mercoledì 27 dicembre 2017

Recensione; "Omicidio a Berlino" di Joseph Kanon

Buongiorno cari amici lettori!!
Ben ritrovati dopo la pausa per il Natale.
Come avete passato questa prima parte delle feste? L'avete trascorsa in famiglia, con amici o entrambi? E sopratutto, avete mangiato abbastanza? Io decisamente sì!
Quest'anno, a parte il cibo che nella mia famiglia non manca mia, sono stata molto contenta perché ho ricevuto tanti bellissimi regali, tra cui anche cinque bellissimi libri! E voi, cosa avete ricevuto? Anche a voi sono stati regali dei libri? Se sì, quali? Fatemelo sapete! Sapete quanto sono curiosa!
Detto questo, in questi giorni di stop ho avuto ovviamente modo di leggere molto e oggi vi voglio parlare proprio di una delle mie ultime letture.
"Omicidio a Berlino" è un thriller con profondi elementi storici scritto da Joseph Kanon.
Ormai dovreste essere a conoscenza della mia passione per la Germania e la sua storia, specialmente di quella immediatamente dopo la fine della Guerra. Questo libro l'ho adocchiato in una libreria all'incirca un anno fa e, dopo aver letto di cosa parlava, non ho potuto non acquistarlo.
Purtroppo ci è voluto un po' di tempo prima che trovassi il tempo giusto da dedicargli ma ne è valsa assolutamente la pena, in quanto si è rivelato essere, al momento, la migliore lettura del mese! Ecco la recensione.


Titolo: Omicidio a Berlino
Autore: Joseph Kanon
Paese: Stati Uniti/Germania
Titolo originale: Leaving Berlin
Genere: Thriller/Thriller storico
Pagine: 321
Casa editrice: Newton Compton
Anno di pubblicazione: 2016
Prezzo di copertina: 10 euro, disponibile anche in versione economica
Ebook: 4.99 euro
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Berlino, 1949. Alex Meier, scrittore ebreo fuggito dal campo di Concentramento ed emigrato negli Stati Uniti, dopo aver passato quindici anni in terra americana ed essere diventato famoso grazie ai suoi libri inchiesta sulla tragedia dell'Olocausto, finisce nel mirino dei vertici più alti che lo mettano di fronte ad una missione decisamente pericolosa. Usando come minaccia il fatto di non farlo più tornare in America, impedendogli così di vedere la moglie e il figlio, costringono lo scrittore a tornare in Germania, nella sua Berlino, ed infiltrarsi tra le file sovietiche per carpire quante più informazioni possibile a proposito di alcuni traffici ai confini orientali dello Stato.
A quattro anni dalla fine della Guerra, Berlino è assai diversa da come Alex se la ricordava, Le ferite sono ancora pienamente visibili nei palazzi sventrati e nei quartieri ripieni di macerie e se questo già non fosse abbastanza per colpire l'anima dello scrittore lo farà l'incontro con Irene, il suo amore di gioventù, la figlia dell'uomo che gli ha permesso di salvarsi, colei che si rivelerà essere ben più importante di quanto mai avrebbe immaginato. Dopo la morte del marito durante la guerra la giovane ha infatti iniziato una relazione con uno dei più alti ufficiali dell'esercito sovietico e sarà proprio attraverso di lei che Alex dovrà portare avanti la sua indagine.


Sono tante le cose che mi hanno colpito nella lettura di questo libro, che presentava già dalla quarta di copertina tutte le caratteristiche per conquistarmi e che non ha deluso le aspettative, ma se c'è una cosa che le sovrasta tutte è senza dubbio la capacità di Kanon di dare una visione d'insieme della storia tedesca di quel particolare periodo più ampia possibile; a partire dalle descrizioni dei quartieri della Capitale, distrutti e degradati, e soprattutto dalle conseguenze che la sconfitta ha avuto sulla popolazione, berlinese nello specifico, e su chi ha vissuto in primo piano ciò che la storia ci ha insegnato. C'è chi come Alex, l'emigrato che ha dovuto lasciare la città per salvarsi la vita, chi come Irene, la donna che dopo aver subito terribili abusi ha dovuto creare un rapporto con una persona che in fin dei conti si tratta semplicemente del nemico ma che le permette di essere protetta e avere un trattamento di favore, chi come Elsbeth e il marito, un tempo parte delle file naziste che si sono macchiati di terribili crimini ma che grazie ad alcune conoscenze sono riusciti a metterci sopra un velo e mantenere una posizione rispettabile, c'è chi come Erich, il giovane soldato prigioniero di guerra deportato nelle miniere di Uranio, e infine c'è chi come Markus, il bambino cresciuto in mezzo agli invasori che lo hanno modellato a loro immagine e somiglianza.
Ognuna delle loro storie mi ha colpito profondamente, lasciandomi dentro qualcosa perché ognuno di loro rappresenta un pezzo della Berlino del 1949 e probabilmente esistevano realmente persone che hanno vissuto le stesse cose che hanno vissuto loro.
Splendida anche il clima che si respira addentrandosi nell'atmosfera di questo libro, un clima di sconfitta e rassegnazione, tramandata dagli anni del potere nazista e consolidata dopo l'invasione sovietica che invece di curare le ferite per molti versi le ha aperte ancora di più, ma anche di speranza per il futuro, in una città che pian piano cercava di risollevarsi, portando via le macerie e rinascendo in una veste totalmente nuova.
C'è solo una cosa che devo ammettere, l'inizio è un po' lento e l'alternanza tra passato e presente porta un po' di confusione. Superato questo ostacolo però la storia prende il volo, in un crescendo di pathos ed adrenalina fino a giungere ad un finale aperto, che forse potrebbe rivelarci la sorpresa di un seguito.
Lettura coinvolgente, unica e ricca di emozioni. Assolutamente consigliata!

Voto: 8

Frase: "Vede, stanno costruendo una montagna. Sulla torre contraerea. Quello che ne resta. L'hanno fatta saltare in aria.. ma in ogni caso, adesso è coperta. Una montagna sempre più alta. E poi un po' di erba, alberi, e tra qualche anno sarà sparita, sepolta. La guerra? Nessuna traccia. Tutti i peccati nascosti. è così che facciamo"


Joseph Kanon nasce in Pennsylvania nel 1946. Studia ad Harvard e al Trinity College di Cambrige e diventa caporedattore e amministrazione delegato di Houghton Mifflin and E.P. Duttin di New York prima di iniziare a scrivere nel 1995. Attualmente vive a New York con la moglie e i due figli. Conosciuto per i suoi thriller ambientati nel periodo immediatamente successivo alla Seconda Guerra Mondiale, ha pubblicato diversi bestseller tra cui "Intrigo a Berlino" da cui è stato tratto l'omonimo film, "Omicidio a Istanbul" e Omicidio a Berlino".



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