vita.


Inizio con il dire che questa recensione mi mette un po' in difficoltà, come tutte quelle in cui mi trovo a raccontare di un romanzo in cui si sarebbe davvero troppo da dire. Posso partire dal fatto che quest'opera parte lentamente, affronta il lettore a testa bassa, un po' lo confonde con i suoi bruschi salti temporale ma lo trasporta fino alla fine. L'impressione finale che mi è rimasta è stata di aver trovato dei nuovi amici, delle persone uniche e magnifiche, delicate ma forti, allo stesso tempo, Gli ho visti crescere, fare delle scelte, sbagliare e restare impigliati in grandi guai. Ho avuto modo di seguirli nella loro vita quotidiana, ho sentito i loro stessi pettegolezzi grazie ai bollettini settimanali di Dot Weems, li ho visti spalleggiarsi l'uno con l'altro, nonostante i dissapori portati avanti nel tempo. Ed in tutto questo ho sentito parlare di intolleranze razziali, di molestie famigliari, di un amore visto di mal'occhio ma destinato a durare tutta la vita. Forse grazie alla sua storia personale, Fannie Flagg mostra una delicatezza nel affrontare questi argomenti così importanti, pur mantenendo la loro forza, che lascia davvero spiazzati. Il legame tra Idgie e Ruth, più simile all'amore che all'amicizia, appare velato tra le righe, i racconti e i ricordi, ma queste due donne non potranno che farsi ricordare grazie alla alla loro forza e al coraggio di ribellarsi alle scelte comune della società dell'epoca. Valore centrale ha senza subbio il ruolo della donna nei diversi decenni; partiamo dalla storia delle due protagoniste fino ad arrivare ben quarant'anni dopo alla figura di Evelyn Couch apparentemente diversa ma in fondo ancora ancorata all'idea che una donna debba essere moglie e madre, nulla di più nulla di meno. Fannie Flagg parla alle donne nelle loro diverse caratteristiche ma più ampiamente parla a tutti coloro che abbiano subito dei maltrattamenti per via del loro sesso, razza o religione, ma allo stesso tempo parla anche a quelli che si credono i più forti solo perché appartenenti alla razza dominante, insegnandoli che non c'è mai fine alla forza dei più deboli. Io di questa storia mi sono un po' innamorata, e se voi ancora non avete provato questa emozione, correte a farlo.


Voto: 8

Frase: "Ci sono persone magnifiche su questa terra, che se ne vanno in giro travestite da normali esseri umani"


Fannie Flagg è il nome d'arte di Patricia Neal, nata a Birmingham il 21 settembre 1944. Attrice e celebre scrittrice dichiaratamente omosessuale caratterizza i suoi romanzi con riferimenti, personaggi e situazioni care al mondo LGBT. Attualmente divide il suo tempo tra la California e l'Alabama. Di sua pubblicazione "Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop", "Hamburgher e miracoli sulle rive di Shell beach", "Pane cose e cappuccino dal fornaio di Eimwood Springs", "In piedi sull'arcobaleno", "Mr Zuppa Campbell, il pettirosso e la bambina", "Torta al caramello in paradiso", "Miss Alabama e la casa dei sogni" e "Voli acrobatici e pattini a rotelle a Whik's Philip Station".

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