domenica 30 settembre 2018

Recensione; "Le ragazze" di Emma Cline

Come secondo e ultimo articolo di giornata voglio parlavi dell'altro libro che mi tenuto compagnia nella mia breve vacanza al mare; da amanti dei contrasti quale solo, se il primo era una splendida storia d'amore e di sentimento, la seconda non poteva essere una storia sordida, spietata e a tratta addirittura agghiacciante.
"Le ragazze" è il romanzo d'esordio di Emma Cline, autrice statunitense, che è stata capace di lasciare senza parole pubblico e critica mondiale grazie ad una prosa incisiva e cruda e una storia che si basa su un fatto di cronaca realmente avvenuto; lo spietato omicidio della moglie di Roman Polansky, Sharon Tate, da parte di uno psicopatico e dei seguaci della sua setta, avvenuto in California nel 1969.
Molti, al momento della sua uscita, hanno inneggiato al capolavoro; io non ho potuto resistere alla curiosità e ora vi do la mia opinione al proposito



Titolo: Le ragazze
Autore: Emma Cline
Paese: Stati Uniti
Titolo originale: The girls
Genere: Romanzo
Pagine: 334
Anno di pubblicazione: 2016
Casa editrice italiana: Einaudi
Prezzo di copertina: 13 euro copertina flessibile
Ebook: 9.99 euro
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Evie è una donna adulta ormai; ospite in una casa di amici, si guadagna da vivere come badante a domicilio dopo aver sperperato tutti soldi lasciati in eredità, vive sola, non ha alcun affetto, nemmeno sé stessa, ma non è ancora riuscita a lasciarsi il passato alle spalle. Passato che torna prepotentemente a bussare alla sua porta quando vede Sasha, la fidanzata del figlio della coppia di amici dalla quale risiede, una ragazza giovane, troppo giovane, che le ricorda troppo com'era lei a quella età al momento del suo arrivo nel gruppo. Ed è così che Evie, almeno con la mente torna una quattordicenne, cresciuta nella ricchezza con una madre troppo permissiva e un padre totalmente assente. La piccola Evie non è molto diversa come tutte le adolescenti del mondo, insicura alla spasmodica ricerca di attenzione; ed è quando incontra per la prima le ragazze che finalmente capisce di aver trovato il suo posto del mondo. Con loro, Donna, Helen, Suzanne e tutte le altre ragazze perdute, Evie può finalmente essere libera, essere sè stessa; solamente Russell può insegnarle come sì fa. Russell. Il pifferaio magico, aspirante cantante dotato di un magnetismo a cui nessuna di loro è capace di resistere, l'uomo che sarà capace di condurle insieme a lui in un terreno pericoloso, fatto di droga, furti e sesso, che le condurrà tutte a sfociare nella tragedia.

Come annuncia chiaramente il titolo, questa è una storia di ragazze; adolescenti come ce ne sono tante in giro per il mondo che, per varie vicissitudini, si sono ritrovate completamente perse, senza un punto di riferimento, senza un posto dove stare. Sole, senza mezzi ed impaurite si sono imbattute in una figura capace di prometterle la salvezza, una vera fortuna, sì, ma solo in apparenza.
Questa è la storia di Evie, Suzanne, Helen, Donna ma è anche la storia di tantissime ragazze che ancora oggi rimangono incastrate in una rete nella quale non sono più in grado di uscire; che si tratti di droga, prostituzione o, come in questo caso, una setta, il risultato è sempre lo stesso; tutte loro sono ragazze perdute ed Emma Cline ha deciso di dargli finalmente una voce.
Partendo da un fatto di cronaca realmente esistito, l'autrice mostra un grandissimo talento creando una fitta rete di esistenze, azioni e situazioni capace di travolgere il lettore e condurlo in qualche modo con sé in un mondo che rasenta la follia. Il mondo di Russell, il mondo di molti, troppi, sciamani, santoni o icone che siano. 
Legata profondamente al contesto e all'argomento di cui vuole trattare, la prosa di Emma Cline risulta a dir poco tagliente, scabrosa e raccapricciante ma necessaria per rendere reale l'atmosfera respirata da Evie e dalle sue compagne in quel periodo della loro vita.
"Le ragazze" però non è solo una favola nera; particolare importanza ha infatti l'affetto, l'infatuazione, e anche perché no, l'amore, che lega le ragazze. È grazie al vero e proprio colpo di fulmine per Suzanne che Evie entra a far parte della loro setta ma è anche grazie all'affetto dell'altra che alla fine riesce a salvarsi. Anche in una situazione come questa c'è sempre lo spazio per qualcosa di puro e perfetto, e il rapporto delle due ragazze lo dimostra a pieno. 
Quando "Le ragazze" ha fatto prepotentemente ingresso all'interno delle classifiche di tutto il mondo, la critica ha parlato di un vero e proprio capolavoro; dopo averlo letto posso dire che non so se sia proprio la definizione adatta ma sicuramente Emma Cline è riuscita a pieno a fare ciò che aveva in mente di fare; colpire il lettore con quanta più forza e brutalità potesse.
Se questo è ciò che ha potuto creare nel suo libro d'esordio, allora non riesco ad immaginare a cos'altro potrebbe avere in serbo di fare.

Voto: 8

Frase: "Non appena mi cadde l'occhio sulle ragazze che attraversavano il paro, la mia attenzione restò fissa su di loro. Quella dai capelli neri con le sue accompagnatrici, la loro risata un rimprovero alla mia solitudine. Stavo aspettando che succedesse qualcosa, senza sapere cosa. E poi ecco"



Emma Cline è nata in California nel 1989. Da adolescente ebbe un ruolo come giovane attrice nella commedia "When Billie Beat Bobby" e nel cortometraggio "Fleshcards". A sedici anni, mentre studiava in un College del Vermont vinse un premio letterario per il suo racconto "What is lost", passione per la scrittura che ha coltivato per tutti gli studi universitari, scrivendo vari racconti. "Le ragazze" è il suo romanzo d'esordio con il quale ha conquistato critica e pubblico in vari Paesi del mondo.



