venerdì 2 novembre 2018

Recensione; "Il fantasma di Canterville" di Oscar Wilde

Buongiorno a tutti cari amici lettori!
Novembre è già arrivato ed è assolutamente tempo per me di tirare le ultime somme in vista della classifica con le letture di Ottobre. L'ultimo libro che ho scelto di approcciare nei giorni scorsi è stato "Il fantasma di Canterville" racconto del mio amato Oscar Wilde, scelto per rimanere in qualche modo a tema con la festa di Halloween.
Ecco a voi la mia (sempre modesta, quando si tratta di autori di questo calibro) recensione


Titolo: Il fantasma di Canterville
Autore: Oscar Wilde
Paese: Irlanda
Titolo originale: The Canterville Ghost
Genere: Racconto 
Pagine: 50
Prima pubblicazione: 1887
Anno edizione: 2013
Casa editrice italiana: Crescere Edizioni
Prezzo di copertina: 3.90 euro (disponibile in molteplici edizioni)
Ebook: 1.49 euro (disponibile con KU)
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Quando Mister Hiram B. Hotis e la sua famiglia, composta dalla moglie, dal figlio maggiore Washington, dalla figlia Virginia e dai pestiferi gemelli chiamati ironicamente "Stelle e Strisce", decide di acquistare Canterville Chase, residenza situata nel pieno delle compagne inglesi, sa perfettamente che essa è infestata da un terribile fantasma che da generazioni terrorizza gli ospiti della dimora, ma non ha il minimo timore di questo. Anzi, quella che inizia da molto del loro arrivo nella casa è una vera e propria guerra allo spettro che si capirà essere quello di Lord Simon, un antico nobiluomo che dopo essere impazzito ha ucciso la moglie per poi suicidarsi. Lo scontro sarà tutt'altro che facile ed entrambe le parti, la famiglia da un lato e lo scombussolato fantasma dall'altra, dovranno trovare qualsiasi stratagemma per riuscire a prevalere l'una sull'altra. Chi avrà la meglio?


Questo racconto ironico è stato scritto da Oscar Wilde nel 1887 ossia all'età di ventidue anni e nel pieno della sua fase giovanile. Questa freschezza è assolutamente percepibile all'interno dell'opera che si afferma leggera e poco impegnativa, adatta soprattutto alla letteratura per ragazzi. All'interno di essa però si ritrova comunque quel sottile genio creativo che ha fatto di Oscar Wilde l'autore che ancora oggi tutti noi amiamo; prendendosi abilmente gioco dei suoi celebri colleghi contemporanei che hanno fatto dei racconti del terrore il loro punto forte, crea questa simpatica parodia in cui non solo è la famiglia perseguitata a prendersi gioco dello spirito crudele ma lo stesso fantasma viene espresso in tutta la sua frustrazione per non riuscire nell'unico ruolo che ormai gli è dato ricoprire. Inutile trattenere i sorrisi quindi, che si sprecheranno e che saranno accompagnati dallo slendido stile di scrittura che tutti quelli che hanno amato "Il ritratto di Dorian Gray" come me non possono non riconoscere al primo sguardo. Un libro simpatico, semplice e comprensibile a tutti ma immancabile per conoscere a pieno un autore di così tanto immenso talento.


Voto: 7

Frase: "Quando la fanciulla bionda strapperà; La preghiera dalle labbra del peccato; Quando il mandorlo inaridito fiorirà; E un'innocente creatura verserà lacrime; Ritornerà tranquilla la dimora; E la pace scenderà su Canterville"


Oscar Fingal O'Flahertie Wills Wilde, noto come Oscar Wilde, nacque a Dublino, il 16 Ottobre 1854, figlio di un illustre oculista e di una poetessa. Dopo gli studi classici presso il Trinity College di Dublino e il Magdalen College di Oxford, si trasferì a Londra, dove da subito si fece notare per la sua brillante intelligenza e per il suo stile stravagante. I suoi primi poemi ebbero un grande successo e gli valsero un invito negli Stati Uniti per una serie di conferenze. Al suo ritorno si stabilì a Parigi. Nel 1884 Wilde sposò Constance Mary Lloyd, da cui ebbe due figli, ma il loro matrimonio terminò poco tempo dopo. Negli anni seguenti scrisse numerose fiabe e racconti e nel 1881 pubblicò "Il ritratto di Dorian Gray", il suo romanzo più celebre e conosciuto. In seguito dedicò la sua vita alla creazione di drammi e commedie teatrali da cui si ricordano "Salomè","Una donna senza importanza", "Un marito ideale" e "L'importanza di chiamarsi Ernesto". Nel 1893 conobbe Lord Alfred Douglas con cui iniziò un importante relazione che lo condannò al carcere per omosessualità nel 1895 e costretto a due anni di lavori forzati. Durante la prigionia scrisse "De profundis" e "Ballata del carcere di Reading". Morì infine per meningite a Parigi il 30 novembre 1900.


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