giovedì 17 ottobre 2019

Recensione: "Il domatore di leoni" di Camilla Lackberg

Buon giovedì a tutti voi cari amici lettori!
Nonostante i vari impegni e contrattempi, le mie letture mensili procedono bene quindi sono pronta per parlarvi del libri appena finito, ossia "Il domatore di leoni" di Camilla Lackberg, nono giallo della serie "I delitti di Fjallbacka"! Qui sotto trovate la mia recensione completa.




Titolo: Il domatore di leoni
Autore: Camilla Lackberg
Paese: Svezia
Titolo originale: Lejontämjaren

Genere: Giallo
Pagine: 464
Anno di pubblicazione: 2014
Casa editrice italiana: Marsilio
Prezzo di copertina: 19 euro copertina flessibile, 12 euro edizione economica
Ebook: 7.99 euro
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Un altro rigido inverno è arrivato a Fjallbacka ma non c'è tempo per riposarsi di fronte al camino bevendo cioccolata calda. Da qualche mese infatti, in varie zone della regione, sono scomparse cinque ragazze e tutto diventa ancora più terrificante quando una di esse, Victoria, la ragazza rapita proprio sotto la giurisdizione di Patrik e colleghi, viene ritrovata e pochi giorni dopo decede in ospedale. Sul suo corpo, magro e mal nutrito, vengono ritrovati dei segni di terrificanti torture e dopo questa scoperta risulta ancor più importante ritrovare le altre ragazze e cercare di salvare loro la vita. Mentre Patrik, Martin, Gosta, Annika e il solito pasticcione Mellberg uniscono le forze con gli agenti delle altre zone per trovare una pista da seguire, Erica, impiegata a pieno in un nuovo libro, cerca di creare un rapporto di fiducia con Laila Kowalska, una donna richiusa nel carcere femminile da molti anni per aver brutalmente ucciso il marito, colpevole di gravi violenze sulla figlia di sette anni.


Questo nono capitolo della serie è un vero e proprio viaggio nel male. Fin dai primissimi capitoli Camilla Lackberg ci porta infatti in un clima di grande adrenalina dove, nel pieno dei un gelido inverno, si snodano varie vicende del terrore; da una parte la paura per la sorte delle ragazze scomparse e la presa di coscienza, al ritrovamento di una di loro, della cose che hanno dovuto subire o stanno ancora subendo, dall'altra il mistero che avvolge la storia di una famiglia e ciò che era nascosto nella loro cantina. Posso dire che questa lettura si adatta perfettamente al periodo in cui siamo, in cui noi lettori siamo tentati a ricercare storie da brivido. La cosa che più sconvolge in questo romanzo però è l'importanza che ha la quotidianità nelle vicende che racconta ed il fatto che appaia così chiaro il pensiero che il male possa davvero nascondersi nella vita di tutti i giorni. Come già detto, l'inizio incalzante mi ha permesso di entrare subito nel vivo dell'opera, e di apprezzare la lettura da subito, a differenza del capitolo precedente per la quale, se vi ricordate, avevo avuto qualche difficoltà iniziale; la struttura narrativa è sempre la stessa, ormai ci dobbiamo mettere il cuore in pace ma è la prima volta che l'opera inizia ad indagine già avviata e questo aiuto incredibilmente la creazione del pathos. Un altra cosa che ho molto apprezzato in questo romanzo è il fatto che finalmente Erica ha ritrovato il suo ruolo di coprotagonista; con i bambini ormai grandicelli ha infatti potuto ritornare al suo lavoro di scrittrice noir e soprattutto ad usare il suo fine intuito per dare una mano concreta alle indagini del marito. In questa occasione inoltre la sua curiosità e la sua tendenza a ficcare il naso nelle faccende che non le competono non solo metteranno in crisi il povero Patrik ma la metteranno anche in serio pericolo. La prosa della Lackberg è sempre eccezionale così come la potenza dei suoi personaggi, l'affezione nei loro confronti è il motivo principale che spinge a continuare la serie e questo non si può nascondere. Appare impossibile non commuoversi seguendo la storia di Martin, rimasto vedovo dopo la morte di Pia, oppure sentirsi coinvolti nel conflittuale rapporto tra Anna e Dan, incrinato dopo il tradimento di lei. Tutti questi piccoli dettagli, uniti ad una storia adrenalinica mi hanno portato a divorare letteralmente questo nono capitolo ma devo comunque ammettere che ci siano state delle piccole cose non proprio all'altezza della aspettative; la soluzione dell'indagine appare infatti non così tanto imprevedibile e quindi manca il così detto fattore sorpresa. Se prima dicevo che insolito era l'inizio, posso ripetere lo stesso anche per il finale vero e proprio, dove un bel colpo di scena permette di dare un impressione nel complesso molto positiva e l'apertura che lo caratteristica spinge a pensare che magari la vicenda possa essere ripresa nel capitolo seguente, l'ultimo (almeno al momento) della serie. Cosa succederà ne "La strega" io non posso saperlo ma non vedo l'ora di scoprire qual momentanea fine, Camilla Lackberg vorrà dare alla sua celebre serie.

Voto: 7.5

Frase: "Laila non aveva mai creduto all'esistenza del male, ma le cose erano cambiate: lo fissava negli occhi ogni giorno, e il male la fissava a sua volta"


Camilla Lackberg (nome completo Jean Edith Camilla Lackberg Erikson) nasce a Fjallbacka il 30 agosto 1974. Dopo gli studi in economia a Goteborg si trasferisce nella capitale Stoccolma dove lavora nel marketing, attività che abbandona per dedicarsi a tempo pieno alla scrittura, da sempre suo grande hobby. Oltre alla celebre serie poliziesca, ha scritto anche libri di cucina e, ispirandosi ad uno dei suoi figli, libri per bambini. Attualmente vive con i quattro figli e il terzo compagno. Il suo esordio è avvenuto nel 2010 con "La principessa si ghiaccio", diventato poi bestseller mondiale e vincitore in Francia del Grand Prix de Littérature Policière. Ne fanno seguito "Il predicatore", "Lo scalpellino", "L'uccello del malaugurio", "Il bambino segreto", "La sirena", "Il guardiano del faro", "Il segreto degli angeli", "Il domatore di leoni" "La strega". Di sua pubblicazione anche la raccolta di racconti "Tempesta di neve e profumo di mandorle" e "Donne che non perdonano" "La gabbia d'orata" i primi romanzi non appartenenti alla serie.

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