Recensione: "Sempre d'amore si tratta" di Susanna Casciani

Buona domenica a tutti amici lettori, e soprattutto buon ultimo giorno di Settembre!
Ebbene sì, anche questo nono mese del 2018 ci sta per salutare e sono anche un po' triste per questo perché è uno dei mesi dell'anno che mi piace di più. Anche questa volta non sono riuscita a stare nei patti e parlarvi di tutti i libri letti prima della fine del mese, ma me ne rimangono davvero pochi quindi potrei riuscire a recuperare in fretta prima di potervi dare il mio resoconto con tanto di classifica mensile. Prima di pensare a tirare le somme però devo ancora parlarvi di uno dei libri più belli di questo mese, che tra le altre cose, ha avuto anche il compito di tenermi compagnia nella prima parte del mio weekend al mare; sto parlando di "Sempre d'amore si tratta" il secondo gioiellino uscito dalla penna di Susanna Casciani che dopo "Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore" si dimostra ancora una volta una delle migliori autrici italiane contemporanee capaci di parlare direttamente alle anime dei lettori.
Parlare di questo romanzo non è così facile ma ci voglio provare, soprattutto per spingervi ad acquistarlo e a farvi travolgere dalla meravigliosa storia che racconta, quindi continuate a leggere, è in arrivo la mia recensione




Titolo: Sempre d'amore si tratta
Autore: Susanna Casciani
Paese: Italia
Genere: Romanzo
Pagine: 163
Anno di pubblicazione: 2018
Casa editrice italiana: Mondadori
Prezzo di copertina: 16 euro copertina flessibile
Ebook: 7.99 euro
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Livia è una bambina felice. Nessuno può avere dubbi su questo. È solare, vivace, sta sempre con la testa tra le nuvole e ogni momento è buono per scrivere, anche quando dovrebbe fare altro, come concentrarsi sulle lezioni a scuola. Vive la sua vita con enorme leggerezza, come se fosse una bolla di sapone che fluttua nel vento. Ma all'improvviso qualcosa cambia, la bolla si scoppia e Livia cade sempre più velocemente verso il terreno, con così tanta furia che è impossibile frenarsi. E così Livia si schianta, a terra, sottoterra e la botta è così tanto forte che per rialzarsi servirebbe una forza che nemmeno tutto l'amore che la circonda riuscirebbe a darle. Anche quando il cielo è cosparso di nuvole grigie, il sole è sempre lì, dietro di esse e per questo la speranza non deve mai svanire. Può sempre arrivare quella folata di vento capace di farci tornare a volare.


Ho voluto specificare fin da subito la mia difficoltà nel trovare le parole adatte per descrivere questo libro perché "Sempre d'amore si tratta" infondo non è un libro di cui si può parlare, è un libro che si deve sentire intimamente, che si posizionare all'interno di noi come una tessera mancante che aiuta a mantenere tutto quanto insieme. Susanna Casciani, in questo suo secondo romanzo, mette una grande dose di intimità, che di certo non è mancata anche nel suo esordio "Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore", ma che questa volta s'innalza ad un piano completamente diverso; se nel primo romanzo si parlava quasi esclusivamente dell'amore tra due fidanzati, in questo ritorno, come si evince chiaramente dal titolo, si parla d'amore in tutte le sue più improbabili sfaccettature.
Al centro esatto di questo brulicarsi di emozioni c'è lei, Livia; bambina in principio, poi ragazza ed infine donna, dotata di una sensibilità così spiccata e profonda da rimanere completamente distrutta dalla crudeltà della vita che in questo caso si incarna nella terribile malattia della madre, affetta da depressione. La depressione è una malattia infida, silenziosa, da molti ancora non del tutto riconosciuta come tale ma che può essere devastante sia per le persone colpite che per quelle che gli stanno vicino. Questo è uno dei principali messaggi che l'autrice ci vuole lanciare, attraverso questa storia in cui chiaramente viene espresso come alle volte le conseguenze delle nostre scelte e delle nostre paure possano sconvolgere la vita di chi tiene a noi, tanto da fargli ripetere esattamente il nostro trascorso. Questo romanzo racconta una storia di forza e di come l'amore può essere una grande arma per sconfiggere questo nemico apparentemente troppo più grande di noi.
Attraverso il racconto di tutte le persone che, stabilmente o temporaneamente, hanno vissuto a contatto con la protagonista, ma anche grazie a meravigliose frasi che, almeno per quanto mi riguarda, non ho potuto fare a meno che sottolineare, segnare e ricordare, Susanna Casciani racconta un reale stralcio di vita in cui non appaiono solamente sentimenti positivi, come l'affetto e il coraggio, ma anche emozioni profondamente negative, come l'autocommiserazione, l'egoismo e l'oppressione.
"Sempre d'amore si tratta" è un romanzo che tutti gli amanti delle storie vere dovrebbero leggere perché è un romanzo principalmente da vivere, proprio come la vita.
Spero che, anche attraverso questa mia modesta recensione, l'autrice capisca quanto vale e possa regalarci presto una nuova splendida storia.

