martedì 28 agosto 2018

Dal libro al film; L'allieva


Con mia grande gioia, questa settimana sarà anche quella che segnerà il ritorno di alcune consuete rubriche, che l'estate e gli impegni avevano momentaneamente annullato.
Per dare di nuovo vita alla sezione dedicata ai film non posso fare a meno di parlarvi del confronto tra i libri di Alessia Gazzola, che mi hanno tenuto compagnia dall'inizio dell'anno, alla serie tv da essi tratto dall'omonimo titolo "L'allieva".
Vista la grande affezione creata nelle lettura dei libri ero decisamente curiosa di scoprire come la storia fosse stata strutturata per adattarsi al piccolo schermo e soprattutto di vedere i personaggi che tanto mi avevano divertito, coinvolto e fatto arrabbiare, divenire finalmente realtà; come spesso succede in queste delicate trasposizioni alla fine è stata proprio la grande affezione a farmi rimanere un po' delusa.. ma prima di parlare di questo, partiamo da principio dalla descrizione dal cast.
La serie sceglie come protagonista Alessandra Mastroinardi, che si rivela da subito decisamente adatta per l'interpretazione della maldestra e pasticciona specializzanda Alice Allevi. Ma, così come nei libri, anche nella serie il merito per la riuscita non è da attribuirsi solo alla giovane allieva ma anche a tutta quella serie di pittoreschi personaggi che la circondano e fatto della sua quotidianità quel pieno di ironia che tanto ci piace; Lino Guanciale (Claudio Conforti), Dario Aita (Arthur Malcomes), Francesca Agostini (Lara), Pierpaolo Spollon (Marco), Jun Ichikawa (Yukino), Martina Stella (Ambra) e il compianto Roy Lovelock (il professor Malcomes) risultano tutti eccellenti ed estremamente convincenti nella creazione dei propri personaggi.
Ciò che però disturba un po' la visione a chi ha letto i libri è la lunga serie di differenze tra le opere d Alessia Gazzola e la sceneggiatura, a cui l'autrice ha comunque contribuito; a partire dalla scelta di inserire il personaggio di Paolone ( Emmanuele Aita) già nella struttura al momento dell'arrivo di Alice (nei libri invece appare solo nell'ultimo prodotto "Arabesque") passando per la scelta di fare di Arthur e Cordelia (Anna Dalton) gli unici due figli del "Supremo" e rendere il primo orfano di madre, fino ad arrivare ai cambiamenti ben più di spessore come l'eliminazione del personaggio di Alessandra per favorire una rocambolesca storia tra Marco e Yukino oppure la completa diversità del rapporto tra Alice e il commissario Calligaris (Michele Di Mauro), spesso visto più come un burbero antagonista che un fedele alleato. 
Un'altra cosa, forse la principale, che colpisce in modo negativo è assolutamente la decisione di basare la serie non su tutta la produzione della Gazzola ma solamente su tre libri ("L'allieva", "Sindrome da cuore in sospeso" e "Un segreto non è per sempre") lasciando le altre indagini totalmente originali. Questa è una cosa che mi è davvero dispiaciuta perché immaginavo di poter rivedere sullo schermo i casi che avevo seguito durante la lettura e sono rimasta decisamente con l'amaro in bocca.
In poche parole si tratta senza dubbio di una serie piacevole, simpatica ed ironica, ma non riesce a reggere il confronto agli occhi di chi, come me, ha letto e amato le tempistiche, le situazioni e gli epiloghi scelti da Alessia Gazzola per la sua storia. Poi, magari non è detta l'ultima parola, ad Ottobre è in arrivo la seconda stagione.. possono sempre fare in tempo a farmi cambiare idea.
Per ora, torno ad aspettare con ansia il prossimo libro.

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