L'ultima settimana di Marzo sta volgendo al termine e io sono molto serena perchè le mie letture procedono bene così come le recensione qui sul blog. Forse questo mese posso farcela a concludere nei tempi previsti. Tornando a noi, oggi vi voglio parlare di uno degli ultimi libri che ho letto, un romanzo storico che volevo leggere da tantissimo tempo e che porta con sè una breve storia che vi racconterò nella recensione. Sto parlando di "La lunga vita di Marianna Ucrìa" uno dei libri più celebri dell'apprezzatissima autrice italiana Dacia Maraini. Per non dilungarmi troppo con la presentazione mi fermo qui. Se volete saperne di più, qui sotto trovare la mia recensione.
Titolo: La lunga vita di Marianna Ucrìa
Autore: Dacia Maraini
Paese: Italia
Genere: Romanzo storico
Pagine: 307
Prima
pubblicazione: 1990
Casa
editrice: Rizzoli
Anno
edizione: 2018
Prezzo
di copertina: 11 euro copertina flessibile, disponibile in molteplici edizioni
Ebook: 7.99 euro
Nella Sicilia della prima metà del Settecento, si svolgono le vicende di Marianna, figlia del duca Ucrìa, bambina prima, ragazza e donna poi, resa sordomuta in seguito ad un oscuro episodio dalla famiglia finemente celato. Munita dell'occorrente per scrivere, unico suo modo per comunicare, Marianna assisterà come uno spettatore passivo alle vite delle persone che la circondano, i genitori, i fratelli, le donne di servizio e i popolani destinati ai lavori nelle loro terre. Costretta a sposarsi molto giovane con uno zio, fratello della madre e cugino del padre, Marianna dovrà presto confrontarsi con il ruolo di madre, veder crescere i propri figli, tutti diversi tra loro, senza riuscire però a sentirli vicini davvero fino a quando, alla morte del marito, dovrà rivelarsi davvero, trasformandosi in una donna intraprendente, decisa e sicura di sè, disposta anche a lasciarsi andare per scoprire il vero significato dell'amore.
Prima di lasciarvi il mio parere su quest'opera voglio farvi conoscere la breve storia che vi anticipavo della presentazione; dovete sapere che diversi anni fa (avevo circa dodici/tredici anni) a casa di un caro amico di famiglia trovai una vecchia edizione di questo romanzo ed iniziai a leggerlo. Mi prese da subito così tanto che divorai le sue pagine, lasciandomi trasportare dalle emozioni che portava con sè. Poi un giorno, non si sa bene quando né come, smisi di leggerlo (al tempo non ero costante come adesso e potevano anche passare mesi tra un capitolo e l'altro) e quel vecchio libro andò perduto. Diversi anni dopo, con ancora nelle mante alcune sue scene, decisi di ricercarlo, senza successo, fino a quando lo scorso anni ho trovato una bellissima nuova edizione Rizzoli Vintage in libreria, che non ho potuto non acquistare immediatamente. Con questa premessa penso che possiate capire l'emozione con cui mi apprestavo a riprendere i mano questa opera, convinta che mi avrebbe fatto riprovare le sensazioni di un tempo, non che farmi finalmente scoprire come la vita di Marianna Ucrìa sarebbe andata a finire.. ecco, è con molto dispiace che lo dico, ma questo romanzo si è rivelato ben al di sotto di tutte queste mie aspettative. è forse vero che ogni libro ha il suo esatto momento per essere letto, forse avrei dovuto avere più costanza e continuare a leggerlo tanti anni fa, senza aspettare od indugiare, forse avrei addirittura dovuto dimenticarlo e lasciarlo nella mia memoria, incompleto ma perfetto. Ho addirittura avuto l'impressione che ci sia stata una grande rivisitazione dell'opera tra un'edizione e l'altra. Fin ad ora però ho parlato della mia personale esperienza, che non centra nulla con l'opera in sé. Parto con il dire che la scrittura di Dacia Maraini è davvero eccezionale; elegante ed estremamente piacevole soprattutto nelle descrizioni che fanno da padrone in quest'opera, vista interamente dal punto di vista della protagonista e, quindi, quasi del tutto sprovvista di discorsi diretti. Ciò permette di rendersi davvero conto della condizione in cui ha vissuto Marianna, impossibilitata sia a comunicare con gli altri sia a comprendere le loro parole se non attraverso la lettura e la scrittura. Le sue relazione con i personaggi che la circondano sono quasi sempre asettici e privi e sensibilità ed emozioni e questa è la prima cosa che mi è mancata in questa lettura. Pur apprezzando la scelta di rendere al meglio l'isolamento della protagonista nel mondo che la circonda avrei voluto percepire maggiormente le sue emozioni che certamente non sono mancate in un vita così particolare come al sua. Marianna è una bambina isolata, è una ragazza che molto giovane si trova già sposata con un uomo sconosciuto e quasi mamma, è una donna che vede crescere i suoi figli ed infine è una duchessa decisa a cambiare le cose e che vive un amore arrivato troppo tardi e assolutamente vietato. Mi è dispiaciuto non riuscire a percepire a pieno la sua emotività, così come quella dei bei personaggi che la circondano. Un altra scelta che non ho concepito è quella di svelare la verità sul passato di Marianna e sul episodio che l'ha resa sordomuta già dalla trama, quando invece l'autrice aveva voluto celarlo fino alla fine. Io che già conoscevo in parte la storia e sapevo la verità, sono rimasta stupita di questa scelta ma immagino i lettori che si apprestano a leggere questo libro per la prima volta e si vedono da subito svelato il più grande colpo di scena di tutta la lettura quanto possono sentirsi frustrati. Quindi quello che mi sento di dirvi è; leggete questa storia, fatelo senza timore, soprattutto se volete essere coccolati da una prosa elegante e poetica, ma assolutamente NON leggete la trama! Andate sulla fiducia e lasciatevi travolgere dalle descrizioni di Marianna e della sua a volte dolorosa a volte dolce, ma comunque incredibile vita.
Voto: 6.5
Frase: "Uscire da un libro è come uscire dal meglio di sè"
Dacia Maraini è nata a Fiesole il 13 novembre 1936, primogenita dello scrittore ed etnologo toscano Fosco Maraini e dalla principessa e pittrice palermitana Topazia Alliata. Poetessa, saggista, drammaturga e sceneggiatrice, è una delle autrici italiane più lette al mondo. Il suo primo romanzo "La vacanza" venne pubblicato nel 1962 e ad oggi ha all'attivo più di quaranta opere. Tra le sue opere più importanti ricordiamo "La lunga vita di Marianna Ucrìa", "Mio marito", "L'uomo tatuato", "Il mostro dagli occhi verdi", "Il treno dell'ultima notte" e "La bambina e il sognatore"
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