Voto: 8

Frase: "La gioia non si può afferrare, non si può mettere da parte per i momenti in cui avremo più bisogno di farci invadere dai colori. La gioia ci accarezza, ci sfiora; rimane con noi il tempo di un bacio, di un saluto, magari di un ballo, ma quando cerchiamo di aggrapparci a lei, lei è già svanita"


Susanna Casciani è nata a Firenze nel 1985 e nella vita è un insegnante di scuola primaria. Nel 2010 ha aperto la pagina Facebook "Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore" il cui successo l'ha spinta, nel 2015, a pubblicare un omonimo romanzo. "Sempre d'amore si tratta" è il suo secondo romanzo. 









sabato 29 settembre 2018

Recensione: "Tea e il salice ridente" di Elisabetta e Monica Maruffo

Concludo queste penultima giornata di Settembre, parlandovi della seconda collaborazione del mese.
Forse non molti di sapranno che la mia principale occupazione è come tata di due splendidi mostriciattoli e che, anche se sono ancora troppo piccoli, cerco già di insegnargli il piacere e la bellezza della lettura. Per questo, quando le sorelle Elisabetta e Monica Maruffo mi hanno contatto proponendomi di leggere il loro romanzo per bambini "Tea e il salice ridente" ho accettato a scatola con immenso piacere. Per saperne di più, continuate a leggere



Titolo: Tea e il salice ridente 
Autore: Elisabetta e Monica Maruffo
Paese: Italia
Genere: Libro per bambini
Pagine: 64 
Anno di pubblicazione: 2016
Metodo di pubblicazione: Autopubblicazione
Prezzo di copertina: 10 euro copertina flessibile
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Tea potrebbe sembrare una bambina come tante altre ma da qualche tempo dentro di sé conserva una grande tristezza; gli amati genitori sono sempre impegnati con il lavoro, l'anziana tata non fa altro che dirle di stare attenta e lei è costretta a stare tutti il giorno rinchiusa dentro quattro mura, che siano quelle della scuola o quelle di casa. C'è solo una cosa che Tea desidererebbe fare, ossia visitare per la prima volta la natura, quella che fino ad allora ha potuto vedere solamente nei libri. Quando un altro compleanno passa senza che il suo desiderio venga esaudito, Tea cade in un profondo sconforto ma è proprio allora che accade la magia. Mentre è sul pulmino che la porterà a scuola Tea chiude per un attimo gli occhi e quando si sveglia si ritrova in un mondo fantastico, popolato da strane creature che la condurranno nella natura che tanto ha sognato ma insieme ai quali dovrà affrontare tre imprevedibili prove


"Tea e il salice ridente" è una storia perfetta per i bambini di oggi, molti dei quali vivono nelle grandi città, proprio come lei, e non hanno la possibilità di stare spesso a contatto con il verde e la natura, un fattore fondamentale per la salute e la serenità dei bambini.
La storia raccontata da Elisabetta e Monica Maruffo, e arricchita delle semplici ma carinissime illustrazioni di Enrico Debenedetti, richiama un po' quella di "Alice nel Paese delle Meraviglie", Proprio come la bambina di Lewis Carroll, anche Tea "cade" nel proprio mondo incantato come se fosse un sogno e soprattutto, come Alice, anche lei si troverà ad incontrare personaggi fantastichi che la metteranno di fronte ad una ardua scelta, rimanere nella natura che lei ha tanto desiderato oppure tornare a casa dai sui genitori? Sarà una scelta difficile e per scoprire cosa Tea sceglierà vi basta acquistare questo libro e leggerlo insieme ai vostri figli, nipoti e piccoli amici, per insegnargli a viaggiare con la fantasia ma anche per riflettere sui problemi del mondo di oggi.
Per quanto mi riguarda, Tea domani viene con me al lavoro, sono sicura che i miei bambini saranno felicissimi di conoscerla!

Voto: 7


Elisabetta e Monica Maruffo sono due sorelle che vivono nel basso Piemonte; amano leggere, gli animali, andare al cinema, i concerti e i bambini. Elisabetta studiosa di storia (oltre questa pubblicazione ne ha al suo attivo un’altra a carattere storico e collabora con varie testate giornalistiche musicali) ha esperienza, tra le tante attività, di insegnante nelle scuole elementari; Monica invece lavora in uno studio medico e ha collaborato con vari centri per ragazzi disabili. Entrambe credono vivamente che i bambini dovrebbero crescere immersi nella Natura. "Tea e il salice ridente" è i loro primo libro scritto a quattro mani.

Recensione: "Preghiera del mare" di Khaled Hosseini

Buon sabato a tutti amici lettori!
Per celebrare l'arrivo del weekend non potevo fare scelta migliore se non quella di parlarvi di un mio ultimissimo acquisto che mi ha totalmente stregato; sto parlando del nuovo gioiello firmato Khaled Hosseini "Preghiera del mare". Un libro che colpisce in primo luogo grazie alla sua bellezza ma anche per l'importanza e lo spessore del messaggio che vuole mandare.
Un libro che tutti dovrebbero avere nella propria libreria, e adesso vi spiego tutti i perché


Titolo: Preghiera del mare
Autore: Khaled Hosseini
Paese: Afghanistan/Stati Uniti
Titolo originale: Sea Preyer
Genere: Romanzo illustrato
Pagine: 56 
Anno di pubblicazione: 2018
Casa editrice italiana: SEM
Prezzo di copertina: 15 euro copertina rigida
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"Mio caro Marwan". È così che inizia questa splendida, toccante e dolorosa lettera scritta da un padre al proprio figlio. Un padre che come tanti ha dovuto lasciare la propria casa, la propria patria, per iniziare un viaggio della speranza verso una vita migliore, un viaggio che però ha finito per fargli perdere la cosa più preziosa che aveva. Ed è così che il padre inizia a racconta al figlio com'era la vita nella loro città, Homs, prima dell'arrivo della guerra; quanto fossero spensierati i momenti passati a giocare nella fattoria del nonni insieme al fratelli, quanta vita si respirasse all'interno degli affollati suk della Città Vecchia, dove etnie e religioni diversi si mischiavano e convivevano pacificamente, quanto fosse bello osservare il proprio figlio e sua madre passeggiare mano nella mano in un grande prato cosparso di fiori selvatici. Poi, quasi all'improvviso, però tutto si tinge di nero; dal cielo iniziano a cade le bombe, incessanti e rabbiose, delle case non rimangono altro che macerie, delle persone solo un ammasso di ossa e di sangue. Questo è il racconto di uomo, di un padre, come ce ne sono tanti nei paesi colpiti dai conflitti, una storia che potrebbe confondersi in mezzo a milioni ma che comunque colpisce come un forte pugno allo stomaco, con il potere che solo la dura e crudele realtà può avere.

