mercoledì 25 aprile 2018

Recensione; "Storie della buonanotte per bambine ribelli" di Elena Favilli e Francesca Cavallo

Buon mercoledì a tutti amici lettori!
Diamo inizio a questa giornata parlando del secondo libro che ho concluso nel corso della scorsa settimana; un libro che per mesi ha conquistato tutte le classifiche e che tutti i lettori, nessuno escluso, ha assolutamente adorato; sto parlando di "Storie della buonanotte per bambini ribelli" il meraviglioso libro per ragazzi (o in questo caso meglio dire "ragazze") ideato da Elena Favilli e Francesca Cavallo, affiancata dal lavoro di traduzione di Loredana Baldinucci.
Tutte le mie care colleghe ne hanno ampiamente parlato, e ben prima di me che ho voluto impiegare il tempo necessario per apprezzarlo a pieno, leggendo solamente qualche storia ogni sera, ma mi sento di dare anche il mio personale e modesto giudizio, unendomi senza indugi in tutti gli elogi già fatti.



Titolo: Storie della buonanotte per bambine ribelli
Autore: Elena Favilli e Francesca Cavallo
Paese: Stati Uniti/Italia
Titolo originale: Good Night Storie for Rebel Girls
Genere: Racconta di racconti/Libro per bambini
Pagine: 224
Anno di pubblicazione: 2017
Casa editrice italiana: Mondadori
Prezzo di copertina: 19 euro 
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"Storie della buonanotte per bambine ribelli" si presenta come una raccolta di favole ma già dal momento in cui si volta la prima pagina si capisce che in realtà è molto di più.
Le due autrici partono infatti da un idea geniale, quella di raccoglie all'interno dello stesso libro le storie di tutte quelle donne che nella vita hanno fatto qualcosa di straordinario per insegnare alle bambine di oggi quando possa essere importante il potere delle donne; Coco Chanel, Artemisia Gentileschi, Margherita Hack, Rita Levi Montalcini, Virginia Woolf, Hillary Clinton sono solo alcune delle 100 fantastiche che compongono questo libro. Scrittrici, politiche, atlete, regine, attiviste, pittrici ognuna di loro ha un capitolo tutto per sé, abbellito da un meraviglioso disegno creato da sessanta disegnatrici di tutto il mondo, in cui viene raccontata la loro storia preceduta dall'immancabile "C'era una volta" come nelle vere favole.
Perché non c'è favola più bella della vita vera e questo libro ne è la prova; oltre alla bellezza della fattura è ricco soprattutto della bellezza del significato che vuole portare, della vera e propria morale; le donne contenute in questo libro insegnano ad ogni donna del mondo (bambine e non) a tenere a mente le cose davvero importanti, a lottare per ciò in cui si crede, a non lasciarsi ammettere dai muri e dai pregiudizi della gente e a creare sempre e per sempre nei proprio sogni, anche quelli più impossibili. Perché, queste donne ce lo insegnano; non c'è niente che per una donna possa essere impossibile.
Un opera davvero meravigliosa, da regalare e riregalare, e mostrare con orgoglio in bella vista sullo scaffale della libreria.

Voto: 9

Frase: "Alle bambine ribelli di tutto il mondo: sognate più in grande, puntate più in alto, lottate con più energia. E, nel dubbio, ricordate: avete ragione voi"


Elena Favilli è un imprenditrice e giornalista professionista, ha lavorato per Colors, McSweene'y, RAI, il Post e la Repubblica. 
Francesca Cavallo è un autrice e regista teatrale, ha vinto diversi riconoscimenti e le sue opere hanno girato l'Europa. Entrambe vivono a Venice, in California, e nel 2011 hanno fondato il "Timbuktu Labs" un laboratorio di innovazione per i media dedicati all'infanzia.
"Storie della buonanotte per bambine ribelli" è loro primo romanzo per bambini scritto a quattro mani, diventato da subito un vero caso editoriale e seguito dal secondo libro della raccolta "Storie della buonanotte per bambine ribelli 2".




martedì 24 aprile 2018

Dal libro al film; Mary Poppins


Buongiorno amici lettori!!
In questo martedì torno da voi con un nuovo appuntamento con la rubrica che parla di film per parlarvi del confronto tra un film da me incredibilmente amato e il libri dal quale è stato ispirato, letto da me la scorsa settimana.
Sto parlando ovviamente di "Mary Poppins" romanzo per bambini scritto dall'autrice australiana Pamela Lyndon Travers nel 1932 dal quale nel 1964 è stato tratto un famosissimo film Disney
Se avete letto la recensione del romanzo (che potete trovare qui) sono particolarmente legata alla versione cinematografica della storia, caposaldo della mia infanzia e di quella di milioni di altri bambini, quindi è stata un esperienza veramente piacevole riscoprirla dopo aver conosciuto la sua origine.
La pellicola, vincitrice di quattro Premi Oscar e diretta dal regista britannico Robert Stevenson, vede come protagonista una meravigliosa Julie Andrews, magistrale nel dare vita all'incredibile personaggio di Mary Poppins, la magica casa che giunge a casa Banks per sconvolgere la vita di Jane e Michael (nel film interpretati da Karen Dotrice e Matthew Carber) e quella dell'intera famiglia, riuscendo a mantenere la sua essenza egocentrica e supponente (caratteristica più volte sottolineata all'interno del libro) smussandola un po' , in modo da farla apparire più amabile di quanto risulti nell'opera di P,L, Travers.
Non posso parlare di questo libro senza spendere due parole sull'immenso Dick Van Dyke che ha reso indimenticabile l'eccentrico e irriverente spazzacamino Bert, uno dei personaggi che rende unico questo bellissimo film. Trovata geniale quella dei produttori Disney di dargli un ruolo ben più importante di quello ottenuto nel libro. Post scrittum; forse non ci avete fatto ancora caso ma Dick Van Dyke interpreta anche il vecchio proprietario della banca! Correte a rivederlo per averne la prova.
Un altro personaggio che nel film acquista un ruolo ben più importante nel libro è senza dubbio quello di George Banks, interpretato da David Tomlinson, il burbero padre impegnato solo nel suo lavoro che grazie all'aiuto di Mary Poppins riuscirà a ricongiungersi con i figli e capire quali sono le cose davvero importanti della vita; l'aggiunta di questo finale, del tutto originale, viene spiegato in modo eccezionale in un altro film "Saving Mr Banks", una bellissima pellicola che svela i segreti della vita di P.L. Travers, della creazione dei suoi romanzi e della lotta durata trent'anni con Walt Disney per la vendita dei diritti che ha permesso la creazione del film. Una meravigliosa storia che vi invito vivamente a scoprire.
Seppur prendendosi grandi libertà, il film riesce non solo a dare vita al romanzo ma a renderlo veramente indimenticabile, unico e irripetibile.. o forse sì.. bhè. questo lo scopriremo presto quando uscirà il nuovissimo film sulla figura di Mary Poppins, che non vedo l'ora di vedere e di poterne discutere con voi.

