mercoledì 9 gennaio 2019

Dal libro al film: La ragazza che sapeva troppo


Buongiorno amici lettori!
Dopo la ripresa della scorsa settimana anche oggi torniamo a parlare di cinema, con mie enorme gioia perché, come ormai saprete, parlare delle trasposizioni cinematografiche tratte dai libro è una delle cose che più amo fare. Di quale film tratto da un libro parliamo oggi? Se siete stati attenti e avete letto il titolo lo saprete già. Oggi voglio farvi conoscere il mio personale confronto tra "La ragazza che sapeva troppo" libro di M.R. Carey, uno dei più belli e più sorprendenti di Dicembre, e l'omonimo film uscito nel 2016 e diretto da Colm MacCarthy. Inizio subito con il dirvi che ho trovato questa trasposizione davvero ben riuscita, nonostante io non sia propriamente un amante del genere horror, sia libresco che cinematografico. Apprezzo però totalmente quando un film rispecchia a pieno il libro da cui è tratto e sono rimasta molto colpita e compiaciuta che in questo caso sia stata fatta una scelta fondamentale, ossia a dare allo stesso autore dell'opera (in questo caso già esperto del mestiere) il compito di creare la sceneggiatura, cosa che, a mio avviso, bisognerebbe fare sempre, salvo piccolissime eccezioni. M.R. Carey sceneggiatore rimane quindi estremamente fedele al M.R. Carey scrittore e crea una trama che si differenzia da quella originale solo per piccolissimi particolari, ad esempio il cambio di etnia della piccola protagonista, nel libro descritta come di razza bianca e nel film invece interpretata dalla giovane e bravissima Sennia Nanua, qualche omissione sul passato della signorina Justineau (Gemma Arterton) e del suo rapporto con il Sergente Eddie Parks (Paddy Considine) o alcuni cambiamenti nel finale. Piccoli cambiamenti ma del tutto trascurabili in quanto tutto il resto risulta immutato, comprese le scene più raccapriccianti. Se posso darvi un consiglio, eviterei di vederlo la sera tardi, soprattutto se si è casa da soli.. come del resto ho fatto io. La pellicola vanta inoltre di un interprete d'eccezione; Glenn Close nei panni della dottoressa Caroline Caldwell. Un volto conosciuto e un talento indiscusso, che si adatta bene al personaggio ma a mio avviso non da al film quel valore in più che i sarei aspettata. Forse è lei che non riesce a splendere, per via anche di un personaggio importante ma dotato di ben poca empatia, o forse sono Gemma Arterton e Paddy Considine che nonostante la loro minore popolarità riescono più che degnamente a sostare al suo stesso livello. In conclusione un film di stampo horror che così ben fatti e toccanti è davvero difficile trovarne.


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