"Preghiera del mare" vanta due immense bellezze; una totalmente visiva, grazie agli splendidi disegni di David Williams, artista londinese collaboratore di "National Geographic", "Rolling Stone" e "The Wall Street Journal"; l'altra di contenuto; Khaled Hosseini riesce addirittura a superare sè stesso mostrando, in poco più di cinquanta pagine, tutta la propria sensibilità e l'attivismo nei confronti dei tempi che gli sono cari e che interessano non solo il suo Paese d'orine e quelli limitrofi, ma anche l'intera Europa. Negli ultimi anni le tratte di migranti sono diventate argomento di ogni giorno ed è proprio perché si tratta di una realtà quotidiana, come specifica Roberto Saviano, nel ruolo anche di curatore dell'opera, in una bellissima prefazione, che bisogna continuare a parlarne, anche attraverso il potere del libri. "Preghiera del mare" si avvale di un grande potere e lo fa attraverso l'influente voce e il talento del suo ideatore e anche attraverso le immagini di fronte al quale il lettore non può che sentirsi profondamente colpito. La cosa più importante di tutto questo mio discorso è che "Preghiera del mare" riporta uno stralcio di vita vera proprio per quello che è; la storia è stata infatti ispirata non solo a quella Alan Kurdi, il bambino siriano di tre anni che nel settembre 2015 è annegato nel Mar Mediterraneo, ma anche a quella di tutti i bambini, gli uomini e le donne che hanno perso la vita nel tragico viaggio verso l'Europa e la salvezza. Per questi e per molti altri motivi, che capirete solo una volta presa in mano quest'opera, che vi invito vivamente a farla entrare nella vostra libreria; date a tutte quelle anime buone un motivo per essere ricordati.

Voto: 8

Frase: "Figlio mio, guardo il tuo profilo alla luce dello spicchio di luna che rischiara il cielo, il tuo sonno innocente, le ciglia che sembrano disegnate. Ti ho detto - Dammi la mano. Non ti succederà niente di male -"



Kahled Hosseini è nato il 4 marzo 1965 a Kabul, città in cui ha trascorso l'infanzia fino ai tredici anni quando, insieme alla sua famiglia, ha chiesto asilo politico negli Stati Uniti, dove ancora attualmente risiede con la moglie e i due figli. Il suo libro d'esordio "Il cacciatore di aquiloni" ha conquistato pubblico e critica in diversi paesi del mondo, successo che è cresciuto ancora di più con i due libri seguenti "Mille splendidi soli" e "E l'eco rispose". Nel 2018 pubblica con SEM "Preghiera del mare", opera che devolve parte del ricavato all'UNHCR associazione per il sostegno e la protezione dei rifugiati e degli sfollati di tutto il mondo.

venerdì 28 settembre 2018

Recensione; "Carol" di Patricia Highsmith

Settembre è stato per me un po' il mese dei recuperi e oggi voglio parlarvi proprio di un libro la cui lettura ho rimandato per diverso tempo nei mesi precedenti; sto parlando di "Carol" romanzo di Patricia Highsmith da cui è stato tratto un paio di anni fa anche un fortunato film (di cui parleremo presto). La storia racconta di Therese e Carol, due donne molto diverse tra loro, e della loro storia d'amore all'interno di un epoca e una società in cui l'omosessualità era ancora un terribile tabù.
Ecco qui la mia recensione



Titolo: Carol
Autore: Patricia Highsmith
Paese: Stati Uniti
Titolo originale: The Prince of Salt/Carol
Genere: Romanzo
Pagine: 284
Prima pubblicazione: 1952, con lo pseudonimo di Claire Morgan, inizialmente censurata
Casa editrice italiana: Bompiani
Anno edizione: 2017
Prezzo di copertina: 10 euro copertina flessibile
Ebook: 6.99 euro
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Alle porte di un Natale newyorchese degli anni '50, la giovane Therese, aspirante scenografa, timida e un po' insicura, trova lavoro come stagionale come commessa in un grande magazzino; un lavoro noioso ma che le permette di sopravvivere qualche altro mese, in attesa di un vero lavoro in qualche spettacolo teatrale, un lavoro che ha in serbo per lei una grande sorpresa. È proprio nel reparto giocattoli dove è stanziata che un giorno Therese fa la conoscenza di Carol, una donna distinta, elegante ma incredibilmente complessa, capace di stregarla dal primo momento. Da quel momento Therese entra in un vero e proprio incantesimo che le fa dubitare di tutte le certezze che aveva fino a quel momento; la storia con Richard, iniziata da diverso tempo, è davvero la cosa migliore di lei? Che cosa significa realmente il turbinio di emozioni che l'ha travolta da quando ha incontrato Carol? È davvero amore quello che sta nascendo tra loro due? E, soprattutto, a cosa le porterà? Un chiaro esempio di quanto un incontro possa segnare una vita intera.


Particolarmente importante quando si inizia la lettura di questo libro e privarsi totalmente di ogni tipo di pregiudizio; inanzi tutto quella racconta da "Carol" non è una storia d'amore omosessuale, o meglio, non è solo questo. Prima di tutto "Carol" è la storia di un percorso, un percorso che vede come protagonista Therese, una ragazza appena diciannovenne, insicura, indecisa sul proprio futuro e soprattutto ancora del tutto ignara dei proprio "io" che grazie ad un incontro, quello appunto con la ben più grande Carol, una donna vissuta, con i propri trascorsi e i propri problemi, effettuerà un vero e proprio viaggio alla scoperta di sé e alla presa di coscienza del proprio intimo e dei propri desideri.
Patricia Highsmith racconta la storia di un amore che ha un po' dell'incredibile per come ha inizio; Therese appare infatti totalmente stregata dall'incontro con la donna misteriosa ed è proprio lei, forse per la prima volta in vita sua, a trovare il coraggio per fare il primo passo e non lasciarsela sfuggire. Per buona parte del romanzo, scritto totalmente in prima persona secondo il suo punto di vista, la natura dei sentimenti rimane solamente nell'intimo della protagonista, e questo dimostra quanto il volere della scrittrice non centrasse nulla con il congiungimento carnale di due donne. In realtà gli argomenti trattati della scrittrice sono moltissimi ma è attraverso il ruolo di Carol che l'autore riesce ad avere un impressione chiara e veritiera della società e della mentalità di quegli anni; Carol è infatti una donna che per anni si è dovuta annullare, ignorando quasi totalmente la sua vera indole per adeguarsi al ruolo di moglie e madre, deciso per lei da generazioni di donne. E se è Therese a compiere una crescita personale grazie alla loro unione, è proprio Carol che ne giova maggiormente, trovando un essa una seconda possibilità e un pretesto per trovare il coraggio di affermarsi finalmente di fronte a sè stessa e al mondo intero. "Carol" è un romanzo che fa riflettere, soprattutto per chi sa benissimo quanto, ancora oggi, l'omosessualità sia guardata come sospetto e giudicata aspramente e si dedica completamente a tutte quelle donne che nel corso degli anni hanno lottato per avere la libertà di esprimersi senza paure o restrizioni, portando in alto il nome dell'amore, di qualsiasi colore sia.
Chi lo sa, magari sarà anche grazie a libro come questo che un giorno certe cose potrebbero diventare una semplice e naturale realtà.

