venerdì 26 gennaio 2018

Speciale Giornata della Memoria: Cinque libri per non dimenticare


Come tutti ben sappiamo domani, 27 gennaio, giorno in cui nel 1945 veniva aperto dalle truppe dell'Armata Rossa il cancello di Auschwitz e venivano rivelate al mondo le atrocità dei campi di concentramento,  si celebra la Giornata della Memoria, giornata mondiale in ricordo delle vittime dell'Olocausto.
Come ogni anni in questa occasione è impossibile non provare un forte senso di atrocità e cordoglio nei confronti di una delle più grandi ferite nella storia dell'intera Europa.
Tanti sono stati i libri dedicati a questo argomento, per me particolarmente doloroso considerando il rapporto che mi lega con quello che è adesso il popolo che si è macchiato di questo enorme crimine contro l'umanità. A miei tempi ne ho letto moltissimi ed ognuno di essi ha lasciato dentro di me qualcosa di profondo e indissolubile e , nonostante ora io cerchi in ogni modi da tenermi a debita distanza da questo argomento (solamente per nono stare troppo male), ho sentito la necessità di scrivere oggi questo piccolo articolo in cui riporto quelli che a mio parere sono i cinque libri migliori per comprendere ciò che è successo e, soprattutto, non dimenticare.
Ovviamente la classifica è solo una scelta di forma, ognuno di questi libri merita di essere letto indipendentemente dalla loro posizione.


5) "Il silenzio di Abram" di Marcello Kalowsky




L'intima storia di un figlio che decide di raccontare la storia del padre sopravvissuto al campo di Auschwitz.
Un racconto scaturito dalle domande di colui che non ha vissuto le atrocità ma che vuole conoscerle e, soprattutto, che ha giurato di dar voce al silenzio di chi gli ha dato la vita.










4) "Il pianista" di Wladyslaw Szpilman



Opera da cui è stato tratto il celebre film, è la raccolta di memorie del pianista ebreo polacco Wladyslaw Szpilman.
Il libro, che tratta degli orrori subiti durante le persecuzioni naziste, è stato pubblicato immediatamente dopo la fine della guerra e poi ristampato diversi decenni dopo (nel 1998) in seguito al ritrovamento del manoscritto da parte figlio di Szpilman che ha deciso di ristamparlo in lingua tedesca con il titolo "Das wunderbare Überlebe" ("La meravigliosa sopravvivenza") con l'aggiunta del diario dell'ufficiale nazista Wilm Hoselfeld.







3) "Diario" di Anne Frank

Il libro che ognuno di noi deve aver letto almeno una volta nella vita. Si tratta di una raccolta scritta appunto sotto forma di diario, originariamente in lingua olandese, della giovane Anne Frank, ragazzina ebrea nata a Francoforte e costretta ad emigrare insieme a tutta la famiglia in Olanda dove vivrà per anni in clandestinità.
Anne ci racconta la vita all'interno dell'appartamento segreto, condiviso anche con altre famiglie, fino a quando nell'agosto del 1944 verranno scoperti e reclusi in principio nel campo di Auschwitz e in seguito a quello di Bergen-Belsen dove Anne morirà di tifo nel febbraio o marzo del 1945.
Della famiglia Frank l'unico sopravvissuto sarà il padre, Otto, colui che renderà pubblico il diario della figlia.






2) "Il giardino dei Finzi-Cortini" di Giorgio Bassani


Pubblicato nel 1962, questo racconto di Giorgio Bassani è considerato uno dei pilastri della nostra letteratura.
Diventato celebre anche grazie alla trasposizione cinematografica diretta da Vittorio De Sita, l'opera, attraverso la creazione della famiglia Finzi-Cortini, narra la vera storia di Silvio Magrini, direttore della comunità ebraica di Ferrara dal 1930, e della sua famiglia; la moglie Albertina, l'anziana suocera e il figlio Umberto. Borghesi, benestanti e di spirito patriottico, decisero di rimanere nella loro città nonostante la promulgazione delle reggi razziali del 1938 e finiranno per essere deportati e morire nel campo di Auschwitz






1) "Se questo è un uomo" di Primo Levi


 Libro memorialistico che non ha bisogno di presentazioni e che non poteva non essere posizionato al primo posto di questa classifica. Scritto tra il dicembre 1945 e il gennaio 1947 rappresenta in modo diretto e sconvolgente la realtà vissuta dall'autore durante la sua prigionia nel campo di concentramento di Monowitz.
Lo stesso Levi in prima persona ha annunciato che questo libro non è nato come critica o modo per muovere accuse contro i colpevoli, ma bensì dal bisogno di irrinunciabile di raccontare la verità agli altri, di renderli partecipi.








Spero che questo mio articolo speciale vi sia piaciuto e che abbia smosso all'interno di voi qualcosa che vi spinga a comprendere e conoscere questi terribili avvenimenti storici.
Come premesso i libri che parlano di questo argomento sono moltissimi quindi se ne avete letto qualcuno che più di altri ha mosso dentro di voi sentimenti importanti vi invito a scriverli nei commenti.
Ogni opportunità è importante per non dimenticare.

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