mercoledì 6 dicembre 2017

Parole in musica; Joe Jackson "The Verdict"


Buongiorno amici lettori!
Siamo a metà settimana e quindi è tempo di distarci un po' dai problemi quotidiani attraverso qualche bella canzone.
Quella di cui vi voglio parlare oggi in questa mia rubrica dedicata alla musica arriva dalle pagine di "La fabbrica dei cattivi", libro di Diego Agostini che ho letto durante lo scorso mese (qui potete trovare la recensione)
Tante le bellissime canzoni che l'autore ci fa conoscere attraverso quella che il suo protagonista definisce come una personale colonna sonora ma una appare particolarmente importante; quella che risuona nella testa di Alex mentre attende nella cella americana nel quale è stato rinchiuso dopo essere stato accusato di aver abbandonato i suoi due figli.
A suo avviso "The Verdict" si adatta perfettamente alla sua drammatica situazione ed è impossibile dargli torto. Ascoltando le note gravi e intense di questa canzone, accompagnata da tamburi e trombe, appare davvero verosimile l'impressione di trovarci noi stessi della sfibrante attesa di un giudizio.
L'autore è Joe Jackson (nome completo David Ian Jackson, iniziò a chiamarsi Joe dopo la scioglimento del suo primo gruppo, ispirandosi al pupazzo Joe 90), cantautore, polistrumentista e compositore nato a Burton upon Trent (Inghilterra) l'11 agosto 1955.
Jackson cominciò a suonare il violino durante la sua infanzia avvenuta a Portsmounth, ma ben presto decise di passare al pianoforte.
All'età di sedici anni iniziò a suonare nei bar e vinse una borsa di studio in composizione musicale alla London's Royal Academy of Music. La sua prima band furono gli Edward Bear, gruppo poi rinominatasi Arms and Legs e sciolto nel 1976.
Due anni dopo un produttore discografico ascoltò un suo nastro e decise di scritturarlo.
Il suo primo album "Look Sharp!" venne pubblicano nel 1979 e seguito l'anno dopo da "I'm the Man" e "Brat Crazy", album che lo vedono accompagnato alla Joe Jackson Band, prima che iniziasse a suonare da solista.
Considerato uno tra i principali esponenti della New Wave, al pari di Elvis Costello e Grahm Parker, nella sua quasi quarantennale carriera ha spaziato tra numerosi generi, dal pop al jazz, dalla musica classica al punk rock, donando alle sue opere una caratteristica unica nel suo genere.
Inoltre Jackson è anche scrittore; nel 1999 ha pubblicato "A Cure for Gravity", un autobiografia che descrive la musica dei suoi esordi, dall'adolescenza al ventiquattresimo compleanno.
Su "The Verdict", canzone contenuta nell'album "Body and Soul" del 1984, proprio Agostini nel suo libro ci spiega che l'autore ha girato mezza New York prima di trovare un posto adatto per registrarla, scelta infine ricaduta su una chiesa perché le sue pareti in legno e marmo assorbivano e insieme facendo rimbalzare i suoni, garantendo così un effetto unico.
Non conoscevo questa bellissima canzone e sono stata molto contenta di questa scoperta, che vi invito a gustare ascoltando l'audio che vi lascio al link qui sotto.
Spero che questo articolo vi sia piaciuto e vi rimando al prossimo appuntamento con una nuova imperdibile canzone.

Joe Jackson - The Verdict

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