Come promesso ecco a voi la recensione della mia ultimissima lettura ossia "Non lasciare la mia mano" di Michel Bussi, un thriller intrigante, ben strutturato e a tratti decisamente sconvolgente!
Titolo: Non lasciare la mia mano
Autore: Michel Bussi
Paese: Francia
Titolo
originale: Ne
lâche pas ma main
Genere: Giallo
Pagine: 354
Prima
pubblicazione: 2013
Casa
editrice italiana: Edizioni E/O
Anno
edizione: 2017
Prezzo
di copertina: 16 euro copertina flessibile
Ebook: 11.99 euro
È primo pomeriggio quando Liane Bellion lascia marito e figlia a bordo piscina per salire nella camera del lussuoso albergo in cui risiedono per le vacanze. Nessuno la vedrà mai più.
Il giovane commissario della Gendarmeria Aja Purvi interroga chi potrebbe sapere qualcosa sulla misteriosa sparizione e soprattutto sul perchè nella camera si trovino così tante tracce di sangue e fin dal primo momento tutti i sospetti ricadono su Martial Bellion, il marito di Liane, bello e misterioso, i cui comportamenti sembrano senza alcun dubbio fonte di consapevolezza. Messo alle strette e senza più via di scampo, Martial non avrà alternative che prendere la figlia Sofa e trascinarla con sè in una adrenalinica avventura per essere presenti ad un misterioso appuramento dall'altra parte dell'isola. Da quel momento in poi, Aja e il suo fedele collega Cristos "Il Profeta" Kostantinov saranno immischiati in una spietata caccia all'uomo che sembra disseminare sul suo cammino una vittima dietro l'altra, nella splendida cornice della meravigliosa Isola della Reunion.
Nel corso dell'anno passato ho sentito più volte parlare di Michel Bussi e delle sue opere, e in tutti i casi in maniera decisamente positiva, così, quando ho visto questo libro sullo scaffale della mia biblioteca non ho potuto fare a meno di prenderlo in prestito.
Il pregio fondamentale di questo libro è senza dubbio l'ambientazione; la meravigliosa Isola della Reunion, colonia francese in pieno Oceano Indiano. L'autore decide di fare dell'isola in vero centro di tutta la sua opera, descrivendola in ogni dettaglio, dando luce alla sua storia, ai suoi usi e alle sue tradizioni e soprattutto analizzando l'animo delle persone assolutamente diverse tra loro che la abitano, scelta che dona al libro una grande originalità ma anche un po' di difficoltà di lettura, per via delle molte digressioni e dell'utilizzo sostenuto della terminologia del luogo.
Pecca che viene però ampiamente sanata da uno stile di scrittura veramente eccezionale; più volte ho sentito dire che al momento ci sono ben pochi scrittori capaci di scrivere come Bussi, e dopo questa prima lettura devo ammettere di convenirne anche io.
Un'altra bella caratterista è quella dei personaggi, assolutamente caratteristici, impossibile non restare incastrati nell'animo dell'ironico sottotenente Cristos Kostantinov, amante delle bevute e delle belle donne, che alla fine finirà per superare di gran lunga in spessore il suo superiore Purvi, a mio avviso un po' poco incisiva all'interno della vicenda.
Parlando proprio del personaggi mi sorge un piccolo dubbio; da quello che ho letto le opere di Bussi sono auto conclusive; se così fosse, allora ho trovato, salvo alcuni casi, forse poca delineazione, soprattutto per quanto riguarda il loro passato e le scelte che gli hanno condotti fino a quel momento.
"Non lasciare la mia mano" è una lettura che mi ha piacevolmente sorpreso, che è stata capace di conquistarmi all'improvviso, quasi senza che me ne accorgessi, rifilandomi tre a quattro colpi di scena inaspettati in grado di lasciarmi a bocca aperta e anche, perchè no, di commuovermi.
Sapendo che la maggior parte dei lettori ha dichiarato questo libro inferiore rispetto al livello di quelli precedenti, non vedo l'ora di leggere qualche altra opera di Michel Bussi, chiedendomi cosa altro possa regalarmi. Nel frattempo, io ve lo consiglio!
Voto: 7.5
Frase: "Su quell'isola, cadere da una parte o dall'altra della cresta dipende sempre dal caso. Nascere sopravento o sottovento. Vivere al riparo o prenderselo in faccia tutta la vita"
Michel Bussi è nato il 29 aprile 1965 a Louviers, nell'Alta Nombardia, posto dove ha ambientato molte delle sue opere. Insegnante di geografia politica all'Università di Rouen e direttore di ricerca al Centre national de la recherche scientifique, ha esordito come giallista nel 2005 e da allora ha pubblicato più di dieci romanzi. In Italia approda nel 2011 con "Ninfee nere", con cui ha vinto numerosi premi. Di sua produzione pubblicati in lingua italiana anche "Un aereo senza di lei", "Non lasciare la mia mano", "Mai dimenticare" e "Tempo Assassino".
Nessun commento:
Posta un commento