lunedì 23 aprile 2018

Recensione; "Zia Mame" di Patrick Dennis

Buon lunedì a tutti cari amici lettori!
Come già annunciato oggi diamo inizio insieme ad una settimana veramente ricchissima di libri, durante la scorsa settimana infatti (sfruttando soprattutto il primo intero weekend libero da mesi) ho potuto finire ben quattro libri! Il primo di cui vi voglio parlare è una lettura che aspettavo da molto e che mi ha piacevolmente colpito; "Zia Mame", romanzo umoristico scritto nel 1955 da Edward Everett Tanner III con lo pseudonimo di Patrick Dennis.
Ecco la mia recensione


Titolo: Zia Mame
Autore: Patrick Dennis
Paese: Stati Uniti
Titolo originale: Autie Mame. An Irreverent Escapade
Genere: Romanzo
Pagine: 380
Prima pubblicazione: 1955
Casa editrice italiana: Mondadori/Adelphi
Anno edizione: 2009
Prezzo di copertina: 19.50 euro edizione Adelphi copertina flessibile
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Patrick Dennis sta leggendo tranquillamente il giornale quando si imbatte nella storia di una vecchia signora, diventata una specie di eroina di quartiere per essere riuscita ad allevare totalmente da sola un frugoletto trovato abbandonato fuori dalla sua porta. Piena di iniziativa e determinazione, la donna durante la sua vita ne combina di tutti i colori, guadagnandosi in questo modo l'appellativo di "L'indimenticabile". Patrick però sa bene quanto siano in fallo ad usare questo termine: Lui sa veramente ciò che questa parola esprime perché lui l'ha incontrata davvero l'unica persona al mondo che può davvero definirsi indimenticabile; sua Zia Mame, l'irrefrenabile e incorreggibile sorella di sua padre a cui, dopo la morte di quest'ultimo, è stato affidato e dalla quale è stato cresciuto. Suo grande malgrado..


Ho provato la voglia di leggere questo libro dal primo momento che ne ho sentito parlare dai miei colleghi in vari profili di Instagram e quando l'ho trovato, nell'edizione Mondadori, sulla mia bancarella dell'usato preferita, non ho potuto fare a meno di acquistarlo.
Il libro ci porta con sé nel pieno della vita americana della metà dello scorso secolo attraverso le figure di Patrick, unico erede di una fiorente industri rimasto orfano a soli dieci anni, e soprattutto quella di sua Zia Mame, donna irresistibile amante delle feste e dell'eccesso che porterà il nipote e compiere avventure ben fuori da qualsiasi portata.
Del resto, Zia Mame non è una donna come tutte le altre e questo è da subito ben chiaro, sia a Patrick che al lettore che, attraverso i suoi ricordi, rivive una vita che può essere tutto tranne che scontata o banale.
Come forse sapete provo sempre delle riserve quando mi appresto a leggere libri scritti in epoche così datate, non perché non siano belli o piacevoli, ma perché non reputo il mio intelletto così tanto elevato da poterli apprezzare a pieno; in questo caso ho dovuto fin da subito ricredermi. L'autore riesce infatti a creare una storia che, nonostante sia stata scritta più di sessant'anni fa, si dimostra incredibilmente attuale, parlando di tematiche ancora oggi attuali e soprattutto mostrandoci personaggi che in qualche modo sfuggono dal tempo e dalla spazio, guadagnandosi l'eternità.
Le vite di Patrick e Zia Mame si legano perfettamente anche ai vari contesti storici; li vedremo infatti soffrire la grande depressione oppure adoperarsi in ogni modo per fare la loro parte durante la Seconda Guerra Mondiale, rimanendo però comunque fedeli al loro ruolo di ricchi aristocratici. Fattore che un'amante della storia come me non può non apprezzare.
Una storia splendida, dotata di un umorismo sottile ma a tratti davvero esilarante. Da leggere assolutamente perché come Zia Mame state sicuri che davvero non ce n'è.

Voto: 7

Frase: "Indimenticabile? Be', era ovvio che l'autore non sapeva di cosa stesse parlando. Temo che il significato stesso della parola gli sfuggisse: a lui, come a chiunque non avesse conosciuto mia zia Mame"

Patrick Dennis è il più celebre pseudonimo di Edward Everett Tanner III nato ad Evenston il 18 maggio 1921 e deceduto a New York il 6 novembre 1976.
Nella sua carriera ha pubblicato sotto vari pseudonimo ben sedici romanzi, alcuni dei quali diventati best seller e ritenuti ancora oggi dei piccoli capolavori della letteratura umoristica americana.
Come Patrick Dennis ha pubblicato uno dei suoi romanzi più famosi "Zia Mame", a cui ha fatto seguito "Intorno al mondo con Zia Mame".


sabato 21 aprile 2018

Consiglio per il weekend; "La psichiatra" di Wulf Dorn

Buon giorno cari amici lettori!
Vengo da voi eccezionalmente di sabato mattina perché, come si sarete accorti, per la mancanza di connessione, ieri non sono riuscita a pubblicare il mio consueto consiglio di lettura per il weekend.
Quindi eccomi qui, ai posti di comando, un po' addormentata per via delle ore piccole che ho dovuto fare ieri sera per il lavoro, ma assolutamente pronta a parlarvi del libro che ho pensato possa allietare (e soprattutto dare un po' di brivido) a questo vostro tiepido weekend d'Aprile.
Proprio ieri sera, dopo che la scimmietta si era addormentata, ho iniziato a leggere un libro che attendevo da tempo "Il mio cuore cattivo" di Wulf Dorn e alla fine ho finito per farlo anche dopo che la mamma è venuta a riprenderla all'una di notte, con conseguenti brividi e angosce che solo i suoi libri sanno regalare.
Per cui oggi ho pensato di proporvi proprio questo autore che (come ampiamente sapete) io amo molto, nel suo incredibile e sconvolgente esordio "La psichiatra".
Thriller psicologico a tinte abbastanza forti, si adatta ben poco ai deboli di cuore quindi vi consiglio assolutamente di leggerlo ma solo se amate le emozioni forti.
Qui sotto vi lascio scheda libro, trama e qualche parola sull'autore.
L'appuntamento è per lunedì e, vi anticipo, dovrò parlarvi di moltissimi bellissimi libri!


