Come penso sappiate non sono una grande amante del periodo estivo ma l'arrivo di un nuovo mese mi riempe sempre di gioia perchè per noi lettori è sinonimo di nuove letture. Prima di accogliere i libri che mi terranno compagnia nelle caldissime giornate che mi aspettano devo prima concludere il capitolo giugno e per farlo devo necessariamente parlarvi delle mie ultime due letture in modo, nei prossimi giorni, di pubblicare il consueto resoconto letterario. Detto questo, non c'è davvero tempo da perdere, quindi eccovi qui la prima recensione; vi parlo di "L'ultima volta che ti ho vista" thriller di Alafair Burke!
Titolo: L'ultima volta che ti ho vista
Autore: Alafair Burke
Paese: Stati Uniti
Titolo
originale: If You Were Here
Genere: Thriller
Pagine: 396
Anno di pubblicazione; 2018
Casa
editrice italiana: Piemme
Prezzo
di copertina: 19.50 euro, copertina rigida
Ebook: 3.99 euro
Sono successe tante cose nella vita di McKenna Jordan; prima la laurea in giurisprudenza e il lavoro presso il procuratore distrettuale di New York, poi la lunga causa contro un poliziotto accusato di aver ucciso a sangue freddo un ragazzo afroamericano, in seguito la conferma di aver preso un totale abbaglio, l'allontanamento dal suo ruolo e la seconda opportunità offerta dalla redazione di un giornale come giornalista, infine la sparizione della sua amica Susan e il matrimonio con il suo amato Patrick. Proprio ora che tutto sembra essersi tranquillizzato però tutto si rianima quando le viene proposto di scrivere un articolo sulla strabiliante donna che ha salvato un ragazzino caduto nella fossa di binari della metropolitana e quando lei, vedendo un video amatoriale della scena, si rende conto che quella donna è proprio Susan, la sua amica che dieci anni prima è scomparsa nel nulla. Nessuno, tra famigliari ed amici, è mai riuscito a capire che cosa le fosse successo ma ora è tornata e forse riuscirà a portare con sè delle risposte. Sempre che si tratti davvero di lei, sempre che McKenna riesca a prenderla.
Come penso ormai sappiate, Alafair Burke è una delle autrici thriller contemporanee che più mi piace leggere, i suoi libri sono sempre capaci di lasciarmi con il fiato sospeso e sconvolgermi con epiloghi strabilianti. Su questa sua recente pubblicazione (a cui è già seguito un nuovo thriller "Le sorelle sbagliate", che spero di riuscire a leggere durante quest'estate) sono stati espressi molti pareri, tanti dei quali decisamente negativi; è stato detto che questo non fosse il suo thriller migliore, che fosse piatto, noioso e prevedibile. Per questo io mi sono approcciata a questa lettura cautamente e senza riporci determinate aspettative. Una volta giunta alla fine mi sento con convinzione di staccarmi dalla maggioranza dei lettori e schierarmi, ancora una volta, a suo favore. è indubbio che da un autrice come lei ci si aspetti sempre moltissimo e anche che nei suo passato conservi senza dubbio libri migliori di questo ma io "L'ultima volta che ti ho vista" non mi sento assolutamente di bocciarlo. In primo luogo perchè ho potuto gustarmi ancora una volta lo stile di Alafair Burke, sempre eccezionale, ricco di vita e scorrevole. Ci troviamo di fronte ad un indagine forse non proprio originale ma che rispecchia i gusti dei lettori di thriller moderni, i personaggi sono ben congeniati, il mistero è distribuito abilmente in tutte le pagine e bisogna giungere proprio all'ultimissima pagina per avere un quadro completo della situazione e comprendere chi sta dalla parte dei colpevoli e chi da quella delle vittime. Di colpi di scena ne ho trovati molti, soprattutto nella parte finale, forse non eclatanti ma comunque piacevoli e capaci di creare il giusto brio. Inoltre ho apprezzato moltissimo il fatto che Alafair, ricca della sua conoscenza personale, come ci spiega nei ringraziamenti finali, abbia voluto parlare di un argomento insolito ma molto importante come la condizione e le pressioni subite dai membri dell'esercito nei periodo immediatamente successivo all'attentato alle Torri Gemelle, un contesto e delle emozioni che personalmente non avevo mai ritrovato all'interno di un libro ma che meritano di essere conosciuti. Se devo essere corretta però devo dire che anche io ho trovato alcuni piccoli particolari che non mi hanno proprio convinto all'interno di questa lettura, soprattutto nella parte del suo iniziale coinvolgimento quando McKenna, nella sua personale indagine per scoprire la verità su Susan, continua ad imbattersi "casualmente" in personaggi legati alla loro storia personale e viene messa davvero tanta carne al fuoco. Detto questo a mio avviso "L'ultima volta che ti ho vista" è un trhiller molto piacevole che merita, come tutti gli altri di questa autrice, di essere letto, magari togliendosi di dosso però le troppe aspettative, da sempre nemiche della buona lettura.
Voto: 8
Alafair Burke, nata in Florida nell'ottobre del 1969 e figlia dello scrittore James Lee Burke, è stata pubblico ministero a Portland, Oregon, e attualmente insegna diritto penale alla Hofstra Law School di New York. Esordisce nella letteratura thriller con il best seller "La ragazza nel parco" e, dopo aver confermato il successo con "La città del terrore" e "Una perfetta sconosciuta", inizia un progetto a quattro mani con la collega Mary Higgins Clark con la quale pubblica "Così immobile tra le mie braccia" e "La sposa era vestita di bianco". Di sua pubblicazione anche "La ragazza che hai sposato", "L'ultima volta che ti ho vista" e "Le sorelle sbagliate".
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