lunedì 7 gennaio 2019

Recensione: "Aria di neve" di Serena Venditto

Buon lunedì a tutti amici lettori!
Qualcuno ha già definito questa giornata "il lunedì più lunedì della storia del lunedì" perché coincide con la fine di tutte le feste e molti di voi dovranno loro malgrado tornare al lavoro e al tram tram quotidiano. Per quanto mi guarda le feste sono finite già da qualche giorno quindi non sembra un passaggio così tragico ma vorrei darvi una mano ad affrontare al meglio questa giornata; e cosa c'è di meglio se non parlare di un bel libro?! La mia recensione di oggi riguarda un libro che volevo leggere da diverso tempo la cui storia e i cui personaggi non posso non ritenere assolutamente unici. Volete saperne di più su "Aria di neve" esordio letterario dell'autrice napoletana Serena Venditto? Bene non c'è momento migliore!



Titolo: Aria di Neve
Autore: Serena Venditto
Paese: Italia
Genere: Giallo
Pagine: 166
Prima pubblicazione: 2014
Casa editrice italiana: Mondadori
Anno edizione: 2018
Prezzo di copertina: 18 euro copertina rigida
Ebook: 8.99 euro
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Dannato Benjamin Button! Ariel non saprebbe a chi dare la colpa, se non a quella serata passata al cinema, se Andrea, il suo fidanzato da quattro anni e futuro sposo, ha deciso in una notte di portar via tutte le sue cose e di dileguarsi nella nulla. Tra chili di gelato, giorni passati in casa e lunghi ripensamenti sul passato, Ariel rischia davvero di mandare all'aria la sua vita, sia come traduttrice, sia come donna. Per fortuna in suo aiuto giunge la cara amica e collega Laura che la convince a fare qualcosa per cambiare le cose; prima di tutto deve allontanarsi il più possibile dalla casa costruita per il loro futuro insieme ed ora troppo bianca e troppo vuota. Ed è così che la traduttrice italo-inglese giunge per la prima volta al palazzo di via Atri 36 dove si imbatte in un probabile padrona di casa e i suoi ancor più originali inquilini; Malù, una archeologa fissata con Poirot, Kobe, pianista giapponese, Samuel, di chiari origini africane ma sardo fino al midollo, e ovviamente Mycroft, il gattone nero con gli occhi verdi dotato di una speciale capacità, condurre la sua padroncina Malù verso la risoluzione del casi di omicidio più complicati. Da quel momento in poi per Ariel si aprirà un vero nuovo capito della sua vita, in cui avrà modo di riscoprire sè stessa, i suoi desideri e le sue passioni. Ma il pericolo è sempre dietro l'angolo. La bella Teresa, musicista sud americana e vicina di casa, sta infatti passato un incubo che presto diventerà drammaticamente definitivo e Andrea, ispettore di polizia, sarà destinato a tornare a farsi vivo, scontrandosi con la sua nuova realtà.


Non nascondo di essere stata costretta a fermarmi nella costruzione della trama perché avrei voluto davvero continuare e svelarvi ancora qualcosa di questo irresistibile mistery, ma avrei rischiato di rovinarvi la sorpresa cosa che davvero non voglio fare. Quello che vorrei fare è farvi venire la voglia di prendere in mano questo libro, di lasciarvi condurre da un indagine che cade come un fulmine a ciel sereno e che metterà a dura prova le vostre doti da aspiranti detective, di voltare la prima pagina e innamorarvi immediatamente dell'unicità e della bellezza dei personaggi, proprio come è successo a me. I personaggi sono senza dubbio una delle doti di forza di questo libro. Non mi è mai capitato, e penso proprio mai mi capiterà d'incontrare un gruppo di personaggi così istrionico e multietnico; una traduttrice metà italiana metà inglese, un pianista giapponese venuto in Italia per amore, un venditore di articoli per gelato sardo ma di origine africana e infine un'archeologa molisana dal passato misterioso e dalla grande passione per i misteri accompagnata dal suo Gatto con la G maiuscola sempre pronto a condurla verso la soluzione. Prendete ognuno di loro, con le loro storie e le loro caratteristiche, mettetelo in un appartamento ipercolorato in una delle zone più originali di Napoli, aggiungete un caso da risolvere, mescolate e avrete in mix perfetto per una storia che sarà davvero difficile dimenticare. Un grande plauso va fatto senza dubbio all'autrice che non solo è stata capace di creare questo mix perfetto ma ha trovato la lingua giusta per accompagnarla, a tratti profonda, a tutti ironica, perfetta per una lettura leggera ma che incolla il lettore alle pagine. Impossibile non notare i chiari elogi ai grandi autori del Giallo, soprattutto Agatha Christie, i cui libri appaiono un po' dovunque nella casa dei coinquilini, e Arthur Conan Doyle che la Venditto cita diverse volte soprattutto quando sottolinea la chiara affinità tra la sua Malù e Sherlock Holmes. Anche il fatto che sia Ariel, una sorta di alter ego di Watson, a raccontare la storia e non la diretta investigatrice da chiaro esempio di quanto "Aria di neve" sia nato da un elogio a sir Doyle e i suoi indimenticabili personaggi. In conclusione un libro strepitoso adatto agli amanti del giallo ma anche a quello che non disdegnano la narrativa rosa. In questo libro si possono trovare entrambi, e anche molto di più.

Voto: 8

Frase: "Mycroft non è un gatto come tutti gli altri. È un investigatore serio, lui"


Serena Venditto è nata nel 1980 a Napoli, dove lavora al Museo Archeologico Nazionale. Ha esordito nel 2012 con la commedia "Le intolleranze elementari" e nel 2014 ha pubblicato "Aria di neve" con Homo Scrivens, il primo volume della serie dedicata al gatto detective Mycroft (ispirato al proprio gattone nero con gli occhi verdi) e ai 4+1 si via Atri 36. Della stessa serie anche "C'è una casa nel bosco" e "Al sassofono blu".

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