lunedì 22 luglio 2019

Recensione: "Diario di un cinico gatto" di Daniele Palmieri

Come secondo post di giornata invece penso sia giusto proporvi una nuova recensione, avendo tra l'altro concluso questo libro, giusto questo weekend. "Diario di un cinico gatto" è un romanzo divertente ed ironico scritto dal giovane autore Daniele Palmieri che racconta le vicende di un gatto nero proprio dal suo punto di vista. Da amante dei gatti (e da mamma di un gattone nero) non potevo proprio resistere a quest'opera.. salvo però avere poi alcune sorprese, alcune non proprio piacevolissime. Ora vi spiego il perchè..




Titolo: Diario di un cinico
Autore: Daniele Palmieri
Paese: Italia
Genere: Romanzo
Pagine: 414
Prima pubblicazione: 2015
Casa editrice: Adriano Salani Editore
Anno edizione: 2018
Prezzo di copertina: 14.90 euro copertina flessibile
Ebook: 8.99 euro
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Chissà cosa direbbero i gatti se potessero parlare? Il quadrupede protagonista di questa storia risponde a questa domanda quando decide di rubare un quaderno ai suoi umani per raccontare la sua vita; un racconto dettagliato delle sue giornate, passate a dormire, a gironzolare per il quartiere e a programmare diabolici scherzi al povero e docile vicino di casa. L'anonimo gatto narratore è cinico, egoista ed orgoglioso ma anche desideroso di raccontare la sua particolare visione del mondo tra il dramma per l'arrivo di una "cucciola di umano", la costruzione di amicizie destinate crudelmente a concludersi troppo presto e il racconto di una strabiliante avventura vissuta da piccolo, in compagnia di indimenticabili amici.


Non è facile per me scrivere questa recensione perchè questo libro mi ha messo un po' a dura prova ed ora proverò a spiegarvi il motivo. Ho iniziato questa lettura con molta curiosità e sono stata immediatamente catapultata in una storia entusiasmante, divertente ed ironica ma anche commovente. narrata da un protagonista d'eccezione, un gattone nero che presenta tutte le caratteristiche del vero Gatto, con la G maiuscola; egoismo, diffidenza e anche un po' di diabolico cinismo. Questo è senza dubbio un grande punto di partenza peccato che con lo scorrere della pagine siano destinati ad arrivare molti interrogativi. Quest'opera è infatti divisa in due parti, nella prima abbiamo il vero e proprio diario, come annunciato dal titolo, in cui il gatto ci racconta lo scorrere delle sue giornate e le novità che lo interessano mentre la seconda è il racconto del viaggio che ha compiuto quando era molto piccolo, dopo essere stato abbandonato dalla sua cucciolata. Tra le due parti però appare esserci un grandissimo solco, lo stesso protagonista nel suo diario spiega di voler raccontare la sua avventura in un quaderno differente, la seconda parte è scritta come un romanzo e quindi c'è un cambio di genere e soprattutto la fine della prima parte (molto bella e commovente) sarebbe stata più adatta come finale dell'intero libro più che di una sola parte. Per molto tempo durante la lettura della seconda parte mi sono chiesta per quale motivo il libro fosse strutturato in questo modo e dove l'autore volesse andare a parare e dopo aver raggiunto l'ultima pagine nel pieno della più totale confusione ho deciso di fare alcune ricerche e ho trovato la soluzione; qualche anno fa l'autore ha infatti pubblicato la storia storia in due opere differenti, la prima intitolata appunto "Diario di un cinico gatto" e la seconda "Il viaggio di un cinico gatto". Due storie differenti e divise, così come dovrebbero essere le due parti di questa edizione, pubblicata lo scorso anno da Adriano Salani Editore. Questa scoperta mi ha permesso di capire come mai le due storie fossero così diverse e ci fosse una differenza tra le due così sostanziale ma non di comprendere come mai la nuova casa editrice abbia deciso di strutturare l'opera in questo modo; sarebbe bastato ad esempio specificare che questa nuova edizione comprendeva due libri assestanti oppure, se il desiderio era proprio di fare un libro unico, rieditare la storia in modo che si potesse adattare a questa forma. In questo modo invece al lettore viene infusa solo una grande confusione che ricade sulla piacevolezza della lettura. Peccato davvero, perchè il diario era perfetto così com'era, ironico, divertente ma anche emozionante ed il confronto così netto con il viaggio che, seppur piacevole, appare più come un libro per ragazzi, avventuroso ma alle volte anche un po' assurdo, un po' rovina quello che è il giudizio finale. Detto questo penso che possiate capire perchè il mio voto non può essere altissimo, nonostante quella che ora appare come la prima parte, meriti davvero di essere conosciuta. 

Voto: 6.5

Frase: "L’inizio è già cominciato, la fine è già decretata, ma il bello non sta né in un estremo né nell’altro, bensì nell’avventura che c’è nel mezzo"


Daniele Palmieri vive a Cologno Monzese e studia Filosofia presso l’Università statale di Milano. Nasce nel 1994, ama la cultura in tutte le sue forme ma soprattutto in quella scritta. I suoi interessi spaziano dai classici greci latini agli autori contemporanei (anche se la sua grande passione, oltre alla Filosofia, rimane lo studio dei testi sacri delle principali religioni mondiali). All’attivo ha circa settanta racconti, sviluppati in quattro raccolte di generi molto distinti: dal gotico al satirico, dal politico al filosofico/religioso; con uno di questi si è classificato terzo all’edizione 2012/2013 del Premio Nazionale Galdus. "Diario di un cinico gatto" è il suo primo romanzo.

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