mercoledì 29 agosto 2018

Recensione; "Giochi al crepuscolo" di Anita Desai

Questo mese è stato per me un po' il mese degli esperimenti; anche grazie alla bella challenge annuale a cui sto partecipando, ho avuto infatti modo di scoprire opere di autori particolari e mondi che non avevo mai conosciuto. Uno è di questi è senza dubbio "Giochi al crepuscolo" bella raccolta di racconti della scrittrice indiana Anita Desai, che attraverso le sue storie mi ha portato alla scoperta della misteriosa e bellissima India.
Ecco la mia recensione



Titolo: Giochi al crepuscolo
Autore: Anita Desai
Paese: India
Titolo originale: Games at Twilight and Other Stories

Genere: Raccolta di racconti
Pagine: 184
Prima pubblicazione estera: 1978
Prima pubblicazione italiana: E/O, 1996
Anno edizione: 2001
Casa editrice: Edizioni E/O
Prezzo di copertina: 13,42 euro copertina flessibile
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Un giovane studente che sceglie improvvisamente di lasciare gli studi dopo aver avuto una visione nel parco in cui andava a studiare, un professore di mezz'età che legge poesie alla sua giovane allieva in una terrazza sul tetto, una donna americana in crisi durante il suo viaggio in India, un uomo che vive una travolgente trasformazione spirituale al semplice contatto con un melone, dei bambini che giocano al tramonto.. questi sono solo alcuni dei protagonisti che danno vita agli undici racconti che compongono questa raccolta; personaggi unici e tutti profondamente spirituali che portano attraverso le vite stralci così intimi e toccanti che solo l'India può avere.



Anita Desai è già di per se una donna decisamente interessante; nata da padre bengalese e madre tedesca, è cresciuta insieme ai tre fratelli in India. In casa parlava tedesco, con gli amici e i vicini di casa invece si esprimeva in hindi. Nonostante questo la lingua che ha scelto per le sue opere è l'inglese, idioma imparato alla scuola missionaria di Vecchia Delhi. Questo crogiolo di culture si fonde in questa sua raccolta di racconti che rappresentano sì a pieno la cultura e la spiritualità tipica dell'India ma che vengono punteggiati a volte da alcune caratteristiche esterne; il lettore non deve sorprendersi infatti nel ritrovare all'interno delle storie alcune parole tedesche, lingua a cui l'autrice appare effettivamente molto affezionata.
Per quanto riguarda i racconti in sé sono tutti nel complesso decisamente piacevoli e un paio sono davvero riusciti ad ottenere tutta la mia attenzione; il mio preferito è senza dubbio quello del pittore che dipinge paesaggi che non ha mai visto. Mi dispiace solo che sia un po' più corto di quanto si meritasse.
Anita Desai, dall'alto della sua esperienza, rappresenta un buon punto di riferimento, sia per gli amanti della letteratura indiana sia per quelli che, come me, vogliono iniziare a scoprirla in modo non troppo impegnativo.

Voto: 7



Anita Desai (alla nascita Anita Mazumdar) è nata il 24 giugno 1937 a Jaipur da madre tedesca e padre bengalese. Insieme ai tre fratelli, cresce a Nuova Dehli, parlando tedesco in casa e hindi con vicini di casa e amici. Impara l'inglese grazie alla Scuola Missionaria di Vecchia Dehli, ed è proprio grazie a questa lingua che si cimenta per la prima volta nella scrittura.
Nel 1958 si Laurea in letteratura inglese all'Università di Nuova Dehli e si sposa con Ashrin Desai, con la quale ha quattro figli; Rahul, Tani, Arjun e Kiran, anche lei scrittrice.
Il suo esordio letterario avviene nel 1977 con "Fuoco della montagna" a cui fanno seguito "Giochi al crepuscolo", "Chiara luce del giorno", "Il villaggio vicino al mare", "In custodia"; "Notte e nebbia a Bombay", "Viaggio a Itaca", "Digiunare, digiunare", "Polvere di diamante ed altri racconti", "Un percorso a zig zag" e "L'artista della disperazione".

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