Questa giornata voglio concluderla così, con un bel caffè per la mia rubrica dedicata alle interviste!
Oggi a farmi compagnia c'è Liliana Onori, la disponibile e carissima autrice di "Come il sole di mezzanotte", romanzo rosa ambientato nell'Irlanda nel 1800, che ho avuto modo di leggere ed apprezzare nel corso delle scorso mese.
Qui potete trovare la recensione dell'opera, uscita qualche giorno fa, e se già l'avete letta potete prendere una sedia, mettervi comodi e sorseggiare insieme a noi un buon caffè
- Inanzi tutto vorrei ringraziarti per aver accettato di scambiare due chiacchiere con me in questa piccola “pausa caffè” letteraria. Nella tua biografia dichiari di aver iniziato a scrivere fin da bambina, quando creavi romanzi fantasy per i tuoi compagni di scuola. Sai raccontarci da cosa questa passione abbia preso forma? E come si è evoluto il tuo rapporto con la scrittura nel passare degli anni?
In
realtà non ha preso forma da niente ma credo sia nata insieme a me,
nel senso che non è mai stata una cosa che ho deciso di fare, ho
'dovuto' farla. Scrivere non è un hobby, una passione o una scelta.
Anche perché
una scelta diversa non c'era per me. Ho dovuto seguire la
natura,l'istinto,non so come chiamarlo. La genetica,forse [ride].
Dico sempre di essere geneticamente obbligata a scrivere perché
se non lo facessi sarebbe come non poter più dormire, o mangiare. Ne
morirei.
- “Come il sole di mezzanotte” è un romanzo rosa ambientato nell’Irlanda del 1800. Come mai hai scelto proprio questo contesto storico e questo Paese così particolare?
La
scelta iniziale era la Francia rivoluzionaria del 1789 poi però mi
sono resa conto che,
per il tipo di storia che volevo raccontare, Versailles e lo sfarzo
di quell'epoca non si adattavano per niente bene. La scenografia,
chiamiamola così, strideva un po' con i protagonisti, i dialoghi e
le scene. Poi un giorno mi è capitato di leggere questa frase:
''L'Irlanda è un paese gotico''. Mi ha tanto affascinata questa
espressione e mi sono messa subito a cercare materiale sulle
enciclopedie e su internet, e quando ho visto le foto delle scogliere
dei boschi e di quel verde pazzesco ho capito che era quello il posto
giusto. Era lì che dovevo ambientare la mia storia.
- Una delle cose che colpisce di più durante la lettura del tuo romanzo è la continua e chiara percezione del sentimenti dei personaggi nei vari momenti della loro storia. Come è stato per te dare vita alle loro emozioni e come hai vissuto, da creatrice, il susseguirsi delle vicende?
In
qualche modo la storia nasce e muore nella mia testa ancora prima che
sia messa su carta, quindi una linea generale di come andranno le
cose è chiara fin da subito. Poi scrivendo magari cambio qualche
scena, ne aggiungo una nuova, ne taglio un'altra. E' un po' una tela
di Penelope. Anche dopo che è finito. A volte mi dico:''Mannaggia,
se lo avessi scritto così invece di così...''. Descrivere i
sentimenti è ovviamente un po' complicato perché
etichettare una sensazione, un dolore, una gioia, con delle semplici
parole non è semplice per niente. Ho cercato di descrivere le
sensazioni che io stessa ho provato di dolore, gioia, perdita, amore,
gelosia, vendetta per far sì che risultassero veritiere tanto che
anche il lettore potesse provarle. Secondo me poi per descrivere un
sentimento ci vogliono parole semplici, perché
i sentimenti sono semplici nella loro natura, siamo noi poi che li
complichiamo con i nostri pensieri, le remore, le coscienze, i dubbi,
le paure, ma in sé
per sé
i sentimenti sono così istintivi e naturali che non servono parole
complicate. Il lettore li conosce già tutti per natura.
- La protagonista del libro, Anna DeLarey, è una ragazza molto giovane ma estremamente forte, che per amore è disposta a sfidare la propria famiglia e le più ferree convinzioni sociali. Da dove o da cosa sei partita nella realizzazione del suo personaggi? Ci sono alcune sue caratteristiche che anche tu pensi di avere?
I
personaggi dei mie romanzi sono tutti ''me'', nei loro aspetti
positivi e in quelli negativi. Anna, Lorenz, Julian, Diana,
Charlotte, William, sono tutti basati su caratteristiche che io credo
di avere. Come Anna penso che quando si vuole bene a qualcuno non è
colpa di nessuno e che se lo si ama davvero allora è normale
sacrificare anche se stessi; di Lorenz ho la gelosia, ma non a quei
livelli ovviamente [ride]
Ho
dovuto esasperare il personaggio per fare andare le cose come volevo
io; di Julian ho la spontaneità e la faccia tosta di dire quello che
mi passa per la testa senza filtrarlo troppo... e via di seguito.
- Nella tua carriera di scrittrice hai sperimentato generi diversi. Ce n’è uno in cui ti senti particolarmente a tuo agio e uno con cui magari non pensi di poter avere mai nulla a che fare?
Ho
scritto tantissimi manoscritti che stanno chiusi da anni in scatole
dentro il mio armadio e che aspettano di essere tirati fuori,
corretti e magari un giorno, se valgono, pubblicati e sono tutti
'rosa'. Confesso che è un genere che non leggo, che non mi piace,
che mi annoia tantissimo, eppure non riesco a scrivere altro. Il mio
genere preferito è l'horror, il gotico o comunque
un qualsiasi libro dove ci stiano cadaveri e morti ammazzati
violentemente. Ho provato a scrivere generi diversi, tipo appunto il
gotico, ma comunque la storia prende sempre una piega romantica.
Quindi, nonostante la mia avversione, mi sono arresa al fatto che
evidentemente è il 'rosa' il mio genere.
- Sempre nella tua biografia dichiari di aver fatto della tua scrittura la tua attività principale ma, a parte questa, hai anche delle altre passioni? Cosa fai per staccarti e riprendere fiato tra un libro e un altro?
Io
lavoro per le biblioteche di Roma da quasi dieci
anni, è quella la mia attività principale. Magari
potessi dedicarmi solo ai libri!!!Le mie passioni sono molto
banali:sono un po' una nerd, lo confesso, mi piace il cinema,
colleziono action figure, statue e Funko
Pop di personaggi cinematografici, televisivi e fumettistici, pratico
da due anni la kick boxing, e ovviamente, mi piace tantissimo
viaggiare.
- Domanda di rito; progetti per i futuro! Stai scrivendo qualcosa di nuovo?
Sì,
adesso l'idea che mi sta girando in testa da un po' è quella di un
romanzo ambientato in una comunità Amish durante il Rumspringa che è
il periodo che i giovani Amish passano lontano da casa per visitare
un po' il mondo e decidere quale è la vita che vogliono.
- Infine, com’è Liliana Onori come lettrice? Quali sono i suoi autori preferiti? E se dovessi scegliere una citazione che ti rappresentasse, quale sceglieresti?
Come
ti dicevo prima, il mio genere preferito è l'horror. Una citazione
giusta per me forse è una frase di Capitan Harlock: “I
sogni non svaniscono finché le persone non li abbandonano”
Un grazie a Liliana e soprattutto a tutti voi che vi siete uniti a questa piacevolissima chiacchierata!
Un grazie a Liliana e soprattutto a tutti voi che vi siete uniti a questa piacevolissima chiacchierata!
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