lunedì 29 luglio 2019

Recensione; "La fattoria degli animali" di George Orwell

Buon lunedì a tutti a cari amici lettori!
L'ultima settimana di Luglio è iniziata e io vi devo parlare ancora di tanti bei libri che hanno caratterizzato questo fine mese. Il primo libro di cui vi voglio dare il mio commento è "La fattoria degli animali" una delle più celebri opere di George Orwell. Qui sotto potete trovare la mia recensione!




Titolo: La fattoria degli animali
Autore: George Orwell
Paese: Inghilterra
Titolo originale: Animal Farm
Genere: Romanzo
Pagine: 125 
Prima pubblicazione: 1945
Casa editrice italiana: Mondadori
Anno edizione: 2016
Prezzo di copertina: 12 euro copertina flessibile, disponibile in diverse edizioni
Ebook: 7.99 euro 
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La vita in una fattoria è sancita da ritmi molto rigorosi; ci si sveglia molto presto, si lavora duramente per tutto il giorni, ci si nutre con i prodotti dei campi e poi si va a dormire, per ricaricarsi per una nuova giornata. Ma è proprio quando gli umani si arrendono al sonno che gli animali di Fattoria Padronale si mettono in azione e riuniti nel grande fienile danno via ad una vera e propria assemblea; per tanti anni hanno subito le violenze del padrone ma ora è tempo di finirla ed un giorno decidono di ribellarsi, far scappare il padrone e creare una fattoria totalmente gestita da animali. Sotto il comando dei maiali, autoproclamatesi capi per via dell'intelligenza più sviluppata e del fatto che proprio loro abbiano fatto nascere l'idea della Rivoluzione, costituiscono la Fattoria degli Animali, decretano poche ma precise regole ed iniziano a creare una vera e propria piccola società in cui non esiste violenza ed ingiustizia e tutti sono considerati uguali. Questo però è solo l'inizio e con il tempo le cose sono destinate, drammaticamente a cambiare.

Parto dal fatto che non avevo mai letto nulla di George Orwell e che in primo luogo sono stata colpita dalla scorrevolezza della sua scrittura; essendo una autore della prima metà del Novecento mi sarei aspettata da lui una prosa molto più impostata e ricercata cosa che, un po' mi spaventava, visto che non sono propriamente una amante dei Classici e degli autori di quel secolo. Invece Orwell mi ha profondamente stupito presentandomi una storia briosa, per nulla noiosa, e piena di ironia. Non mi stupisce che "La fattoria degli animali" sia stata rifiutato diverse volte prima di andare in stampa; attraverso la sua allegoria politica, l'autore crea una chiara accusa a quella che è la società dell'epoca e, più precisamente, al comunismo, nato come movimento politico attuo a mettere in primo piano l'importanza del lavoro e l'uguaglianza tra gli individui ma destinato a trasformarsi fino a diventare esattamente come qualsiasi altro regime politico. La Fattoria degli Animali nasce tra i migliori propositi ma pian piano si corrompe sempre di più; i maiali, coloro che avevano condotto gli altri animali alla libertà e avevano giurato di prendere decisioni esclusivamente per il bene di tutti finiscono per scontarsi tra loro, a manovrare chi gli è sottomesso, diventano egoisti, contravvengono alle regole da loro stesso creati ma ne escono sempre in piedi, proprio come purtroppo succedeva (e ancora succede) nella vera società. Particolarmente interessante è comprendere i mezzi con cui i capi manipolano gli altri animali; sfruttano inanzi tutto l'ignoranza, consci di essere più intelligenti, più letterati, è facile per loro far credere agli altri di essere sempre nel giusto e "rigirare la frittata" in modo che i più sciocchi finiscano sempre per creare alle loro paure. Oltre alla mancanza di istruzione sfruttano però anche la fiducia in loro riposta e soprattutto la poca memoria degli altri animali, incapaci di ricordare i trascorsi e quindi più facili da controllare. Attraverso tutto questo Orwell insegna come sia l'intelligenza e l'istruzione a rendere davvero libero qualcuno. La cultura è il vero potere, la cultura rende liberi. Questo è necessario capirlo e ricordarlo sempre. Seppur ironico e capace di far scappare più volte un sorriso a chi riesce a leggere tra le sue pagine, questo libro è però anche intriso di una profonda amarezza e tristezza; è impossibile infatti non dispiacersi nel vedere la fattoria cadere sotto il peso di capi inadeguati, considerando soprattutto quanto questa sia una similitudine alla nostra società così come commuoversi di fronte alla triste fine del buon Gondrano, l'instancabile cavallo, vittima più grande della corruzione. In conclusione ho trovato talmente tante emozioni e spunti in questo romanzo che potrei parlarne per ore ma ciò che reputo più importante di tutto e consigliarvi di leggerlo, se ancora non lo avete fatto. Non ve ne pentirete.

Voto: 8


Eric Arthur Blair, conosciuto nel mondo della letteratura con lo pseudonimo di George Orwell, è nato il 25 giugno 1903 a Mothiari, India, da una famiglia di origini scozzesi e deceduto prematuramente il 21 gennaio 1950 a Londra. Conosciuto in vita come giornalista e opinionista politico e culturale è considerato uno degli autori inglesi più importanti della prosa del XX secolo soprattutto grazie a due opere; "La fattoria degli animali", allegoria politica pubblicata nel 1945 e "1984" libro dispotico del 1948.

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