Titolo: La psichiatra
Autore: Wulf Dorn
Paese: Germania
Titolo originale: Trigger
Genere: thriller psicologico
Pagine: 399
Casa editrice italiana: Corbaccio
Prima pubblicazione: 2010
Prezzo di copertina: 8.99 euro copertina flessibile edizione Corbaccio, 12 euro copertina flessibile edizione TEA

Ebook: 8.99 euro
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Trama:
Lavorare in un ospedale psichiatrico è difficile. Ogni giorno la dottoressa Ellen Roth si scontra con un umanità reietta, con la sofferenza più indicibile, con il buio della mente. Tuttavia, a questo caso non è preparata: la stanza numero 7 è satura di terrore, la paziente rannicchiata ai suoi piedi è stata picchiata, seviziata, è chiusa in sè stessa, mugola parole senza senso, dice che l'Uomo Nero la sta cercando. La sua voce è raccapricciante, è la voce di una bambina in un corpo di donna: le sussurra che adesso prenderà anche lei, Ellen, perchè nessuno può sfuggire all'Uomo Nero. E quando il giorno dopo la paziente scompare dall'ospedale senza lasciare traccia, per Ellen incomincia l'incubo. Nessuno l'ha vista uscire, nessuno l'ha vista entrare. Ellen la vuole ritrovare a tutti i costi ma viene coinvolta in un macabro gioco da cui non sa come uscire. Chi è quella donna? Cosa le è successo? E chi è veramente l'Uomo Nero? Ellen non può fare altro che tentare di mettere insieme le tessere di un puzzle diabolico, mentre precipita in un abisso di violenza, paranoia e angoscia. Eppure sa che, alla fine, tutti i nodi verranno al pettine.




Wulf Dorn è nato il 20 Aprile 1969 a Ichenhausen, in Germania.
Dopo aver studiato lingue, ha lavorato per anni come logopedista per la riabilitazione del linguaggio in pazienti psichiatrici.
Arriva alla fama grazie al suo thriller d'esordio "La psichiatra", diventato in pochi mesi un vero caso editoriale, e in seguito pubblica "Il superstite", "Follia Profonda", "Il mio cuore cattivo", "Phobia", "Incubo" e "Gli eredi".


venerdì 20 aprile 2018

Recensione; "Le ossa della principessa" di Alessia Gazzola

Buongiorno amici lettori e buon venerdì a tutti!
Oggi per me giornata libera, almeno fino a stasera quando rivedrò una bimba che ho tenuto per tutto lo scorso anno, e quindi prima di salutarvi e buttarmi a capofitto nell'eterno relax volevo assolutamente parlarvi della mia ultima lettura ovvero "Le ossa della principessa", il quarto libro della serie "L'allieva" di Alessia Gazzola, un autrice che si sta pian piano dimostrando una rivelazione e che, attraverso le avventure dalla sua irresistibile Alice, mi regala ogni volta divertimento e rilassante piacere.
Ecco la mia recensione


Titolo: Le ossa della principessa
Autore: Alessia Gazzola
Paese: Italia
Genere: Giallo/Romanzo
Pagine: 347
Casa editrice italiana: Longanesi
Anno edizione: 2014
Prezzo di copertina: 17.60 euro copertina flessibile, 12 euro versione tascabile
Ebook: 8.99 euro
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Alice Allevi si trova in Giappone, in visita alla sua amica ed ex coinquilina Yukino, quando riceve l'inaspettata e terribile telefonata di Lara che l'avvisa che Ambra, la loro odiosa ed egocentrica collega, è improvvisamente sparita nel nulla senza lasciare tracce. Da quel momento in poi inizia per Alice una vera lotta contro il tempo in cui, supportata dall'ormai immancabile Commissario Calligaris, dovrà trasformarsi nuovamente in investigatrice per scoprire se la tanto odiata collega si trovi effettivamente in grave pericolo. Il tutto viene maggiormente scosso quando, all'interno di una fossa, viene ritrovato il cadavere di una giovane donna, morta più di dieci anni, che si scoprirà appartenere a Viviana Montosi, ex compagna di Liceo e migliore amica di Ambra.


Continuando a rimanere a metà tra il romanzo e il giallo, Alessia Gazzola ci porta nell'intrigante mondo dell'archeologia, attraverso la storia di Viviana, giovane e potenziale archeologa impegnata in un'importante scavo archeologico in Medioriente  in seguito brutalmente uccisa.
La sua storia, raccontata in capitoli veri e proprio attraverso il diario e le email di quest'ultima che Alice si trova a studiare, si alterna e si unisce a quella di Ambra che, dopo l'improvvisa fine della sua burrascosa storia con Claudio, sparisce improvvisamente. Come sono legante le due vicende? E perchè Ambra scompare proprio alle soglie del ritrovamento del cadavere di Viviana? Si nasconde qualcosa nel passato delle due ex migliori amiche?
Ancora una volta Alessia Gazzola è eccezionale nel mostrare tutta la scorrevolezza e la leggerezza del suo stile di scrittura che, pur trattando di argomenti seri come la competizione sul lavoro, l'importanza di scoperte di valore mondiale e la gelosia, riesce sempre ad infondere del lettore quel piacere nel leggere che lo fa volare sulla pagine fino a giungere alla fine quasi senza che se ne sia accorto.
Pur continuando a mostrare le caratteristiche tipiche del romanzo (e in alcuni parti anche della storia d'amore) dimostra anche una buonissima capacità nel creare un giallo intrigante e dai risvolti, ancora una volta inaspettati.
Il pregio principale rimane senza dubbio quello dei personaggi, su cui capeggia Alice Allevi, sempre più responsabile, sempre più maldestra, sempre più sul filo del rasoio per quanto riguarda la sua situazione amorosa che vede da una parte il tira e molla con Arthur e dall'altra l'eterna presenza di Claudio, sempre pronto a scombussolarla.
A chi ancora non fosse convinto di intraprendere la lettura di questa serie, dico di lasciar perdere qualsiasi pregiudizio e lanciarsi a capofitto, come farò io con il quinto libro della serie "Una lunga estate crudele"!.

