martedì 10 luglio 2018

Recensione; "Quando eravamo eroi" di Silvio Muccino

Buongiorno amici lettori!
Martedì è giunto e il mio tanto agognato viaggio si avvicina, ma prima di salutarvi ed invitarvi a continuare a seguirmi su Instagram dove continuerò ad essere attiva anche in questi giorni, vi voglio parlare del terno libro di Luglio, un libro che desideravo leggere da tanto e che non solo ha rispettato tutte le aspettative, ma è stato capace di regalarmi emozioni totalmente inaspettate: sto parlando di "Quando eravamo eroi" il ritorno ufficiale di Silvio Muccino scrittore dopo la creazione di "Parlami d'amore" scritto con Carla Vangelista (se volete leggere la recensione, potete trovarla a questo link).
Come forse sapete, Silvio Muccino è uno dei pochi artisti italiani che stimo veramente di cuore; oltre ad apprezzare il suo lavoro come attore e sceneggiatore, trovo che sia una persona eccezionale, sempre limpida e sincera nell'esporre i suoi pensieri e le sue emozioni.
Questa sua innata trasparenza non può non emergere all'interno delle pagine di questo bellissimo libro, per cui devo assolutamente ringraziare La nave di Teseo, per avermi dato la possibilità di leggerlo.
Ecco a voi la mia recensione



Titolo: Quando eravamo eroi
Autore: Silvio Muccino
Paese: Italia
Genere: Romanzo
Pagine: 240
Anno di pubblicazione: 2018
Casa editrice: La nave di Teseo
Prezzo di copertina: 17 euro copertina flessibile
Ebook: 9.99 euro 
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Sono passati quindi anni da quando non hanno più sue notizie e quando, tra la posta in arrivo, ritrovano una email di Alex, Eva, Rodolfo, Melzi e Troquemada, non sanno davvero come reagire.
Alex. Il ragazzo che grazie al suo aiuto e alla sua innata comprensione, si è guadagnato un ruolo fondamentale nelle loro vite di adolescenti e li ha uniti indissolubilmente. Lo stesso ragazzo che, a pochi giorni dalla maturità, è scomparso nel nulla senza lasciare traccie, lasciandoli soli nel più completo sconforto. Ora, dopo tutto quel tempo, ha deciso di ritornare e di invitarli tutti a passare un weekend insieme nella sua casa di campagna che più volte gli ha visti uniti. Un weekend che solo lui sa essere l'ultimo perchè ha finalmente preso una decisione che covava da diverso tempo; vuole porre fine alla propria vita ma vuole prima chiarirsi con loro, con i suoi compagni, con i suoi Alieni.


Questo è uno di quei pochissimi splendidi romanzi che ti danno così tante cose da dire che poi alla fine non riesci a dire nulla. Ma visto che non posso esimermi dal fare una recensione come si deve (e non mi sembra molto corretto dirvi "Leggetelo!" e basta) proverò ad iniziare a parlare delle emozioni che fin dalle prime pagine è riuscito a farmi provare.
Un libro che come incipit presenta la dichiarazione chiara e senza indugi del protagonista che annuncia il suo suicido si assicura già di diritto il presupposto di far cadere qualche lacrima, cosa "Quando eravamo eroi" fa di certo. Ma il bello di questo libro non è solo la commozione che si può provare ma soprattutto la quantità e la qualità di sentimenti, di angosce, di desideri di cui le sue pagine sono impregnate; attraverso i cinque personaggi (che pur essendo presentati dall'entrata in scena di Alex, risultano tutti importanti a modo loro) Silvio Muccino riesce a toccare una così grande quantità di corde che risulta impossibile non sentirsi in qualche modo tirati in causa.
"Quando eravamo eroi" parla della presa di coscienza di sè e della propria vita, che alle volte può essere a dir poco ardua e dolorosa; parla dell'amicizia, dell'amore che alcune volte può diventare talmente forte da trascendere il tempo, le colpe, la lontananza; parla dei rapporti che solo in un periodo delicato come l'adolescenza possono nascere; parla di rivalsa, parla di coraggio, parla di perdono. Parla di tutto questo, e anche di più, in sole duecentoquaranta pagine, in un tripudio di situazioni e di contesti capace di lasciarti senza fiato. Se questo non è talento, io non so proprio cosa sia.
La cosa più strabiliante rimane comunque la capacità dello scrittore di parlare di argomenti così seri ed importanti mantenendo però uno stile di scrittura intuitivo e scorrevole che permette in questo modo di non appesantire inutilmente tematiche già di per sè "pesanti", nel senso buono del termine.
Forse ancor più che nel primo romanzo, in cui si intuiva al direzione e l'influenza di una personalità più esperta, Silvio dona attraverso i suoi scritti una grande parte di sè, un lato profondo ed intimo, e questo suo regalo è costantemente percepibile durante la lettura, rendendola assolutamente speciale. Non posso fare a meno di ringraziarlo indirettamente per questo suo libro, per aver creato una storia così bella, per aver dato vita a personaggi che mi hanno dato innumerevoli spunti di riflessioni, che sono stati i miei compagni, che mi hanno fatto partecipe della loro vita e che si sono totalmente confessati con me durante la lettura, che avrei voluto potesse durare un po' di più.
Chissà, forse l'autore ci farà una grande sorpresa e continuerà la storia. Oppure (più probabilmente, visto che si presta moltissimo) gli darà la vita attraverso una trasposizione cinematografica.
In ogni caso, io lo aspetterò con ansia e con enorme affetto.


Voto: 9

Frase: "Eravamo cinque alieni in cerca di casa, di un pianeta o di una stella dove non sentirci costantemente inadeguati, diversi e dove essere al sicuro. Non trovandola, la costruimmo noi, quella stella"



Silvio Muccino nasce a Roma il 14 Aprile 1982 dal dirigente Rai Luigi Muccino e dalla pittrice Antonella Cappuccio. Minore di tre fratelli, Silvio viene iniziato nel mondo del cinema da giovanissimo, grazie al fratello Gabriele, celebre regista. Dopo alcuni scontri famigliari, Silvio decide di intraprendere la propria strada che lo vede affermarsi sempre di più come regista e sceneggiatore.
Il suo esordio come scrittore avviene nel 2006 con la pubblicazione di "Parlami d'amore" scritto a quattro mani con la collega e amica Carla Vangelista. "Quando eravamo eroi" è il suo secondo romanzo.

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