martedì 5 novembre 2019

Recensione; "A bocce ferme" di Marco Malvaldi

Buongiorno amici lettori!
Eccomi pronta per parlarvi della mia prima lettura di Novembre che, come spesso è succeduto nei mesi scorsi, fa parte di una delle serie gialle che sto seguendo con grande piacere, ovvero quella de "I delitti del BarLume"; "A bocce ferme" è il settimo e attualmente ultimo capitolo che vede come protagonista il barrista Massimo, impegnato, volente o nolente, insieme ai quattro vecchietti che frequentano rigorosamente il suo bar, a risolvere complicati casi di omicidio. Volete sapere di cosa parla questo nuovo capitolo? Bene, qui sotto potete trovare la mia recensione completa!




Titolo: A bocce ferme
Autore: Marco Malvaldi
Paese: Italia
Genere: Giallo
Pagine: 226
Anno di pubblicazione: 2018
Casa editrice italiana: Sellerio editore
Prezzo di copertina: 14 euro copertina flessibile 
Ebook: 9.99 euro
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Le macchine del tempo a volte si nascondo in oggetti del tutto inaspettati; questa volta si tratta di un testamento, quello di Alberto Corradi, proprietario di un celebre industria farmaceutica, e ciò che appare come un atto di ordinaria amministrazione al momento di un decesso si trasforma in un modo di fare un vero e proprio salto nel tempo quando all'interno di esso si trova la confessione del defunto, accusatosi di essere il responsabile della morte del padre adottivo Camillo Luraschi, colui da cui ha ereditato l'azienda, ucciso ben cinquanta anni prima, nel pieno dei tumulti del '68 pisano. Incapaci di trattenersi, i quattro vecchietti del BarLume decidono di dire la loro ad Alice Martelli, incaricata del caso,  ma tutto si complica quando, poche ore dopo l'apertura del testamento un altro uomo viene trovato ucciso; al secolo Ubaldo Giaccherini, ex contabile proprio di quel'industria farmarceutica, lo stesso uomo che, solo la mattina del suo omicidio, aveva chiamato diverse persone con il pretesto di avere qualcosa da raccontare.


Questo ultimo (almeno per ora) capitolo della serie si sviluppa tra presente e passato basandosi sul cinquantesimo anniversario dei cambiamenti storici e delle rivoluzioni del '68. Inizio con il dire di aver apprezzato particolarmente l'attinenza storica che si respira in questa lettura e il fatto che Malvaldi abbia voluto, attraverso i racconti dei suoi quattro personaggi più anziani, fa respirare l'aria di rivolta e speranza che si è respirata nel territorio toscano proprio quell'anno. Questa volta l'indagine non riguarda solo un omicidio ma ben sì due, separati da cinquantanni, ma in qualche modo collegati tra loro. Ancora una volta sarà compito di Massimo portare Alice sulla strada giusta per la risoluzione del caso mentre, tra di loro, iniziano a creare delle basi su cui far crescere il loro futuro insieme. Ancora una volta la lettura si rivela molto piacevole, ironica e divertente, l'unica piccola pecca però è che a differenza dei libri precedenti, questo caso viene saltuariamente composto da repentini cambi di fronte e salti nel passato che un po' disturbano l'esperienza di lettura. Detto questo non posso non confermare il fatto che questa sia una serie perfetta per chi sente il bisogno di staccare un po' dal quotidiano con delle letture relativamente poco impegnative e molto divertenti quindi non posso fare a meno che consigliarla a chi ancora deve leggerla, attendendo nel frattempo, l'arrivo di un nuovo capitolo.

Voto: 7

Frase: "Essere triste, è brutto. Essere triste quando tutti credono che tu sia felice, che tu abbia tutto per essere felice, è peggio"




Marco Malvaldi è nato a Pisa il 27 gennaio 1974. Dopo essersi laureato all'Università di Pisa in Chimica e Chimica Industriale, ha conseguito un dottorato di ricerca ed è stato assegnista di ricerca. Ha esordito in narrativa con "La briscola in cinque" primo libro della serie di gialli "I delitti del BarLume" di cui fanno parte "Il gioco delle tre carte", "Il re dei giochi", "La carta più alta", "Il telefono senza fili", "La battaglia navale" e "A bocce ferme". Di sua pubblicazione anche "Odore di chiuso", "Milioni di milioni", "Argento vivo", "Buchi nella sabbia", "Negli occhi di chi guarda", "La misura dell'uomo", "Vento in scatola" e diversi racconti.

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