Voto: 7

Frase: "Rimuginare è inutile. Non sappiamo come, né perché, ma ad un certo punto della nostra vita perdiamo delle opportunità. Ed è una perdita irreversibile, non c'è niente da fare"



Alessia Gazzola nasce a Messina nel 1982, nella vita è un medico legale e diventa famosa al grande pubblico di lettori scrivendo la serie di romanzi a metà tra il giallo e la commedia romantica con protagonista il medico legale Alice Allevi dal titolo "L'allieva" di cui fanno parte il primo romanzo omonimo, "Sindrome da cuore in sospeso", "Un segreto non è per sempre", "Le ossa della principessa", "Una lunga estate crudele", "Un po' di follia in primavera" e "Arabesque" e dalla quale è stata creata una famosa serie TV. Di sua pubblicazione anche  "Non è la fine del mondo", primo romanzo senza Alice Allevi.

giovedì 19 aprile 2018

Parole in musica; Speciale "Wonder". Parte 1


Ma buongiorno amici lettori! Buon giovedì a tutti e ben ritrovati con un articolo speciale del blog che nasce da un idea nata durante la letture di "Wonder" uno dei libri che mi ha più fatto emozionare nel corso del mese.
Come vi avevo già anticipato nella recensione (che potete trovare qui) questo splendido libro per ragazzi scritto da R.J. Palacio nasconde tra le sue pagine una vera e propria colonna sonora, una serie di bellissime canzoni che, se ascoltate durante la lettura, permettono di entrare direttamente all'interno della storia.
Se mi conoscete almeno un po' saprete sicuramente quanto mi piaccia quando i libri riportano canzoni e quindi ho voluto creare questa rubrica speciale, totalmente dedicata a questo libro, in cui analizzeremo una volta a settimana le undici canzoni che lo arricchiscono.
La prima canzone di cui vi parlo è proprio "Wonder" di Nathalie Merchant, da cui il romanzo prende il nome.
Natalie Anne O'Shea Merchant è nata a Jamestown, Stati Uniti, il 26 ottobre 1963, la famiglia materna era di origini irlandese (O'Shea) mentre quella paterna siciliana (il suo cognome era "Mercante" prima di essere trasformato di "Merchant").
Ha iniziato la sua carriera musicale come prima voce dei "10.000 Maniacs", ai quali si è unita giovanissima e che ha poi abbandonato nel 1993 per iniziare la carriera da solista.
Da allora ha pubblicato ben dieci album, tutti di enorme successo e ha collaborato con grandi nomi della musica come Michael Stipe, Susan McKeown, David Byne, Tracy Chapman e Peter Gabriel.

"Wonder" fa parte dell'album "Tigerlily", pubblicato nel 1995 e ha raggiunto il numero venti della classifica americana Hotboard 100 e il numero 10 nella classifica canadese RPM Tom Singles, superando il precedente successo dall'autrice "Carnival".
Con il suo testo profondo, arricchito dalla bellissima voce della cantante, la canzone ha subito suscitato interesse e in un intervista la Merchant ha dichiarato di essersi ispirata alla vita di due gemelli affetti da una malattia congenita che lei aveva conosciuto per voler esperire che nonostante le disabilità si possono raggiungere tutti i proprio obbiettivi. Forse proprio per questo motivo R.J. Palacio l'ha scelta come punto saldo del suo libro, e ha fatto proprio bene perché è una canzone davvero meravigliosa che vi invito ad ascoltare. Qui sotto trovate il link


mercoledì 18 aprile 2018

Recensione; "Mary Poppins" di P. L. Travers

Buongiorno amici lettori!!
Ieri avrei voluto pubblicare l'articolo speciale sulla mostra di Frida Kahlo a Milano ma per via di impegni improvvisi non ce l'ho fatta quindi deve slittare ancora.. prima della fine della mostra ce la farò..  o almeno spero.
Detto questo eccomi da voi con la recensione del secondo libro concluso durante il weekend, una lettura che rimandavo da molto tempo e che sono molto felice di aver fatto; "Mary Poppins" il primo libro della famosissima serie di racconti per bambini scritto dall'autrice australiana Pamela Lyndon Travers.
Tutto noi bene o male conosciamo la storia della magica tata scesa dalle nuvole per assistere i due figli maggiori della famiglia Banks, soprattutto attraverso le varie trasposizioni su cui troneggia il film Disney del 1964, ed è stato assolutamente interessante scoprire da dove tutto è nato.
Ecco la mia recensione


Titolo: Mary Poppins
Autore: P. L. Travers
Paese: Australia/Inghilterra
Titolo originale: Mary Poppins
Genere: Racconti per ragazzi
Pagine: 230
Prima pubblicazione: 1934
Casa editrice italiana: Rizzoli
Anno edizione: 2014
Prezzo di copertina: 11 euro copertina rigida
Ebook: 4.99 euro

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Al numero 17 di Viale dei Ciliegi abita la famiglia Banks, composta dal padre, Goerge Banks, impiegato in una banca, dalla madre, casalinga, da due gemelli ancora neonati e da due bambini più grandi, Giovanna e Michele Banks. È proprio per via di Giovanna e Michele che la vita dell'intera famiglia verrà improvvisamente scombussolata dall'arrivo di una strana figura; il suo nome è Mary Poppins, professione tata, giunge davanti alla casa trasportata dal Vento dall'Est, risale la ringhiera e trasporterà i due bambini in una serie di incredibili e magiche avventure.


