mercoledì 8 novembre 2017

"Catena di carta"; "Piccole donne" di Louisa May Alcott

Secondo appuntamento con la rubrica "Catena di carta" ossia lo speciale approfondimento che tratta di tutti quei libri che vengono citati all'interno di altri libri.
Negli ultimi giorni di Ottobre ho letto un bellissimo libro nel quale si parlava di un opera su cui non potevo non dire due parole; sto parlando di "L'amica geniale" di Elena Ferrante e di "Piccole donne", intramontabile capolavoro di Louisa May Alcott che ogni donna deve aver letto almeno una volta nella vita.
Nella parte che racconta l'infanzia di Lenù e Lila le due bambine, entrambe amanti della lettura, si ritrovano a leggere più volte questo bellissimo libro, sognando di poter un giorno scriverne uno di uguale portata
e diventare ricche.
Pubblicato per la prima volta nel 1868, è senza dubbio il romanzo più famoso della scrittrice americana Louisa May Alcott.
Fin da subito fu un grandissimo successo, consigliato dagli insegnanti e amato dai bambini e sopratutto dalle bambine, che ne fecero un vero pilastro della propria educazione letteraria.
Per la prima volta fu pubblicato in due volumi, uno uscito nel 1868 e l'altro l'anno dopo, con il titolo "Little Women or Meg, Jo, Beth and Amy", fu riunito successivamente nel 1880 in uno solo chiamato semplicemente "Little Women".
In Italia giunse nel 1908 e si preferì, come in Francia e in Inghilterra, dividerlo nuovamente in due volume, dato il pubblico di ragazzi a cui era destinato, dai titoli "Piccole donne" e "Piccole donne crescono".
Questo celebre romanzo, a tratti autobiografico, racconta la storia delle quattro sorelle March, Jo (Josephine), Meg (Margaret), Beth (Elizabeth) ed Amy (Amelia). Il padre è partito per la guerra e le sorelle si ritrovano da sole insieme alla cara madre ad affrontare, ognuna nel proprio modo e con il proprio carattere, i problemi derivati dalla povertà e quelli tipici dell'adolescenza, grazie anche all'aiuto del carissimo e ricco vicina di casa, il giovane Theodore Laurence, chiamato dalle ragazze teneramente Laurie.
Tantissime le riedizioni e anche le trasposizioni cinematografiche e televisive.
La prima apparizione sul grande schermo avvenne addirittura all'epoca del cinema muto, nel 1918 diretto da Harley Knoles con Conrad Nagel nel ruolo di Laurie e Dorothy Bernard nel ruolo di Jo.
Nel 1933 George Cukor diresse un altra versione di "Little Women" scegliendo come interpreti Katharine Hepburn e Joan Bennett, nei ruoli di Jo e Amy.
Successivamente le quattro sorelle March tornarono sullo schermo nel 1949 grazie all'interpretazione di June Allyson (Jo), Peter Lawford (Laurie), Janet Legh (Meg) e una giovanissima Elizabeth Taylor (Amy) sotto la regia di Mervyn LeRoy.
Nel 1955 "Piccole donne" venne trasmesso in tv e infine, ma non per importanza, nel 1994 uscì la trasposizione più recente e ben più nota alla mia generazione, quella della regista Gillian Armstrong con Winona Ryder, Gabriel Byrne, Trini Alvarado, Samantha Mathis, Claire Danes e Kirsten Dunst.
In conclusione, un romanzo che vivrà per sempre, per le generazioni che ancora verranno e nei ricordi di chi lo ha conosciuto negli anni più teneri della propria età.



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