lunedì 29 gennaio 2018

Dal libro al film: Guida galattica per gli autostoppisti


Con mio enorme gioia, torna oggi un nuovo appuramento con la rubrica che parla di film.
Qualche mese fa, esattamente a Novembre, ho letto un libro fantascientifico intitolato "Guida galattica per autostoppisti", scritto dal deceduto autore inglese Douglas Adams.
La lettura non mi aveva per nulla conquistato (come potete vedere leggendo la recensione che trovate qui) ma quando ho scoperto che qualche anno fa (o per meglio dire diversi anni fa visto che risale al 2005 ma, ormai lo avrete capito, io sono sempre in ritardo su certe cose!) è stato creato un adattamento cinematografico non sono riuscita a resistere alla tentazione di andare a curiosare e vedere se esso mi sarebbe piaciuto di più.
Ebbene, proprio ieri mattina, avendo due ore libere, ho deciso di vederlo e per alcuni versi la risposa a questa mia personale domanda potrebbe essersi rivelata positiva.
Inanzi tutto parliamo dei termini tecnici; diretto da Garth Jennings, il film vede come interpreti Martin Freeman nel ruolo del terrestre Arthur Dent, Mos Def nel suolo dell'autostoppista Ford Prefect, Zooey Deschanel nel ruolo di Tricia "Trillian" McMillam e Sam Rockwell nel ruolo del presidente della galassia Zaphod Beeblebrox.
Grazie soprattutto all'intervento di Douglas Adams, creatore della scenografia originale prima della sua scomparsa, il cui lavoro è stato poi consegnato a Karey Kirkpatrick, il film risulta fin da subito molto fedele al romanzo, permettendosi solo qualche piccola differenza, come l'introduzione di un nuovo personaggio, quello di Humma Kavula (interpretato da John Malcovic), rivale di Zaphod alle elezioni e soprattutto il finale che dona al film il tanto amato lieto fine.
Naturalmente attraverso la pellicola mi è stato risparmiato tutto il lavoro di fantasia che mi era stato richiesto nella lettura del libro, uno sforzo per me troppo elevato, e questo l'ho apprezzato molto, come anche l'utilizzo della voce narrante, nella versione americana interpretata da Stephen Fry, dona vita ad alcune parti molto divertenti del romanzo che, con enorme piacere, vengono mantenute identiche.
Dovete sapere che conservo da anni una passione sfrenata per Sam Rockwell, attore che mi fa veramente ridere e la cui presenza è stata uno dei motivi che mi ha spinto a vedere il film. Ovviamente l'ho adorato, anche nel ruolo del presidente più stupido e pieno di sé dell'Universo.
Un altro personaggio che ho scoperto ad amare è senza dubbio Marvin l'androide depresso e paranoico. Ammetto di essermi sentita molto vicina a lui in alcuni momenti della mia esistenza quindi.. Marvin sei tutti noi!
Detto questo, seppure rimanendo sempre una storia non propriamente nelle mie corde, vedere il film mi ha aiutato un po' a rivalutarlo.. e chi lo sa.. magari potrei leggere il secondo libro!

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