Scritto nel 1934, "Mary Poppins" è il primo libro della serie che ha reso famosa P.L. Travers e la sua irrefrenabile e irresistibile protagonista, in questa nuova veste arricchita dalle splendide illustrazioni di Mary Shepard. Tutti noi abbiamo visto almeno una volta il film  Disney o il musical da esso ispirato.. e forse proprio per questo leggere questo libro appare così interessante, e anche un po' scioccante. P.L. Travers ci mostra un immagine di Mary Poppins ben diversa da quella a cui siamo abituati, per prima cosa per quanto riguarda i suoi atteggiamenti; la vera Mary Poppins è austera, egocentrica e alle volte anche un po' acidella nei confronti di Giovanna e Michele che non possono far altro che rimanere a bocca aperta e soffocare la loro curiosità di fronte a tutto ciò che lei gli mostra.
Un altro fattore che mi ha un po' stranito sono stati i nomi scritti in italiano; è un piccolo particola, e anche un po' ridicolo, lo comprendo, ma sono troppo affezionata alla trasposizione cinematografica per rimanere colpita leggendo "Giovanna" invece di "Jane", "Michele" invece di "Michael" e soprattutto "Berto" invece di "Bert". Anche perché "Mary" non si è tramutata in "Maria" e questo non l'ho tanto capito.
Tornando sul commento tecnico, il libro, più che un romanzo appare come un raccolta di racconti auto conclusivi che vedono gli stessi protagonisti e che raccontano gli incredibili aneddoti vissuti dai due bambini dopo l'arrivo di Mary Poppins; alcuni già conosciuti, come la gita in campagna all'interno del disegno di Berto oppure il té sul soffitto a casa del Signor Parrucca, altri inediti, come la bussola che permette di fare il giro del mondo o l'assurdo negozio del marzapane gestito da una burbera madre e le sue figlie bonaccione.
"Mary Poppins" è un classico ineguagliabile, perfetto per i bambini di oggi ma anche (o forse soprattutto) per gli adulti che vogliono riscoprire la vera vesta di un pilastro della loro infanzia.

Voto: 7

Frase: "Mary Poppins, non ci lascerai mai, vero?" "Starò finché non cambia il vento"



Pamela Lyndon Travers è lo pseudonimo di Helen Lyndon Goff, nata a Mryborough, Australia, il 9 agosto 1899 e deceduta a Londra il 23 aprile 1996. Iniziò a lavorare come attrice e nel 1924 si trasferì a Londra dove diede ufficialmente inizio alla sua carriera di scrittrice pubblicando  la serie di racconti per l'infanzia "Mary Poppins" iniziata a scrivere durante l'adolescenza per alleviare la sofferenza delle sorelle, turbate dal profondo stato depressivo che colpiva la madre.
Sulla sua vita è stato tratto un film "Saving Mr. Banks" in cui viene anche descritto il rapporto tra lei e Walt Disney durante le riprese del film.

lunedì 16 aprile 2018

Recensione; "Tipi non comuni" di Tom Hanks

Buon lunedì a tutti carissimi amici lettori!
La mia settimana inizia con un giorno libero, e se la cosa mi rende sempre molto felice, oggi lo fa ancora di più perchè in questo modo posso parlarvi immediatamente di una delle due letture che ho concluso nel corso del weekend ossia "Tipi non comuni", l'attesissimo e sorprendente esordio letterario di uno dei attori esistenti più poliedrici e talentuosi del mondo; Tom Hanks.
Bando agli indugi, ecco il mio commento.



Titolo: Tipi non comuni
Autore: Tom Hanks
Paese: Stati Uniti
Titolo originale: Uncommon Type 
Genere: Raccolta di racconti
Pagine: 384 
Prima pubblicazione: 2017
Casa editrice italiana: Bompiani
Prezzo di copertina: 18 euro copertina flessibile
Ebook: 9.99 euro 
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Un giovane americano, una madre di famiglia sensitiva, una giovane attrice di teatro, un nuovo ex simbol internazionale, un anziano milionario, un bambino di dieci anni; sono questi, e molti altri, i protagonisti dei racconti di questa raccolta che raccontano i prima persona le loro vite forgiate dalle sfide di tutti i giorni, dalle vittorie, dalle sconfitte, dai piani e dalle risate ma, seppur diverse l'una dall'altra, tutte segnate dall'apparizione di una splendida macchina da scrivere.


Quando penso a Tom Hanks penso ad una fetta essenziale della mia infanzia; con i suoi film ci sono praticamente cresciuta e la passione per il suo talento mi è stata trasmessa fin da molto piccola.
Quando sono giunta a conoscenza dell'uscita del suo primo vero romanzo sono entrata subito in fibrillazione, aspettando con bramosia il momento di leggerlo.
Inizio dicendo che "Tipi non comuni" è una raccolta di racconti, genere solitamente a me non molto congeniale, e parto da questo proprio perché è da cui che inizia la sorpresa; pur essendo composto da racconti quasi totalmente auto conclusivi, se non per quanto riguarda gli articoli di giornale di Hank Fiset e le storie di Steve Wong, MDash, Anna e l'anonimo narratore, si riesce comunque a creare un filo narrativo consistente, mai banale e sorprendente che trasporta attraverso le pagine e fa nascere nel lettore una voglia irrefrenabile di continuare a leggere.
Sarà per via del fascino impareggiabile delle bellissime macchine da scrivere che compaiono i ogni racconto, uno strumento forse datato ma sicuramente donato di un fascino che i mezzi moderni non possono nemmeno avvicinare (anche io posseggo una splendida Olivetti e guai a chi me la tocca) o forse per via del magnifico stile di scrittura del celebre autore, che ancora una volta non frena il suo talento mostrando una scorrevolezza e un humor che ben pochi scrittori fatti e finiti possono vantare.
Seppur non essendo una grande amante dei racconti, ma preferendo un libro che prosegue con la stessa storia, non ho potuto non restare colpita da alcuni di essi (tutti diversi tra loro e che appartengono di diversi generi, come l'articolo di giornale e la scenografia cinematografica); come quello dei piccolo Kenny e del suo meraviglioso weekend in compagnia della madre che non vede troppo spesso, e soprattutto quello di Bert Allenberry, il milionario che spende quasi tutta la sua fortuna in fantastici viaggi nel tempo per conquistare la sua anima gemella; senza alcun dubbio il mio preferito.
Carinissime le battute buttate qua e là e sopratutto i riferimenti ad alcuni suoi celebri ruoli che mi hanno fatto scappare un sorriso.
In poche parole.. ancora una volta tanto di cappello, mio caro Thomas Jeffrey Hanks!

