mercoledì 10 ottobre 2018

Recensione; "Phobia" di Wulf Dorn

Buongiorno a tutti amici lettori!
Giusto ieri mattina ho concluso la lettura del terzo libro del mese e ho deciso di parlarvene subito prima che gli impegni lavorativi della settimana mi impediscano di farlo.
Sempre dedicato alla challenge annuale IRead, questo libro è stato scelto sia per la categoria "Libro con un cuore in copertina" sia perchè si tratta di un libro scritto da uno degli autori psico-thriller che amo di più; ormai avrete capito che sto parlando del mio Wulf Dorn, nello specifico con il suo quinto libro "Phobia". Un libro decisamente interessante, sia per i messaggi che vuole mandare sia per il ritorno di uno dei personaggi più apprezzati dell'esordio dell'autore "La psichiatra"; il dottore in psichiatria Mark Behrendt.
Qui sotto la mia recensione completa


Titolo: Phobia
Autore: Wulf Dorn
Paese: Germania
Genere: Thriller psicologico
Pagine: 324
Anno di pubblicazione: 2014
Casa editrice italiana: Corbaccio
Prezzo di copertina: 16.60 copertina rigida
Ebook: 8.99 euro

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Sarah Bridgewater trascorre molte notti a casa da sola con il figlio seienne Harvey perché l'amato marito Stephen, stimato architetto, è spesso in viaggio per lavoro. Se fino a poco tempo prima questa situazione era a dir poco consueta, ora per Sarah è diventato motivo di forte preoccupazione. Del resto tutta la sua vita è terribilmente mutata da quando ha iniziato a soffrire di attacchi di panico e ha dovuto abbandonare il suo lavoro per la casa editrice. Convinta che si tratti solo di giochi della sua mente e tranquillizzata dalla sicurezza della bella casa in cui vivono, progettata dal marito in una delle zone più belle di Londra, cerca di non pensarci troppo ma tutte le sue paure sono destinate a venire a galla quando una notte sente la porta di casa aprirsi e scendendo al piano terra trova un uomo che non è suo marito. È vestito come lui, ha i suoi oggetti personali e la sua macchina ma di certo non è lui. Quest'uomo ha il volto e le mani completamente cosparse di cicatrici e dal suo modo di parlare Sarah capisce che lei e suo figlio potrebbero trovarsi in grave pericolo. Terrorizzata e senza via di scampo, la donna riesce a scappare e a chiamare la Polizia ma dell'uomo non c'è più nessuna traccia e il commissario incaricato delle indagini, conscio della situazione e dei problemi di salute di Sarah, è poco restio ad ascoltarla. Trovatasi completamente da sola e spaventata dal pensiero di cosa possa essere successo al marito, Sarah contatta Mark, il suo caro amici d'infanzia, emigrato per lavoro in Germania ma tornato a Londra dopo il teatrale suicido di un professore della sua università. Il Mark di adesso è ben diverso da quello che Sarah si ricorda, un grave avvenimento recente lo ha cambiato completamente, facendolo lottare ogni giorno con i fantasmi del suo passato, ma quando viene a conoscenza della sua situazione, non si tira indietro e decide di aiutarla. Chi è davvero l'uomo sfigurato? Cosa vuole veramente da loro? Cosa ne ha fatto di Stephen Bridgetwater? Ci sono ancora speranze per poterlo salvare?


