lunedì 14 ottobre 2019

Recensione; "Scrivere è un mestiere pericoloso" di Alice Basso

Buongiorno amici lettori!
Una nuova settimana ha inizio e stare dietro a tutto non è mai semplice ma per fortuna questa mattina posso ritagliarmi un po' di tempo per venire da voi e raccontarvi la mia ultima lettura "Scrivere è un mestiere pericoloso" di Alice Basso, il secondo capitolo della serie gialla con protagonista la ghostwriter Vani Sarca. Come sempre quando vi parlo di serie (cosa che succede molto spesso) di avviso di stare attenti agli eventuali (anche se piccoli) spoiler che potrete trovare se non avete ancora letto il primo capitolo. Per il resto, buona lettura!




Titolo: Scrivere è un mestiere pericoloso
Autore: Alice Basso
Paese: Italia
Genere: Giallo
Pagine: 341
Anno di pubblicazione: 2016
Casa editrice: Garzanti
Prezzo di copertina: 18 euro copertina rigida, 9.90 euro copertina flessibili
Ebook: 8.99 euro
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Avere due lavori ha i suoi aspetti positivi, ma anche e soprattutto i suoi aspetti negativi. Lo sa bene Vani Sarca che, da quando è riuscita a sventare l'assassinio della "celeste" truffatrice, oltre al suo lavoro come ghostwriter presso l'Edizione Erica si vede impiegata come collaboratrice di giustizia. Non che la cosa le pesi, anzi, sfruttare la sua speciale empatia e la sua incredibile capacità di capire le persone dai dettagli più piccoli per aiutare la Polizia nelle sue indagini è una cosa che la riempe d'orgoglio, soprattutto se la Polizia è incarnata nella figura del Commissario Romeo Berganza, da lei definito "una delle poche persone al mondo che riesce a sopportare". In realtà, anche se Vani farebbe di tutto pur di nasconderlo, i sentimenti che prova per il Commissario vanno già ben oltre la simpatia e con questa realtà finirà a farci i conti quando il suo primo capo, Erico, le commissionerà un nuovo lavoro a stretto contatto con l'irresistibile Irma, memorabile cuoca di una delle famiglie più celebri di Torino. Il fine delle sue interviste sarebbe quello di raccogliere il maggior numero di informazioni possibili per creare un ricettario che unirà le ricette della cuoca agli aneddoti dell'intimità della famiglia ma tutto improvvisamente ti complica quando la stessa Irma darà sfogo ad un insolito desiderio; prendersi finalmente la colpa dell'uccisione di Adriano, il figlio maggiore dell'altolocata famiglia, ucciso cinque anni prima, per la cui morte era stato invece accusato il fratello minore Aldo, dal processo recluso nel carcere di Torino. Scoprire che sta dicendo la verità e cosa sia realmente successo la notte dell'omicidio sarà compito di Vani e del Commissario Berganza, che tra segreti, indagini personali, e complesse ricette avranno modo di capire quanto sia complesso dare voce alla parte più segreta di sè.