Voto: 8

Frase: "Una macchina da scrivere è uno strumento. Nelle mani giuste, una sola può cambiare il mondo"


Thomas "Tom" Jaffrey Hanks è nato il 9 luglio 1956 a Concord, California.
Attore, sceneggiatore, regista, doppiatore e produttore cinematografico, è stato vincitore di quattro Golden Globe, due Screen Actors Guild Awards, cinque Emmy, un Orso d'argento e due premi Oscar come Miglior attore protagonista vinti consecutivamente, prima per "Philadelphia" e poi per "Forrest Gump". Durante la sua immensa carriera ha portato avanti anche la sua passione per la scrittura pubblicando racconti sul "New York Times", "Vanity Fair" e "New Yorker".
Nel 2017 avviene il suo esordio letterario con la pubblicazione della sua prima raccolta di racconti "Tipi non comuni".

venerdì 13 aprile 2018

Consiglio per il weekend; "Al sassofono blu" di Serena Venditto

Oh, cari amici lettori, anche questa settimana è giunta al termine.. bhè almeno per voi, per quanto mi riguarda infatti mi toccherà lavorare sia domani che domenica.. ma non mi posso lamentare perchè non farò moltissime ore e quindi avrò modo di leggere un po'!
La bella stagione sta (lentamente) arrivando e in questo Aprile un po' dispettoso non c'è niente di meglio che abbandonarsi all'estremo relax godendosi un libro, ma certamente non uno qualsiasi, un BEL libro sarebbe proprio l'ideale.
Per questo motivo il mio consiglio per il weekend non può che essere quella che è stata forse la più bella lettura del mio 2017; "Al sassofono blu" l'irresistibile giallo scritto dall'autrice napoletana Serenea Venditto che vede come protagonista un meraviglioso gatto nero che insieme alla sua padrona si diverte a risolvere i casi più intricati di Napoli.
Una lettura che mi ha assolutamente deliziato e che vi consiglio con enorme piacere, preciso però che si tratta del terzo libro della serie e quindi se volete potete dare un occhiata anche ai primi due capitoli "Aria di neve" e "C'è una casa nel bosco".
Salutandovi, vi aspetto lunedì per iniziare insieme una settimana fatta di libri.


Titolo: Al sassofono blu
Autore: Serena Venditto
Paese: Italia
Genere: Giallo
Pagine: 151
Casa editrice italiana: Homo Scrivens
Anno edizione: 2016
Prezzo di copertina: 15 euro copertina flessibile

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Trama:

Una cena con delitto è una sfida intrigante per l'archeologa investigatrice Malù. Ma se durante lo spettacolo qualcuno fosse assassinato davvero? A indagare con lei sulla morte misteriosa di un'attrice sono i suoi coinquilini di via Atri 36: il sardo-nigeriano Samuel, il pianista giapponese Kobe, la traduttrice italo-americana Ariel, come sempre accompagnati dall'infallibile fiuto di Mycroft, il gatto detective!



Serena Venditto è nata a Napoli nel 1980.
Il suo esordio letterario è avvenuto nel 2012 con la pubblicazione del romanzo rosa  è nata a Napoli nel 1980, un giorno dopo Harry Potter. Ha esordito con una commedia rosa "Le intolleranze alimentari" per poi approdare nel giallo con "Ariadi neve" il primo romanzo che racconta le indagini del gatto Mycroft e dei suoi inseparabili amici, a cui fanno seguito "C'è una casa nel bosco" e "Al sassofono blu". 


Recensione; "Gli ultimi giorni dei nostri padri" di Joël Dicker

Buon giorno amici lettori!
Dopo un intera giornata sprecata per la misteriosa impossibilità di eccedere al pannello del blog (cosa che mi ha causato parecchi problemi a livello nervoso, non che il ritorno della mia cara gastrite) eccomi di ritorno con una nuova recensione; quella che riguarda l'esordio dell'autore rivelazione 2016  Joël Dicker, "Gli ultimi giorni dei nostri padri".
Visto il già terribile ritardo non mi trattengo oltre e direi di iniziare

Titolo: Gli ultimi giorni dei nostri padri
Autore: Joël Dicker

Paese: Svizzera
Titolo originale: Les Derniers Jours de Nos Pères

Genere: Romanzo storico
Pagine: 462
Prima pubblicazione: 2011
Casa editrice italiana: Bompiani
Anno edizione: 2015
Prezzo di copertina: 20 euro copertina flessibile, disponibile anche con diversa copertina
Ebook: 6.99 euro 
Link per l’acquisto Amazon e ibs




Nel pieno della Seconda Guerra Mondiale la SOE (Special Operations Executive), il misterioso gruppo di servizi segreti britannici, ingaggia tra le sue file un nuovo gruppo di giovanissime reclute francesi ed inglesi, scelti per essere addestrati a compiere pericolose missioni di sabotaggio propaganda e studio dei punti strategici per colpire il nemico, tra loro c'è anche Laura, giovane inglese che nasconde la sua vera decisione alla famiglia, fingendo di far parte di un gruppo femminile di volontarie; tra loro c'è anche Gros, un ragazzone dall'animo buono, convinto che nessuno potrà mai arrivare ad amarlo; tra loro c'è anche Stanislav, ex pilota ferito in guerra, destinato ad essere per quei ragazzi come un secondo padre, e tra loro c'è anche Pal, che per servire il suo paese ha dovuto lasciare Parigi e suo padre, a cui non resterà altro che aspettarlo per tutta la vita. Questa è la loro storia.