Voto: 7.5

Frase: "Sento d'essermi innamorata di te, e che dovrebbe essere primavera. Voglio sentire il sole pulsarmi sulla testa come accordi di musica. Penso a un sole come Beethoven, a un vento come Debussy, e a cinguettii come Stravinsky. Ma il ritmo della musica è tutto mio"


Patricia Highsmith è lo pseudonimo di Mary Patricia Plangman, conosciuta anche come Claire Morgan, nata a Fort Wurth, Texas, il 19 gennaio 1921 e deceduta a Aurigeno, Svizzera, il 4 febbraio 1995. Cresciuta dalla nonna, dimostrò fin da piccolissima una grande propensione verso la scrittura. Il suo primo romanzo "Sconosciuti in treno", non ottenne inizialmente il successo desiderato, tuttavia il grande Alfred Hitchcock ne trae il suo film "L'altro uomo". Forse a tematica delle tematiche scelte, sempre forti e alle volte addirittura disturbanti, è stata apprezzata più dalla critica europea che da quella americana, e nel 1963 decise proprio di trasferirsi in Europa, dove rimase fino alla sua morte. Nota per i suoi thriller psicologici, ha scritto più di venti romanzi e numerose raccolte di racconti in cui si ricorda assolutamente il suo personaggio più importante l'amorale truffatore e assassino Tom Ripley che appare in ben cinque di essi "Il talento di Mr Ripley", "Il sepolto vivo", "L'amico americano" e "Il ragazzo di Tom Ripley".



Recensione: "Storie fantastiche di gente comune" di Stefano Valente

Buongiorno amici lettori!
Tra le letture di questo mese ce n'è stata una che ho apprezzato particolarmente, quella nata dalla collaborazione con Stefano Valente, un autore esordiente che mi ha gentilmente proposto di leggere il suo romanzo "Storie fantastiche di gente comune".
Come si può evincere dal titolo questo libro parla di gente vera, assolutamente comune, ma che a vissuto delle esperienze straordinarie.
Se siete curiosi di saperne di più vi invito, inanzi tutto, a continuare a leggere questo mio articolo ma anche a visitare la pagina https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/racconti/342411/storie-fantastiche-di-gente-comune/ dove potrete trovare la descrizione dell'opera e soprattutto il modo per supportare questo talentuoso autore a farsi conoscere, facendo un semplice clic sul tasto "Supporta il libro".
Semplice, importante e non costa nulla. Diamo una mano agli autori esordienti italiani, i protagonisti del nostro futuro!



Titolo: Storie fantastiche di gente comune
Autore: Stefano Valente
Paese: Italia
Genere: Raccolta di racconti
Pagine: 148
Genere di pubblicazione: Autopubblicazione
Prezzo di copertina: 12 euro copertina flessibile
Ebook: 3.99 euro
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Paolo, Chiara e Matteo sono persone assolutamente comune. Il primo un militare in congedo, la seconda una scienziata dall'intelligenza fuori del comune, il terzo un giovane avvocato, non potrebbero essere più diversi tra loro ma ognuno dei tre, per caso e per situazione, si è ritrovato a vivere un esperienza unica in cui ha dovuto trovare il coraggio di combattere, andando contro ad un nemico molto più grande, ma con la forza della ragione di chi crede nei propri ideali e nella propria idea di giustizia. Degli eroi, non per caso ma per scelta, esattamente come sono eroiche tutte quelle persone che ogni giorno combattono la loro sfida quotidiana.


Attraverso la creazione di "Storie fantastiche di gente comune", Stefano Valente non mette in luce solamente le vicende dei suoi tre personaggi ma anche tutte quelle numerosissime strabilianti storie che ogni giorno si svolgono intorno a noi, a volte senza che ce ne rendiamo conto, e soprattutto trasmette un grande insegnamento; l'importanza del coraggio, il non avere paura di fronte alle proprie battaglie, piccole, enormi e apparentemente impossibili che possono essere, perché, come l'autore dice nelle proprie pagine, ognuno di noi è un eroe, anche se forse ancora non lo sa.
L'opera si presenta come una raccolta di tre racconti scritti e raccontati in prima persona dai tre personaggi; Paolo, un militare dedito alla patria e al proprio dovere che per amore decide di abbandonare la propria carriera ma che si ritroverà a combattere la battaglia più importante proprio nella vita quotidiana; Chiara, un'intelligente e sicura di sé giovane scienziata, che grazie al proprio cervello si ritroverà a svelare un grande segreto che la condurrà in serio pericolo; ed infine Matteo, un avvocato convinto nella giustizia, che per essa finirà per pagare un prezzo molto alto.
Tutti e tre i racconti sono dotati di una prosa semplice ed incisiva, che li rende assolutamente comprensibili a tutti, caratteristica fondamentale per un opera che vuole parlare direttamente alle persone, senza nascondersi dietro inutili filtri e stravolgimenti di forma.
Apparirà in questo modo impossibile per il lettore non sentirsi coinvolto, e magari anche immedesimarsi in parte, nelle storie ma, l'autore tiene a specificare, sono solo tre ma potrebbero esserne molte di più; ogni giorno nel mondo ci sono miliardi di persone che combattono la propria battaglia, questo libro è per loro, per quelli che nonostante tutte le sconfitte trovano sempre il coraggio di riprovarci e che non si lasciano scoraggiare dalla propria condizione e dai propri mezzi.
La vita è di per sé una sfida, e come questa va vissuta, mostrando al mondo quanto può essere fantastica la gente comune.

