Titolo: L'ultima estate di Berlino
Autori: Federico Buffa e Paolo Frusca
Paese: Italia
Genere: Romanzo storico
Pagine: 302
Prima pubblicazione: 2015
Casa
editrice: Rizzoli
Anno
edizione: 2017
Prezzo
di copertina: 13 euro copertina flessibile
Ebook: 6.99 euro
Agosto 1936. Le tanto attese Olimpiadi sono ormai alle porte e Berlino brilla nella luce di splendore ed innovazione tecnologica. Tutto il mondo potrà finalmente vedere lo sfarzo del nazionalsocialismo, l'austerità del rigore ed inginocchiarsi di fronte alla nuova potenza del futuro. Wolfgang Furstner sa bene quali sono i messaggi che il Reicht vuole mandare e nel suo ruolo di organizzatore del Villaggio Olimpico ha cercato di essere il più possibile fedele agli ideali a cui la sua patria ha dedicato la vita. Sotto la magnifica luce dei Giochi si nascondono però sentimenti ben diversi e molto più infidi; intolleranza razziale, violenze, persecuzioni. Ed è proprio in questo clima di silente terrore che Furstner vedrà il suo mondo andare a pezzi quando un giornale rivelerà al Paese le origini ebraiche del suo nonno paterno e l'uomo dovrà per questo abbandonare il suo ruolo per ricoprirne uno ben più marginale. Mentre il futuro si tinge di nero, i Giochi devono compiersi, gli atleti devono sfidarsi per tenere alto l'onore del proprio Paese e dall'altra parte del'Oceano un giornalista americano di nome Dale Warren sta per imbarcarsi alla volta di Berlino con in mano il taccuino e la sua penna, alla ricerca della verità.
Davvero difficile per me spiegare cosa mi sia piaciuto in questo romanzo. Potrei dire semplicemente tutto, ma il mio commento sarebbe tutto fuorchè professionale quindi forse mi conviene partire dalle cose che mi sono piaciute di più. Al primo posto metto sicuramente l'ambientazione, la splendida Berlino del '36, solamente due anni prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, una città meravigliosa ma che nasconde in sè il seme del male. Le Olimpiadi di quell'anno sono state senza ombra di dubbio uno degli avvenimenti più importanti della storia del mondo perchè ha potuto riunire, in una sola città. le potenze che qualche anno dopo si sarebbe scontrate sul campo di battaglia. Ma in quella settimana di Agosto la guerra sembrava in qualche modo solo un pericolo all'orizzonte e non c'era spazio per altro se non per la più alta competizione sportiva. Federico Buffa, dall'alto della sua esperienza come giornalista e commentatore sportivo, pone lo sport su un piano di fondamentale importanza, come è giusto che sia e lo fa servendosi delle eccezionali storie di atleti davvero esistiti, come ci rivela, in un impeto di emozione alla fine del libro. I due autori compiono quindi un grande lavoro di ricerca, uniscono le storie, le romanzano un po' ma senza intaccare la bellezza delle persone citate, aggiungono qualche personaggio di fantasia e creano un insieme capace di sconvolgere ed emozionare chiunque abbia il cuore di leggere questo libro. La veridicità delle vicende è senza dubbio la seconda cosa che mi sia piaciuta di più perchè è impossibile non rimanere folgorati pensando che Wolfang Furstner, Carl Lutz Long, Jesse Owens e Sohn Kee-chung siano esistiti davvero e che la loro forza sia stata concentrata in un unico momento storico rimasto immutato nel tempo. Questo libro parla si di sport, parla, come già detto, della storia tedesca e di come il nazionalsocialismo si sia impiantato come un virus letale nella mente del popolo ma tratta anche di altre crudeltà mondiali e lo fa attraverso il secondo protagonista, il giornalista Dale Warren, americano e delegato alla spedizione sportiva in terra tedesca che porta con sè i racconti della persecuzione contro i neri, molti dei quali rappresentati dagli atleti olimpici, e dai vari personaggi che i due narratori hanno modo di incontrare nella settimana berlinese come ad esempio il maratoneta Sohn che vive all'interno di sè il terribile periodo di prigionia della Corea, sotto il controllo del Giappone. Forse mi ripeterò ma giunta alla fine di questo libro è stato impossibile per me non rimanere sconvolta dal fatto che la maggior parte delle vicende narrate siano reali e che certe cose possano essere successe davvero ed è questo il più grande pregio di questo libro, dare modo a chi non ha potuto vivere quel periodo di cambiamento e crudeltà di sentirlo sulla propria pelle, come bruciante fuoco di Olimpia. Senza alcun dubbio il miglior libro di questo periodo, che ogni lettore appassionato di storia e di sport dovrebbe assolutamente leggere.
Voto: 9
Frase: "Di saluti militari nella mia vita ne ho ricevuti moltissimi, infiniti. In ogni circostanza. In situazioni drammatiche o gioiose. Al suono di fanfare o al sibilo delle granate. Festeggiando qualcosa, ascoltando l'inno nazionale o salutando la bandiera. Partendo per il fronte o tornandovi. Sulle tombe scavate di fresco per dei camerati, o mentre ricevevo decorazioni. Ma mai, mai avevo visto una tale fierezza nello sguardo di un commilitone che mi salutava. Sbatto i tacchi, anche la mia mano sulla visiera. Qui, all'ombra delle querce di Olimpia"
Federico Buffa, nato a Milano nel 1959, è un personaggio di culto nel mondo del basket e dello sport,
nonché un esperto di cultura americana. Su Sky Sport ha ideato il
programma di straordinario successo "Federico Buffa racconta". Ha
pubblicato diversi libri di argomento sportivo ma "L'ultima estate di Berlino" è il suo primo romanzo.
Paolo
Frusca è nato a Brescia il 1963, vive felicemente in esilio
a Vienna e coltiva la passione per la Storia e per il Brescia (inteso
come squadra di calcio). Nel 2010 ha pubblicato per Mondadori "Urania
Phoxgen!", scritto a quattro mani con Italo Bonera. Per e
con Federico Buffa ha scritto a otto mani il testo teatrale "Le
Olimpiadi del 1936" non che il romanzo ad esso spirato "L'ultima
estate di Berlino". Prima o poi, forse, scriverà anche
qualcosa a due mani.
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