"Gli ultimi giorni dei nostri padri" è il primo vero romanzo che ha dato vita alla carriera letteraria dello scrittore svizzero Joël Dicker, diventato celebre per il meraviglioso best seller "La verità sul caso Harry Quebert".
Dopo essere stata conquistata dalla sua opera più famosa ed essere stata un po' delusa dal suo "seguito" "Il caso dei Baltimore", non potevo resistere alla tentazione di scoprire l'altra opera di sua produzione e farmi un opinione al riguardo.
Inanzi tutto ci troviamo di fronte ad un cambio repentino di stile e approdiamo in un romanzo storico che fin da subito mostra un grande lavoro di ricerca e di studio sia per quanto riguarda l'ambientazione storica sia, soprattutto, per il SOE, gruppo di servizi segreti britannici realmente esistito e creato appositamente per ricercare  giovani e coraggiose reclute in territorio francese ed inglese ed addestrarli ad agire nell'ombra per cercare di colpire il nemico nei suoi punti deboli.
Joël Dicker ci mostra un quadro veramente dettagliato di questo gruppo e del suo operato, inventandosi una storia che appare indissolubilmente ai fatti e le tragedie che hanno caratterizzato il secondo conflitto mondiale.
La storia è scritta in terza persona ma vista attraverso gli occhi di questo gruppo di soldati, il vero punto forte di tutta la storia; i personaggi sono tutti reali, veri e (chi più chi me) caratterizzati in modo da esprimere a pieno tutto l'ampio spettro di anime e pensieri che componevano la realtà del periodo; appare davvero difficile non affezionarsi a Claude, il giovane uscito dal seminario per servire il suo Paese, e soprattutto a Gros, il ragazzone dal cuore grande che con la sua positività riesce a resistere a tutto il dolore che lo circonda. Anche in questo caso Dicker dimostra uno spiccato stile romantico, l'amore infatti è molto presente sia per quanto riguarda la storia tra Laura e Pal, sia per l'attaccamento di quest'ultimo nei confronti del padre, rapporto sul quale si base tutto l'intero libro.
Splendida la rappresentazione dei sentimenti dei personaggi, attraverso frasi e terminologie quasi poetiche e sempre eccellente lo stile di scrittura che rende un libro, anche in questo caso, dal numero di pagine massiccio, talmente scorrevole da essere letto nel giro di un paio di giorni.
Nonostante tutte queste caratteristiche positive però, anche in questo caso il libro non riesce del tutto a convincermi, è una lettura senza dubbio piacevole ma che ci mette un po' a prendere quota e che non regge assolutamente il confronto con il ritmo narrativo e la struttura di un opera come "La verità sul caso Harry Quebert". 
Joël Dicker, seppur essendo un valido autore, sempre risentire l'effetto che capita a molti scrittori dopo aver scritto un capolavoro, ma questa impressione può sempre essere sfatata, magari con il nuovissimo libro, in arrivo in libreria il 10 Maggio. Io attendo, e voi?

Voto: 7

Frase: "Pal, Key e tutti gli altri, anche l'orfano Grenouille, erano i figli maledetti, gli uomini più soli del mondo. Erano andati in guerra e si erano congedati malamente dai loro padri. Ormai c'era solo l vuoto nel profondo delle loro anime. E nella notte scozzese, nell'oscurità di una piccola stanza che puzzava di muffa, Pal e Key erano scossi dal rimpianto. Insieme. Amaramente. Perchè forse avevano già vissuto gli ultimi giorni dei loro padri".


Joël Dicker è nato il 16 giugno 1985 a Ginevra, nella zona francofona della Svizzera.
Di origine russa ed ebraica, è figlio di una bibliotecaria e di un insegnate di francese e per un periodo frequenta la scuola di recitazione Drama School in Cours Florent a Parigi prima di tornare a Ginevra e laurearsi in legge. La sua carriera letteraria inizia nel 2005 con la pubblicazione del piccolo romanzo "La tigre", ma decolla solo nel 2011 con l'uscita del suo primo romanzo "Gli ultimi giorni dei nostri padri". Il successo mondiale arriva nel 2012 con la pubblicazione del thriller best seller "La verità sul caso Harry Quebert". Di sua pubblicazione anche "Il caso dei Baltimore", il secondo thriller con protagonista lo scrittore Marcus Goldman.

mercoledì 11 aprile 2018

"Dal libro al film"; Wonder


Buon mercoledì a tutti amici lettori!
Dopo due giornate a dir poco impegnative, in cui non ho avuto nemmeno un momento libero, finalmente posso tornare da voi e portarvi un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai film.
Come forse sapete una delle letture di questo mese è "Wonder", libro per ragazzi scritto dall'autrice statunitense R.J. Palacio la cui recensione è uscita qualche giorno fa e potete trovarla in questo qui. E ancora di più saprete che, da questo tenerissimo libro, è stato tratto un film che ha fatto molto parlare nel corso degli scorsi mesi e che io ho avuto modo di vedere nel weekend.
La pellicola, diretta da Stephen Chbosky, vede come protagonisti il giovanissimo e bravissimo Jacob Tramblay, già celebre per aver recitato in "Room", nel ruolo di Auggie, il bambino con la malformazione facciale su cui si basa la storia, Julia Roberts nel ruolo della mamma e Owen Wilson nel ruolo del padre. Tutte le interpretazioni appaiono ben fatte; Jacob Tramlay è davvero eccelso nel dare vita al protagonista, dando risalto alla sua frustrazione e al dolore provato nel sentirsi diverso e vittima dei commenti dei compagni di scuola mentre Owen Wilson si rivela essere assolutamente la scelta migliore per Nate Pullman, il padre sempre con il sorriso sulla faccia. Per quanto riguarda Julia Roberts, invece, seppur apprezzando la veridicità che caratterizza i personaggi che decide di interpretare ultimamente, non da al personaggio di Isabel Pullman niente di più di quello che potrebbe dare qualsiasi altra attrice. L'unica cosa che la riguarda che ho davvero apprezzato è stato il rapporto con la figlia Via, interpretata da Izabela Vidovic, espresso in maniera più intima ed emozionante del libro.
Come sempre le cose che mi rimangono più impresse sono i particolari, quelle piccole cose che nella trasposizione tra libro e film vengono cambiate, a mio personale avviso, senza che ce ne sia il bisogno; ad esempio nel film il nome del preside viene cambiato da "Kiap" a "Tushman", il film proiettato durante la gita scolastica diventa "Il mago di Oz" invece che "Tutti insieme appassionatamente" ed infine, la scena finale in cui Auggie subisce le angherie dei ragazzi più grandi avviene di giorno invece che di notte, fattore che rende la scena un po' meno d'effetto.
Ci sono anche alcune differenze che libro e film che mi hanno invece convinto, come il fatto di voler continuare a far indossare ad Auggie il casco da astronauta anche all'entrata e all'uscita da scuola, almeno fino a quando non trova supporto nel suo amico Jack, oppure quello di tagliare alcune parti del libro, come quella dove a dare la sua versione della storia è Justin o quella di Miranda, comprensibile per evitare che il film risulti troppo lungo, anche se, riguardo e quest'ultima, mi sarebbe piaciuto che le fosse data un po' più di visibilità.
Detto questo, la pellicola risulta decisamente fedele alla storia raccontata nel libro, soprattutto per quanto riguarda l'emozione e le lacrime che in alcuni punti non possono fare a meno che essere versate. Un ottimo lavoro, da vedere sicuramente dopo aver letto il libro.