Voto: 7.5

Frase: "Ti voglio confidare un segreto che non si insegna a scuola perciò non ne troverai traccia sui libri quindi ascoltami attentamente. In realtà, noi siamo speciali. L'intera umanità è speciale, solo che non lo sa"


Stefano Valente (Roma, 1990) è un graduato dell'Aeronautica Militare. Ha conseguito la Laurea in Scienze Organizzative e Gestionali presso l'Università degli Studi della Tuscia a Viterbo. "Storie fantastiche di gente comune" è il suo libro d'esordio.




giovedì 27 settembre 2018

Recensione: "Frankenstein" di Mary Shelly

Ma ciao a tutti voi cari amici lettori!
Settembre sta finendo a me sale l'acqua alla gola perchè ancora una volta sono terribilmente in ritardo con le recensioni del mese. Rimboccandomi le maniche e cercando di non avere troppi libri di recuperare ad Ottobre vi voglio parlare del mio fuori programma del mese; uno dei piccoli contrattempi dell'essere blogger è che spesso le letture del mese vengono strettamente programmate anche diverso tempo prima ma ogni tanto capita che ci si prenda dei piccoli sfizi e questo è il mio; "Frankenstein" di Mary Shelly, un vero classico della letteratura fantastica che mi incuriosiva da diverso tempo ma a cui non più saputo resistere vedendo il trailer del nuovissimo film appena pubblicato sulla vita dell'autrice.
Un classico come dicevo ma che ha saputo davvero sorprendermi, soprattutto grazie allo stile di scrittura..
Per saperne di più, continuate a leggere


Titolo: Frankenstein
Autore: Mary Shelly
Paese: Inghilterra
Titolo originale: Frankenstein; or, the Modern Prometheus
Genere: Classico/Fantascienza/Gotico/Horror 
Prima pubblicazione estera: 1818
Prezzo di copertina: 9.90 euro copertina rigida (disponibile in molteplici altre edizioni)
Ebook: 0.99 euro, disponibile con KU
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Un giovane esplorate che dopo aver ricevuto una lauda eredità decide di intraprendere un avventuroso viaggio per raggiungere il polo e scoprirne i suoi segreti si ritrova improvvisamente ad imbattersi in un improvviso viaggiatore, quasi allo stremo dello forze che egli decide di soccorrere e ospitare sulla propria nave. Ed è così che Robert Walton fa la conoscenza del dottor Victor Frankenstein, uno scienziato di Ginevra che dopo essersi ripreso inizia a raccontargli la propria storia, una storia oscura, che parte dalla propria infanzia fino ad arrivare alla passione per gli studi, all'affetto per gli amici e la famiglia e soprattutto al viaggio nella città di Inglostadt, lo studio febbrile e la creazione di un essere immenso, abominevole e terribilmente crudele


Considerato il primo libro fantascientifico, è stato scritto da una giovanissima Mary Shelly (appena diciannovenne) tra il 1816 e il 1817 e questa giovinezza, nonostante i due secoli passati, ancora si percepisce; la prima caratteristica che mi ha piacevolmente colpito è proprio la facilità di comprensione e la freschezza della prosa. Mary Shelly non si perde troppo in descrizioni inutili (e anche un po' noiose), evita ad esempio di dare troppo peso alle tecniche utilizzate da Victor nella creazione del suo mostro, decidendo di dare il massimo nelle ambientazioni e del ritmo incalzante che scorre continuamente tra realtà e follia. È così che, grazie alla sua maestria, il lettore si ritroverà catapultato in una realtà che ricorda un po' quella del "Dorian Gray" del mio amato Oscar Wilde e non potrà che continuare a chiedersi se ciò che sta raccontando Victor sia realtà o frutto di pura follia, se la terribile furia omicida che lo ha privato dei proprio affetti uno dopo l'altro sia davvero opera del suo mostro oppure della parte più nascosta e mostruosa di .
Il ritmo narrativo è creato principalmente dai molti cambiamenti di stile e di fronte; particolarmente interessante è la parte in cui il mostro ha modo di parlare e di raccontare la sua personale versione della storia; la propria "nascita", la consapevolezza di sé, la formazione del pensiero, addirittura la scoperta del fuoco, fondamentale per la sopravvivenza, proprio come l'uomo primitivo, i passaggi fondamentali per l'apprendimento della parola.. tutte fasi che esprimano a pieno il volere della scrittrice nel creare un opera che analizzasse la vita, passando inevitabilmente per la morte.
Per questo e per altri mille motivi "Frankenstein" è una storia che continui a leggere nonostante tutto questo tempo, perché, come in tutti i libri più belli, sembra descrivere una parte, profonda e ignota, di tutti noi.

