venerdì 2 agosto 2019

Recensione; "Figlie ferite dell'Africa" di Denis Mukwege

Buon venerdì a tutti cari amici lettori!
Eccomi finalmente da voi per concludere il capitolo Luglio ed andare alla scoperta delle letture che mi terranno compagnia durante questo Agosto appena iniziato. Il primo libro di cui vi voglio parlare è una bella novità, pubblicata a metà Maggio da Garzanti; "Figlie ferite dell'Africa. La mia battaglia per salvare le donne dalla violenza" saggio autobiografico scritto da Denis Mukwege, celebre medico congolese vincitore del Premio Nobel per la pace nel 2018. Si tratta di un opera molto interessante ma anche tragica e sconvolgente, attua per aprire gli occhi su fatti terribili che noi avremmo paura anche solo ad immaginare ma che le donne africane vivono ogni giorno. Se siete interessati a saperne di più, qui sotto trovate la mia recensione


Titolo: Figlie ferite dell'Africa
Sottotitolo: La mia battaglia per salvare le donne dalla violenza
Autore: Denis Mukwege
Paese: Congo
Genere: Saggio/Autobiografia

Pagine: 239
Anno di pubblicazione: 2019
Casa editrice italiana: Garzanti
Prezzo di copertina: 18 euro copertina rigida
Ebook: 12.99 euro
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Denis Mukwege è un uomo straordinario. O forse è un uomo come tutti gli altri ma che ha deciso di dedicare la propria vita a fare di tutto per salvare le donne del suo paese, il Congo, dalle più terribili violenze a cui sono disgraziatamente più volte vittime; donne che hanno subito stupri, mutilazioni, che sono state private della dignità e della compassione, venendo infine emarginate ed abbondate a sè stesse. Donne che vivono tra gli altopiani più sperduti del Paese, costrette a partorire i propri figli totalmente da sole, a vederli morire tra le loro braccia o nell'atto proprio di venire al mondo e doversi fare chilometri a piedi prima di trovare qualcuno in grado di aiutarle. Denis Mukwege, dottore della città di Bukavu ha deciso di dare loro una voce portando il mondo intero a conoscenza della loro terribile situazione ed, in questo modo, mettendosi in grave pericolo. Agli occhi della sua patria lui è un traditore, un diffamatore responsabile solo di abbassare la stima del mondo nel suo Paese e per questo più volte ha rischiato di essere vittima di terribile attentati. Ma Denis Mukwege è un uomo che la morte la conosce bene, ne ha avuto a che fare fino da quando era ancora in fasce e ha rischiato di morire per una brutta infezione e la ritrova ogni giorno nella sorte dei suoi pazienti. Denis Mukwege, nonostante tutto, non ha paura. E vuole raccontare la sua storia a chi ha il cuore di ascoltarla.


Fin dal principio risulta chiaro che questo non sia un libro adatto a tutti; le storie e le scene che racconta potrebbero sconvolgere e segnare i lettori più sensibili ma è anche vero che è proprio questo il suo scopo. Dare un chiaro messaggio e permette, soprattutto a noi occidentali di capire che certe cose capitano davvero in quelle zone colpite da continue guerre e crudeltà. Denis Mukwege ci porta alla scoperta del suo paese, il Congo, inizialmente colonia belga, caratterizzata da una forte influenza europea, soprattutto svedese, e negli anni continuamente soggetta a continui colpi di stato, guerre e crisi politiche e sociali. Per la sua posizione, il Congo è stato anche campo su cui si sono combattute diverse e sanguinose guerre tra tribù indigene ed è proprio tra queste atrocità che l'autore vuole raccontarci la sua storia e quella delle donne che ha promesso di proteggere, come medico ma anche e soprattutto come uomo. La vita di questo dottore è senza alcun dubbio una vita difficile, caratterizzata da tanti episodi cruenti e dolorosi, fin dalla prima infanzia ha infatti dovuto convivere con la sofferenza che si è poi concretizzata quando ha deciso di rischiare tutto per dare voce alla parte più indifesa del suo Paese e vedendo i suoi pazienti uccisi nel letto del suo stesso ospedali e cari amici e parenti brutalmente ammazzati per la sola colpa di averlo difeso. Denis Mukwege è quindi un uomo che porta un grave peso sulle spalle ma che allo stesso tempo riesce a conservare una speranza per il futuro che lascia proprio senza fiato. In quest'opera ci vuole raccontare la sua storia e lo fa spiegandoci la situazione politica che ha caratterizzato il suo Paese negli ultimi vent'anni e raccontando le storie delle donne che ha avuto modo di incontrare nella sua carriera di medico; stargli dietro nel suo racconto però non è così semplice, la narrazione infatti non procede in ordine cronologico ma saltando da un avvenimento all'altro e per seguire ogni passaggio bisogna possedere una grande concentrazione. Del resto però questa non è un opera che si può leggere con poco impegno perchè merita tutto il nostro trasporto e il nostro coinvolgimento sia mentale che emotivo. Chi ama le biografie e soprattutto è interessato a scoprire una parte dell'Africa purtroppo poco conosciuta troverà in questa opera una lettura indimenticabile, proprio come l'animo della persona che l'ha scritta.

Voto: 7.5

Frase: "Verrà il giorno in cui una sola voce, quella di tutto il popolo e di tutte le chiese, si leverà così forte da spazzare via le forze del male. Solo allora, forse, potremo finalmente voltare pagina"


Denis Mukwege è nato il 1 marzo 1955 a Bukavu, in Congo. Terzo di nove figli, ha studiato medicina in Burundi prima di specializzarsi in Francia in ostetricia e ginecologia. Nel 1998 ha fondato l'ospedale di Panzi, impegnato nella cura di donne vittime di stupro. Per il suo impegno ha ricevuto il Premio Sakharov per la libertà di pensiero nel 2014 e quattro anni dopo si è meritato il Premio Nobel per la pace. "Figlie ferite dell'Africa. La mia battaglia per salvare le donne dalla violenza" è la sua autobiografia.





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