venerdì 24 agosto 2018

Recensione; "Figlie del mare" di Mary Lynn Bracht

Buon venerdì a tutti amici lettori!
La settimana è quasi finita e dopo aver finalmente concluso il recupero delle recensioni di Luglio posso finalmente inizia a parlarvi delle letture di Agosto, che sono già tante e meritano tutte attenzione. Il primo da cui voglio partire è sia per ordine temporale sia per importanza, si tratta infatti di uno dei libri più belli che ho avuto modo di leggere in questa metà del mese.
Sto parlando di "Figlie del mare", romanzo a sfondo storico di Mary Lynn Bracht che è stato capace di colpirmi fin da subito e che mi ha letteralmente sconvolto e conquistato con la sua storia unica e a tratti anche decisamente crudele.
Ecco la mia recensione



Titolo: Figlie del mare
Autore: Mary Lynn Bracht
Paese: Stati Uniti d'America/Corea
Titolo originale: White Chrysanthemum
Genere: Romanzo storico
Pagine: 370
Anno di pubblicazione: 2018
Casa editrice italiana: Longanesi
Prezzo di copertina: 18.60 copertina rigida
Ebook: 2.99 euro

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È l'estate del 1943 e sull'Isola di Jeju, Corea, la vita scorre come sempre e Hana e la sorella minore Emi, entrambe haenyeo, donne del mare, pescatrici che ogni giorno si tuffano tra le onde per accaparrarsi, con l'unica forza delle proprie mani e del proprio intuito, il necessario per vivere. È da molto tempo però che la vita dei coreani non è più così semplice, sono ormai più di trent'anni infatti che la Corea è stata annessa al Giappone e che il popolo dell'Imperatore sfoga le proprie atrocità sul popolo coreano, impedendogli anche solo di avre una propria identità. Il pericolo che i soldati giapponesi rappresentano è sempre in agguato nel villaggio e nelle zone limitrofe, soprattutto per ragazze come Hana, spesso rapite, violentate e torturate. Ed è per questo che quando un giorno, emergendo dalle acque, Hana vede in lontananza la figura del soldato avvicinarsi capisce che da allora niente sarà più lo stesso. Succede tutto in un attimo ma la ragazza non ha scelta, per salvare la sorellina deve sacrificarsi per seguire il soldato senza sapere cosa ne sarà di lei. Da quel momento nessuno la vedrà mai più.
Molti anni dopo, Emi, diventata una vecchia donna con due figli ed indurita dai dolori della guerra, deciderà finalmente di fare i conti con il proprio passato e guardare in faccia ciò che gli è accaduto; cosa è realmente successo a sua sorella? Riuscirà mai a ritrovarla, anche dopo tanto tempo?


Da europei sappiamo bene quante atrocità sono state compiute sul nostro territorio durante la Seconda Guerra Mondiale; l'abbiamo imparato a scuola, lo vediamo ogni giorno scritto su monumenti commemorativi, lo leggiamo sui libri che ancora oggi vengono scritti.
Ciò che invece non conosciamo è ciò che succedeva nello stesso periodo dall'altra parte del mondo, nel bel mezzo dell'Oceano Pacifico, un posto lontano ma caratterizzato da una crudeltà forse addirittura maggiore di quella che abbiamo vissuto.
Mary Lynn Bracht, ripercorrendo le proprie origini, ci apre definitivamente gli occhi, portandoci alla scoperta di quella che era la vita nella Corea della Seconda Guerra Mondiale, un Paese distrutto, depredato, privato della propria identità; è in questo contesto storico che nascono e vivono le due sorelle su cui si basa la storia; Hana ed Emi, due sorelle molto diverse tra loro, ma legate da un affetto unico ed indistruttibile. Il maggior effetto viene senza dubbio rappresentato da Hana, attraverso la storia viviamo infatti il terrore della prigionia, della violenza fisica e morale, della reclusione, ma anche della speranza e della straziante lotta per la libertà. Hana ci porta a conoscere la storia delle cosiddette "donne di conforto", tutte quelle donne asiatiche (specialmente coreane) rapite dalle proprie case e rinchiuse in casini, per la delizia e lo sfizio di centinaio di soldati giapponesi. Storie vere che straziano e sconvolgono ma che meritano assolutamente di essere conosciute.
Non per questo però il ruolo di Emi risulta di minore importanza; oltre a dare una sorta di pausa al forte impatto emotivo delle narrazioni della sorella, Emi rappresenta a pieno le conseguenze della guerra sul popolo, su tutte quelle persone che hanno visto accadere mille atrocità ma che comunque sono sopravvissute, se così si più dire di una vita fatta di rimpianti e sensi di colpa. Emi è tutte quelle persone che hanno cercato di andare avanti con la propria vita, provando a dimenticare il passato, e senza poi riuscirci hanno capito che l'unica soluzione e guardare in faccia i propri fantasmi, affrontano quello che hanno da dire. Un altro personaggio che ho trovato d'effetto è stato il Comandante Morimoto, il soldato giapponese responsabile del rapimento di Hana. Un personaggio oscuro, che inizialmente si definirebbe uno dei cattivi ma che piano piano assume sfumature diverse, senza però dare pienamente luce al proprio intimo.
In poche parole, un romanzo che merita assolutamente di essere letto perchè con i suoi temi forti e le sue scene scioccanti permette di conoscere e comprendere una realtà passata ma ancora terribilmente reale.

Voto: 8

Frase: "Devo dirti una cosa.. Se venissero a prendermi e non dovessi più tornare, voglio che qualcuno conosca la mia storia.. Mi chiamo Hana"


Mary Lynn Bracht è nata in Taxas, da una madre sudcoreana e da padre americano. Attualmente vive a Londra. Tramite la madre è cresciuta a stretto contatto con una comunità di donne emigrate dalla Corea del Sud, ed è proprio grazie ai loro racconti e alla visita al villaggio dove è cresciuta sua madre che viene a conoscenza della storia delle "comfort women", donne di conforto, tema che ha ispirato la creazione del suo romanzo d'esordio "Figlie del mare", che ha sconvolto ed impressionato il mondo intero.




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