Voto: 7

Frase: "Tanto è stato fatto, esclamò lo spirito di Frankenstein, io otterrò di più, molto di più; seguendo il cammino già tracciato, io aprirò una nuova strada, esplorerò poteri sconosciuti, e svelerò al mondo i misteri più profondi del creato"


Mary Shelly, nata Mary Wollstonecreaft Godwin, nacque a Londra il 30 agosto 1797 e morì nella città d'origine il 1 Febbraio 1851. Privata precocemente della madre, Mary Wollstonecreaft, filosofa e antesignana del femminismo, morta soli dieci giorni dopo la sua nascita; Mary crebbe con il padre, filoso e polito William Godwin e la sorellastra Fanny Imlay Godwin, nata da una precedente relazione della madre. La vita e la carriera della scrittrice fu profondamente segnata dal matrimonio con Percy Besshy Shelly, anche lui poeta, a cui venne ispirato il personaggio di Victor Frankenstein, protagonista del suo più celebre romanzo "Frankenstein" o "Il moderno Prometeo", considerato il primo romanzo di genere fantascientifico. Di suo pubblicazione diversi altri romanzi meno noti tra cui "Matilda", "Valperga" e "L'ultimo uomo".

martedì 25 settembre 2018

Recensione; "Io sono Dot" di Joe R. Lansdale

Ma ben ritrovati carissimi amici lettori!
Tra impegni, vacanze e tanta tanta stanchezza questo mese non ho proprio avuto la minima costanza nella pubblicazione qui sul blog e di questo mi dispiaccio immensamente.
Quando si è da soli a dover gestire più realtà contemporaneamente non sempre di riesce a fare tutto ma so che questo voi lo capite e saprete perdonarmi.
Detto questo, è proprio il caso di non sprecare altro tempo e dedicarci a quelle che sono state le mie letture del mese. Dopo "Lo scalpellino" di Camilla Lackberg di cui vi ho parlato nell'ultimo post, la mia scelta è ricaduta su un opera di tutt'altro genere ma che è stata capace di sorprendermi, regalandomi una lettura davvero piacevole; sto parlando di "Io sono Dot" uno dei più recenti romanzi dello scrittore statunitense Joe R. Lansdale che racconta, senza mezzi termini, la storia di Dorothy Sherman una ragazza molto giovane ma che si è già confrontata con le prove più dure della vita.
Ecco qui la mia recensione


Titolo: Io sono Dot
Autore: Joe R. Lansdale
Paese: Stati Uniti
Titolo originale: Fender Lizards
Genere: Romanzo
Pagine: 220
Prima pubblicazione estera: 2015
Prima pubblicazione italiana: 2017
Casa editrice italiana: Einaudi
Prezzo di copertina: 17.50 euro copertina flessibile
Ebook: 8.99 euro

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Dorothy "Dot" Sherman dovrebbe essere una diciassette come tante, ma la difficile situazione famigliare l'ha totalmente trasformata, facendola crescere ben prima del previsto. Da quando il padre Jetro, è uscito di casa per compare le sigarette e non è più tornato (non è una barzelletta, questa volta è successo davvero), la famiglia Sherman, composta da madre, nonna e fratellino più piccolo, è costretta a vivere in una piccola Roulotte che diventa ancora più affollata quando si unisce anche la sorella maggiore Raylyn con i due figli, avuti da due padri diversi, "aiutata" da Dot (in un modo ben poco consono e che le procurerà non pochi problemi) a liberarsi dell'attuale compagno, nullafacente e violento. La vita non è stata di certo clemente con la piccola Dot che ha dovuto imparare molto presto a difendersi, sia fisicamente che verbalmente, e a lavorare sodo con interminabili e massacranti turni ai "Dairy Bob", un ristorante in cui le cameriere servono sul pattini in pieno stile anni '50. Il futuro di Dot sembra essere già scritto e la giovane si vede già incastrata in una vita di rinunce di frustrazioni ma tutto improvvisamente cambia quando dal suo vialetto vede sbucare il furgone di Elbert, un uomo strano e fin troppo socievole, che si presenta come ignoto fratello di suo padre e che sarà capace di instaurare con Dot una bella amicizia in grado di insegnarle che non è mai detta l'ultima parola e che con impegno e costanza tutti i sogni si possono realizzare.


"Io sono Dot" è un romanzo che porta a contatto con la vita vera, la vita di tante famiglie, americane e no, che vivono la giornata, i cui figli sono costretti ad abbandonare la scuola per contribuire alle spese e che spesso ricorrono alla violenza per sfogare la rabbia che li affligge. Questa è la storia di Dot, una ragazzina senza peli sulla lingua e dalla battuta sempre pronta che, nonostante la sua giovane età, si è già quasi arresa ad una vita di stenti e di angosce. Il suo futuro in qualche modo apparirebbe già segnato se non fosse per l'arrivo di un vero e proprio angelo custode, Elbert, che condivide con Dot l'ironia e che sarà capace di farle da esempio, dandole la guida che le sarebbe altrimenti mancata dal suo vero padre, scappato di casa e mai più tornato. Elbert insegna a Dot, e a tutti i ragazzi che vogliono leggere questo libro, quanto sia importante non arrendersi mai e trovare sempre il coraggio per tirarsi fuori da qualsiasi situazione. Nel complesso posso dire sicuramente che la vera forza del romanzo è rappresentata dai personaggi; sia i protagonisti che le "comparse" fanno modo di ricreare tutta una cornice capace di dare spessore e vita a questo libro che effettivamente risulta essere formato da tante piccole cose messe insieme.
Quella che racconta Joe R. Lansdale è una vera propria favola, che più che un romanzo vero e proprio assume le sembianze di un lungo racconto, con tanto di morale finale fatta per mettere la ciliegina sulla torta ad una storia già di per sé splendida.
Un messaggio importante e tanta tanta ironia fanno di questo romanzo un opera perfetta per passare qualche momento di tranquillità e spensieratezza e lo adattano a qualsiasi fasce d'età, sia agli adolescenti a cui alla fine è rivolta, sia agli adulti che possono sorprendersi dall'imparare anche loro un grande insegnamento; niente più separarci da quello che vogliamo ottenere, a parte noi stessi.