Inizio con il dire, anche se non c'è forse bisogno di specificarlo, che per quanto riguarda i thriller psicologici, Wulf Dorn è sempre una garanzia. Per quanto riguarda la creazione di situazioni e le descrizioni da pelle d'oca, sono pochi quelli che lo eguagliano, caratteristica che rende le sue opere perfette per questo periodo dell'anno. "Phobia" è il quinto libro di sua produzione e appena iniziamo la lettura ci rendiamo conto che porta con sé delle profonde differenze; inanzi tutto non ci troviamo più in Germania ma bensì a Londra, e nello specifico nel quartiere di Forest Hill. I riferimenti alla casa patria dello scrittore e soprattutto alla fittizia  di Fahlenberg appaiono però chiaramente grazie alla comparsa di un personaggio già noto ai fan dello scrittore; lo psichiatra Mark Behrendt, uno dei personaggi più importanti del suo celebre romanzo d'esordio. Dopo aver risolto il caso di Ellen Roth, Mark si è allontanato da Fahlenberg e ha trovato la lavoro a Francoforte dove ha incontrato Tanja, una ragazza che avrebbe davvero potuto essere la donna della sua vita. Peccato che un terribile e misterioso incidente abbia stroncato la vita della ragazza, proprio nel momento in cui la coppia stava decidendo di fare il grande passo e andare a vivere insieme. Dall'esatto momento in cui una macchina ha investito la donna che amava, per Mark niente è stato più lo stesso. Ed è così che lo ritrova Sarah, una cara amica d'infanzia, distrutta anche lei da alcuni tragici avvenimenti recenti che li uniranno in un adrenalina lotta contro il tempo. "Phobia" appare senza dubbio come un thriller decisamente particolare; per la prima volta nella mia "carriera" di lettrice mi sono trovata infatti davanti ad una storia in cui il cattivo non è totalmente cattivo. Il misterioso uomo con le cicatrici subisce infatti, nel corso della lettura una vera e propria metamorfosi. Presentato come un maniaco, che si finge il marito di Sarah per intrufolarsi in casa e, più nello specifico, nella loro vita perfetta, pian piano che si prosegue nella storia assume un ruolo sempre meno pericoloso fino ad arrivare ad una vera e propria assoluzione finale, in cui le parti in causa si alterneranno totalmente. L'effetto sul lettore è decisamente strano perché abituato, dalle consuete opere di questo genere, ad immaginare ruoli del tutto definiti. Questa è una delle grandi capacità di Wulf Dorn, anche se ancora una volta appare un po' diverso, nello stile e nella narrazione da quello che avevamo visto nei primi tre libri; da "Il mio cuore cattivo" si può dire che sia iniziata una nuova fase per lo scrittore che ha condizionato le sue opere facendole risultare, assolutamente piacevole, ma non scioccanti ed effetto come quelle che lo hanno reso celebre. Particolarmente importanti all'interno del libro sono i messaggi che l'autore vuole mandare, partendo proprio dall'idea iniziale; "Phobia" prende infatti forma da un attentato terroristico realmente accaduto a Londra che ha dato modo all'autore ma soprattutto ai lettori di ragionale sulle conseguenze che la paura e la diffidenza in cui negli ultimi anni viviamo può avere sul nostro animo. Attraverso il ruolo di Mark e soprattutto dello splendida figura di passaggio del professor Otis, viene esaminata anche la tematica della vita, del tempo che ci rimane, che corre sempre troppo in fretta per poter sprecare vivendo nel passato, passato che tormenta il giovane psichiatra e che, grazie ad un  finale totalmente aperto, chissà, potrebbe essere svelato in un prossima pubblicazione. Con Wulf Dorn non si può mai sapere.

Voto: 7.5

Frase: "In quel momento aveva capito che la vita umana consiste soprattutto di paure. Ma la paura più grande è quella di vivere senza lasciare alcuna traccia. Lasciare questo mondo senza aver dato un contributo"


Wulf Dorn è nato il 20 Aprile 1969 a Ichenhausen, in Germania.
Dopo aver studiato lingue, ha lavorato per anni come logopedista per la riabilitazione del linguaggio in pazienti psichiatrici.
Arriva alla fama grazie al suo thriller d'esordio "La psichiatra", diventato in pochi mesi un vero caso editoriale, e in seguito pubblica "Il superstite", "Follia Profonda", "Il mio cuore cattivo", "Phobia", "Incubo" e "Gli eredi".



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