martedì 19 giugno 2018

Dal libro al film; La luce sugli oceani


Ma  buongiorno cari amici lettori!
Come ogni martedì anche oggi parliamo di cinema e lo facciamo analizzando insieme una storia che ho veramente amato sia nella sua versione originale che nella trasposizione cinematografica.
Sto parlando di "La luce sugli oceani" libro scritto da M.L. Stedman nel 2012 e tramutato in film nel 2016 grazie alla regia di Derek Cianfrance.
Se avete seguito un po' il mio commento sul libro, letto lo scorso mese, e il profondo innamoramento che ne è seguito (se non l'aveste fatto potete trovare l'articolo qui) saprete che in principio ho iniziato  approcciarmi a questa bellissima storia grazie proprio al film, trasposizione che apprezzato ancora di più una volta letto il libro.
L'aspetto più apprezzabile, a mio avviso, è stato proprio quello di mantenere integri gli aspetti fondamentali del romanzo, che già nella versione originale risultava perfetto già da sè; se in più si sono scelti interpreti eccezionali come quelli che la pellicola può vantare allora il gioco è fatto.
Michael Fassbender è senza dubbio il personaggio principale, il guardiano del faro Tom Sherbourne, un uomo chiuso, tutto d'un pezzo, segnato da un passato doloroso ma capace di provare ed esprimere un amore incommensurabile per la donna che ama, Isabel, interpretata da Alicia Vikander.
Appare quasi del tutto comprensibile e naturale che i due attori proprio attraverso questo film si siano conosciuti ed innamorati, tanto è visibile la loro intesa e il loro trasporto nella creazione dei personaggi. La loro interpretazione è davvero meravigliosa, intensa, toccante e capace di esprimere a pieno tutte le emozioni contrastanti dei due personaggi di M.L. Stedman, di certo non facili da affrontare. E poi, parliamoci chiaro, sono entrambi bellissimi, bravissimi e innamoratissimi, chi avrebbe potuto essere più perfetto per questi ruoli davvero non lo so!
Un altra interpretazione eccezionale va senza dubbio ad attribuirsi alla terza attrice d'eccezione Rachel Weisz, nel ruolo di Hannah Roennfeldt, l'antagonista, se così si può definire, la donna che ha sfidato tutto in nome di un amore, che è stata distrutta dalla perdita del marito e della figlia e che, infine proprio grazie al ricordo di quel grande amore, riesce a perdonare un torto che molti di noi neanche riuscirebbero a concepire. La sua storia parallela si lega indissolubilmente a quella dei due protagonisti e porta con sè così tanti argomenti da arricchire in modo incredibile l'intera narrazione. La parte in cui viene raccontata la sua storia con Franz, interpretato da Leon Ford, è una delle più toccanti dell'intero film, e a me personalmente fa immancabilmente commuovere.
Oltre allo spessore e l'intensità dei contenuti, il film vanta anche una splendida scelta di locations (Australia, Nuova Zelanda e Stanley, una piccola cittadina della Tasmania), capace di rendere immensamente giustizia alle ambientazioni create dalla Stedman.
In poche parole, una storia meravigliosa da gustare sia perdendosi nelle pagine del libro che lasciandosi sconvolgere dalla visione del film. Promossi entrambi con il massimo dei voti!


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