Inizio con il dire che non è stato facile per me entrare nel vivo di questa storia, questo perchè il flusso di coscienza di una narratrice come Vani Sarca non è sempre facile da seguire e comprendere, sopratutto se da un capitolo all'altro della serie è passato molto tempo, come nel mio caso. Superato lo scoglio iniziale però sono rimasta letteralmente folgorata da una storia e da dei personaggi che già erano stati capaci di colpirmi piacevolmente durante "L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome". Sono passati alcuni mesi dalla fine della prima indagine e Vani è ufficialmente una collaboratrice di giustizia e questo vuol dire che il Commissario Berganza può chiamarla quando vuole per usufruire delle sue speciali capacità intuitive. Inizialmente si tratta per lo più di semplici interrogatori ma ben presto la coppia investigativa più insolita d'Italia dovrà trovarsi di fronte ad un vero e proprio cold case che sonda nei segreti di una famiglia altolocata. Non posso trattenermi dal dire che Vani Sarca è una protagonista eccezionale, bisbetica, egoista, antisociale e completamente disinteressata al mondo e alle persone che la circondano è la vera punta di diamante di tutto il libro. è impossibile non provare per lei simpatia e godere nel vero senso della parola quando riesce a togliersi i sassolini dalla scarpa nel modo indico che solo lei sa usare. Ciò interessa soprattutto Riccardo, l'ex fidanzato che l'ha usata per raggiungere i suoi scopi per poi venir ripagato con la sua stessa moneta e che nonostante tutto sembra destinato a finire costantemente sulla sua strada, ma anche Enrico, l'editore costantemente terrorizzato dall'idea che il mondo possa scoprire che la sua casa editrice si usa di una ghostwriter invece di far scrivere le opere che pubblica alle persone che poi le firmano, e vari altri personaggi che ha modo di incrociare sul suo cammino come la "fato" Cinzia, la food blogger tutto rosa e caramello. Vani rappresenta la rivincita degli invisibili, coloro che sono destinati a rimanere in un angolo ma che riescono, con sagacia ed intelligenza, la farsi beffe dei più furbi, almeno qualche volta. Già così la storia sarebbe già piacevolissima ma se in più si aggiunge alla sua eccentrica figura, un misterioso Commissario che sembra uscito da un libro anni '50 e se tra i due inizia a figurarsi un qualsivoglia legame sentimentale allora si ha davvero dei grandi assi nella manica. Alice Basso è stata davvero eccezionale in questo perché ha capito che sono i personaggi a fare un grande libro e se si arricchisce il tutto con una prosa estremamente scorrevole, con una misteriosa indagine che risveglia i fantasmi del passato e con sapienti colpi di scena allora a quel punto si costringe davvero il lettore a non mollare la propria storia fino all'ultima pagine. E questo, va da sè, vuol dire fare centro.  La caratteristica che rende ancor più piacevole questo secondo capitolo è quello di poter ritrovare i personaggi che già abbiamo avuto modo di conoscere e alla quale già un po' ci stiamo affezionando; ritroveremo Morgana, la giovane alter ego di Vani, sempre più presa dal suo amore adolescenziale, come già detto avremmo modo di ritrovare Riccardo, che porterà il consueto scompiglio e condurrà Vani su un terreno accidentato, ma in questo capitolo incontreremo anche nuovi personaggi che, chi lo sa, potremmo ritrovare nei capitoli seguenti come Ivano, il tredicenne nipote di Berganza, o la stessa Irma, colei che da vita all'indagine e che sembra essere una Vani un bel po' più in là con l'età. In tutte queste caratteristiche positive però ce n'è una che mi ha colpito ancora di più ed è stata il fatto che Vani, pur rimanendo richiusa nella sua corazza di oscurità, abbia iniziato a mostrare una sorta di "umanità", dei sentimenti profondi e soprattutto la grande paura di farli uscire fuori. Ed questo che la rende così cara a noi lettori, il fatto che per certi versi molti di noi possano identificarsi in lei. In conclusione un romanzo eccezionale che mischia il giallo con il romanzo sentimentale e permette quindi a vari gruppi di lettori di gustarlo nella sua interezza. Non vedo l'ora di poter ritrovare questi personaggi nel capitolo seguente.

Voto: 8

Frase:  "Entri in polizia e il massimo che ti capita è di interrogare un cretino che ha rifilato un pugno a un tizio per un furgone. Lavori in editoria, e prima incappi in una truffatrice sequestrata e minacciata di morte, poi a distanza di nemmeno un mese in un fratricidio che forse fratricidio non è. A quanto parte è proprio vero, quando si dice che scrivere è un mestiere tutt'altro che sicuro"




Alice Basso è nata nel 1979 a Milano e ora vive in un ridente borgo medievale fuori Torino. Lavora per diverse case editrici come redattrice, traduttrice, valutatrice di proposte editoriali. Il suo esordio letterario è avvenuto nel 2015 con la pubblicazione di "L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome" primo libro della serie con protagonista la ghostwriter Vani Sarca, di cui fanno parte "Scrivere è un mestiere pericoloso", "Non ditelo allo scrittore", "La scrittrice del mistero", "Un caso speciale per la ghostwriter" il racconto "Nascita di una ghostwriter" e lo speciale natalizio "La ghostwriter di Babbo Natale".

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