lunedì 25 giugno 2018

Recensione; "L'ostinato scorrere del tempo" di Justin Go

Buon lunedì a tutti cari amici lettori!
Inizia ufficialmente l'ultima settimana di Giugno e mentre le ferie si avvicinano sempre di più, bisogna sempre rimboccarsi le maniche, quindi eccomi, pronta per parlarvi del libro che ho concluso prima dell'inizio di questo weekend.
"L'ostinato scorrere del tempo" è il romanzo d'esordio dell'autore statunitense Justin Go che mette in parallelo due storie, quella di Imogen e Ashley, due giovani innamorati separati dalla Guerra, e quella di Tristian che ottant'anni dopo dovrà cerca di fare chiarezza sul destino della coppia per potersi aggiudicare un'importante eredità.
Ecco la mia recensione



Titolo: L'ostinato scorrere del tempo
Autore: Justin Go
Paese: Stati Uniti
Titolo originale: The Steady Running of th Hour 
Genere: Romanzo
Pagine: 563
Anno di pubblicazione: 2014
Casa editrice italiana: Einaudi
Prezzo di copertina: 21 euro copertina flessibile
Ebook: 8.99 euro
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Apparentemente sempre una giornata come tante quando Tristan Campbell, ventitreenne neolaureato americano, riceve la telefonata dello studio legale londinese "Twyning & Hooper" e in men che non si dica si ritrova su un volo diretto a Londra dove l'avvocato J.F. Prichard lo mette a conoscenza della storia di Imogen Sommes-Anderson e Ashley Walsingham, lei giovane di buona famiglia ribelle e determinata, lui unico erede di una grande fortuna appassionato di alpinismo, I due si incontrano nel 1916 proprio a Londra ma la loro storia è destinata ad attraversare gli anni viaggiando per mezza europa, dalla Francia, alla Germania, dalla Svezia, all'Islanda fino ad arrivare alle vette più alte dell'Himalaya e lì perdersi nel nulla.
Questa giovane coppia, fin'ora totalmente sconosciuta, prenderà sempre più importanza agli occhi di Tristian che dovrà buttarsi alla più completa avventura con il solo scopo di ricostruire la loro storia e soprattutto dimostrare il legame di sangue che li lega a loro per entrare in possessi di una grande eredità.

"L'ostinato scorrere del tempo" è stato uno di quei libri che mi ha colpito senza un motivo preciso, A volte succede a noi lettori di notare un libro e sentire semplicemente di doverlo leggere. A me è successo, e noto con piacere che anche questa volta il mio sesto senso non si è sbagliato.
Attraverso uno stile di scrittura scorrevole e pieno di piccoli colpi di scena, Justin Go riesce a creare una trama capace di catturare fin da subito l'attenzione dell'autore. Le due storie messe in parallelo, quella dei giovani innamorati destinati a separarsi, e quella del determinato ragazzo convinto a dargli giustizia, sono entrambi ben caratterizzati e disseminati di continui cambi di genere e prospettiva che permette al lettore di non annoiarsi mai.
La storia di Imogen e Ashley è una storia d'amore difficile da dimenticare, che fa sognare anche i meno romantici (come me) e che mostra una grande quantità di citazioni da sottolineare e segnare per sempre su un taccuino. La loro storia è però anche una storia d'amore misteriosa, sono tanti i punti rimasti in sospeso; come mai ad un certo punto i due hanno smesso di vedersi? Dove si è nascosta Imogen per i sette anni in chi Ashley ha continuato a scriverle senza ottenere risposta? E soprattutto, la piccola Charlotte, era davvero la nipote di Imogen oppure la verità era un'altra?
Queste sono solo alcune delle domande a cui Tristan dovrà trovare risposta, lasciandosi guidare dall'istinto e viaggiando in lungo e in largo per l'Europa in modo da ricostruire il destino dei due giovani e soprattutto la propria identità.
Questo libro ha come tema fondamentale quello del viaggio; da amante dei viaggi come sono non posso che essere rimasta incantata di fronte alle descrizioni, sia dei posti che ho già visitato, come Londra e Parigi, sia di quelli che sto per visitare, Berlino, e quelli che forse un giorno visiterò, la Svezia, l' Islanda, il Tibet.. 
Per questo motivo, risulta essere un romanzo adattissimo per accompagnarci durante questa lunga estate, in cui, anche a casa, attraverso di esso potremo viaggiare almeno con la fantasia.
Molto piacevole è anche il legame tra i fatti che condizionano la vita di Imogen e Ashley con la storia del periodo, un fattore che apprezzo sempre moltissimo; i due giovani saranno infatti profondamente colpiti prima dalla Guerra, in cui Ashley starà per perdere la vita, e successivamente dalla spedizione sull'Everest del 1924 da cui in giovane non farà più ritorno. Entrambe le parti sono descritte egregiamente attraverso l'esperienza di Ashley sia riporta narrativamente sia attraverso le lettere che Tristan a modo pian piano di ritrovare, e permettono al lettore di avere un importante documento su due grandi avvenimenti storici.
Dopo i commenti positivi devo giungere ahimè a quelli negativi che, mio grande malgrado, riguardano tutti il finale; proprio quando si giunge sul punto di fare finalmente chiarezza sul passato, lo scrittore sceglie di lasciare tutto in sospeso, rappresentato pienamente il, senza dubbio giusto, insegnamento su quali sono le cose più importanti della vita (che di certo non sono i soldi), ma che lascia il lettore assolutamente stranito e che rovina un esperienza di lettura fino ad allora assolutamente piacevole. Un finale a dir poco frettoloso che esclude totalmente anche la minima spiegazione e che, ammettiamolo, almeno un po' fa arrabbiare, dopo essersi appassionati così tanto nel corso della lettura. Peccato..

Voto: 6.5

Frase: "Vienimi a prendere quando arriva al treno e andiamo a passeggiare in Regent's Park. Avrò la pelle bruciata dal sole e tossirò molto, ma vieni con me a Regent's Park e andremo ancora a spasso nel giardino francese. Ci siederemo vicino all'acqua e mi racconterai cos'hai fatto in questi anni. E allora saprò perché non mi ha piegato né la Ridotta dell'Imperatrice né questa montagna né tu. E potrò vivere nell'Inghilterra verde e collinosa, senza mai desiderare altro fuorché ciò che possiedo.


Justin Go è nato a Los Angeles, ha studiato storia a Berkeley e letteratura allo University College di Londra. Ha vissuto a Tokyo, Stoccolma, Parigi. Nel 2008, a ventisette anni, ha lasciato il lavoro e si è trasferito a Berlino per scrivere il suo primo romanzo, "L'ostinato scorrere del tempo", tradotto in oltre venti lingue e pubblicato nel 2014 da Einaudi Stile Libero.

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