Voto: 7.5

Frase: "Vi dirò la pura verità, dal principio alla fine. Vi dirò che il mio nome è Dorothy Sherman e racconterò le cose come stanno. Vi dirò che i miei amici mi chiamano Dot, e che preferisco che i miei amici non mi chiamino affatto. Si tratta di una grande avventura? Be', nessuno andrà sulla luna o scalerà una montagna altissima. Ma per me è un avventura. è la mia vita quotidiana"


Joe R. Lansdale è nato a Gladewater, Texas, nel 1951. Nella sua lunga carriera a scritto oltre venti romanzi e centinai di racconti ed è diventato celebre per la sua serie con protagonisti Hap e Leonard, da cui è stata tratta anche una serie tv. Considerato uno dei più geniali autori contemporanei tra le sue opere ricordo "La sottile linea scusa", "Tramonto e polvere", "Acqua buia", "La foresta", "Paradise Sky", "Io sono Dot" e "L'ultima caccia".

lunedì 10 settembre 2018

Recensione; "Lo scalpellino" di Camilla Läckberg

Buon lunedì a tutti amici lettori!
Una nuova settimana è iniziata e io sono finalmente pronta a parlarvi delle mie prime letture di Settembre, mese in cui ho in parte deciso di recuperare alcuni libri lasciati, come dire, in sospeso, durante gli scorsi mesi. Tra queste è compresa anche quella di cui vi voglio parlare oggi; "Lo scalpellino" terzo libro di Camilla Läckberg che vede narra le indagini della polizia di Fjallbacka.
Attendevo questa lettura da diverso tempo visto la piacevolezza scaturita in me dalla lettura di "La principessa di ghiaccio" e "Il predicatore" e sono stata ancora una volta piacevolmente colpita sia dalla bellezza dello stile della scrittrice sia dal temperamento dei diversi personaggi, "amici" che sono stata felice di aver potuto ritrovare.
Ecco qui la mia recensione





Titolo: Lo scalpellino
Autore: Camilla Läckberg

Paese: Svezia
Titolo originale: Stenhuggaren

Genere: Giallo
Pagine: 574
Anno di pubblicazione: 2005
Casa editrice italiana: Marsilio
Prezzo di copertina: 12 euro copertina flessibile
Ebook: 7.99 euro
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È risaputo che diventare genitori comporta nella vita un cambiamento, ma Patrik davvero non si immaginava che fosse così grande. Da quando la piccola Maya è entrata nelle loro vite sia lui che Erica sono costantemente soggetti al suo volere, soprattutto quest'ultima, ridotta ormai a poco più che una trasportatrice di latte. Andare al lavoro è per il neo papà un vero e proprio diversivo ma tutto si complica quando, nelle acque gelide del mare, viene trovato il corpo di una bambina, che Patrick riconoscere essere Sara, la figlia maggiore di Charlotte, una nuova amica di Erica.
La morte di un bambino è sempre un fatto tragico, ma lo diventa ancora di più se si tratta di un terribile omicidio la cui difficile risoluzione sarà capace di scavare nei più oscuri segreti di un piccolo paese come Fjallbacka, dove tutti conoscono tutti. Almeno in apparenza.



Terzo libro della produzione di Camilla Läckberg, "Lo scalpellino" di porta ancora una volta all'interno delle complicate indagini della polizia di Fjallbacka e in particolare di Patrik Hedstrom, sempre più considerato ed importante all'intorno del commissariato. Leggere questo libro è stato per me motivo di grande gioia, soprattutto per la possibilità di poter ritrovare tutti quei personaggi a cui mi sono già un po' affezionata grazie ai romanzi precedenti; il carismatico Martin Molin, l'affezionata Annika, il commissario Mellberg, sempre più egocentrico ma anche un po' sfortunato, l'antipatico Ernst Lundgren, questa volta capace di mostrare il peggio di sé e di mettersi in guai veramente seri e soprattutto la cara Erica Falck, compagna di Patrik e neo mamma della piccola Maya, che da protagonista del primo romanzo "La principessa di ghiaccio" ha purtroppo sempre più perso importanza fino ad arrivare, in questo caso, quasi al livello di una comparsa. Cosa che, sinceramente, un po' dispiace, conoscendo le capacità che questa determinata donna è capace di mostrare.
Parlando dell'indagine in sè, è indubbio che ancora una volta la Läckberg abbia dato sfogo a tutto il talento, donando al lettore un delitto oscuro e terribile dai grandi retroscena e dalla soluzione che non sarebbe stata carpita se non per un grande colpo di fortuna; l'autrice sceglie ancora di strutturare il romanzo sull'alternanza di fatti del presente e avvenimenti passati che, partendo da molto lontano e precisamente dagli scalpellini di granito da cui il libro trae proprio il nome, permettono di addentrarsi pian piano della mente e nell'anima del terribile criminale che questa volta sembra voler colpire, senza un motivo preciso se non la crudeltà, dei poveri bambini.
I colpi di scena e un finale a sorpresa sono assicurati soprattutto per quanto riguarda la piccola parte che segue la soluzione dell'indagine e che apre in modo inaspettato e pirotecnico uno scenario che verrà presumibilmente ripreso nel libro seguente. Un vero colpo da maestro, scoccato da un'autrice che sto scoprendo pian piano ma che si sta rivelando capace di enorme sorprese.
Non vedo l'ora di continuare con questa bellissima serie!

Voto: 8

Frase: "I mostri vivono nel buio"




Camilla Läckberg (nome completo Jean Edith Camilla Läckberg Erikson) nasce a Fjallbacka il 30 agosto 1974. Dopo gli studi in economia a Goteborg si trasferisce nella capitale Stoccolma dove lavora nel marketing, attività che abbandona per dedicarsi a tempo pieno alla scrittura, da sempre suo grande hobby. Oltre alla celebre serie poliziesca, ha scritto anche libri di cucina e, ispirandosi ad uno dei suoi figli, libri per bambini. Attualmente vive con i quattro figli e il terzo compagno.

Il suo esordio è avvenuto nel 2010 con "La principessa si ghiaccio", diventato poi bestseller mondiale e vincitore in Francia del Grand Prix de Littérature Policière. Ne fanno seguito "Il predicatore", "Lo scalpellino", "L'uccello del malaugurio", "Il bambino segreto", "La sirena", "Il guardiano del faro", "Il segreto degli angeli", "Tempesta di neve e profumo di mandorle", "Il domatore di leoni" e "La strega".