venerdì 6 aprile 2018

Consiglio per il weekend; "Colpa delle stelle" di John Green

Ed eccoci giunti all'ultima rubrica della settimana ovvero il mio personale consiglio di lettura per questo weekend!
Rimanendo in tema di libri che mi hanno sorpreso non potevo non pensare a "Colpa delle stelle" di John Green. Su questo romanzo, il cui target specifico è quello degli adolescenti, avevo ben poche aspettative ma mi ha fatto davvero ricredere offrendomi una storia d'amore, sì adolescenziale, ma davvero unica e profonda.
Se anche voi, come me, amate le storie romantiche non troppo zuccherose (e magari un po' drammatiche) questo libro fa senza dubbio per voi.
Vi saluto calorosamente e vi aspetto lunedì per iniziare una nuova settimana fatta di libri.



Titolo: Colpa delle stelle
Autore: John Green
Paese: Stati Uniti
Titolo originale: The fault in our stars
Genere: Young Adult/Drammatico
Pagine: 356
Prima pubblicazione: 2012
Casa editrice italiana: Rizzoli
Anno edizione: 2014
Prezzo di copertina: 16 euro copertina rigida
Ebook: 9.99 euro
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Trama:
Hazel ha sedici anni, ma ha già alle spalle un vero miracolo: grazie a un farmaco sperimentale, la malattia che anni prima le hanno diagnosticato è ora in regressione. Ha però anche imparato che i miracoli si pagano: mentre lei rimbalzava tra corse in ospedale e lunghe degenze, il mondo correva veloce, lasciandola indietro, sola e fuori sincrono rispetto alle sue coetanee, con una vita in frantumi in cui i pezzi non si incastrano più. Un giorno però il destino le fa incontrare Augustus, affascinante compagno di sventure che la travolge con la sua fame di vita, di passioni, di risate, e le dimostra che il mondo non si è fermato, insieme possono riacciuffarlo. Ma come un peccato originale, come una colpa scritta nelle stelle avverse sotto cui Hazel e Augustus sono nati, il tempo che hanno a disposizione è un miracolo, e in quanto tale andrà pagato.



John Michael Green è nato il 24 agosto 1977 ad Indianapolis ma ha vissuto in diverse città tra cui Orlando, Chicago e New York. Dopo essersi diplomato nel 2000 al Kenyon Collage in inglese e studi religiosi, inizia a scrivere per diversi giornali e lavora al suo primo romanzo "Cercando Alaska" che viene pubblicato nel 2005 e gli fa guadagnare il Pritz Award. Famoso youtuber ha di sua produzione altri sei romanzi; "Teorema Catherine", "Città di carta", "Let it snow. Innamorarsi sotto la neve", "Will ti presento Will";"Colpa delle stelle" e "Tartarughe all'infinito".

Recensione, "Wonder" di R.J. Palacio

Buon venerdì a tutti cari amici lettori!
Ultimo giorno della settimana.. almeno per chi, al contrario di me, non lavora anche nel weekend!
Ma, infondo, questa settimana non posso lamentarmi perché lavorerò solo domani e avrò finalmente la domenica libera, in cui progetto di andare finalmente a Milano a vedere la mostra su Frida Khalo!!
Vi parlerò senza dubbio dell'esperienza lunedì ma oggi concentriamoci su questa nuovissima recensione, che riguarda la mia ultima lettura ossia "Wonder", romanzo per ragazzi scritto da R.J. Palacio diventato da subito un caso internazionale e che ha acquisito ancora più fama grazie all'omonimo film uscito nei mesi scorsi.
Se devo essere proprio sincera, non ero totalmente convinta di leggere questo libro, soprattutto perché si tratta di un romanzo per ragazzi e pensavo non sarebbe riuscito a coinvolgermi completamente ma devo ammettere di essermi totalmente sbagliata; "Wonder" è sì un romanzo per ragazzi ma soprattutto un romanzo che ogni adulto dovrebbe leggere! Ora vi spiego il perché.



Titolo: Wonder
Autore: R.J. Palacio
Paese: Stati Uniti
Titolo originale: Wonder
Genere: Romanzo per ragazzi
Pagine: 288
Prima pubblicazione: 2012
Casa editrice italiana: Giunti
Anno edizione: 2013
Prezzo di copertina: 12 euro copertina flessibile
Ebook: 6.99 euro
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Questa è la storia di Auggie, un bambino di dieci anni, intelligente, solare, che ama Guerre Stellare e da grande vorrebbe fare l'astronauta, proprio come la grande maggioranza dei bambini, Solo che Auggie non è un bambino come gli altri, lui è nato con una deformazione facciale che non gli permette di vivere come gli altri, nonostante l'incondizionato amore e il supporto della sua meravigliosa famiglia composta da mamma Isabel, da papà Nate, dalla sorella maggiore Via e dalla cagnolina Daisy.
La vita di Auggie è sempre trascorsa tra mille alti e bassi, condizionata dalle diverse dolorose operazioni e dal giudizio della gente, ma tutto si complica quando i suoi genitori decidono che è il momento per lui di andare in una scuola normale e dovrà improvvisamente scontrarsi con le reazioni imprevedibili e a volte terribilmente crudeli, degli altri bambini.


Per alcuni versi "Wonder" è un classico romanzo per ragazzi, ambientato principalmente tra le pareti di una scuola e scritto in modo essenziale, in modo da essere compreso anche dai più piccoli.
Se questa è l'impressione iniziale però, pian piano che si va avanti con la lettura ci si rende conto che questo romanzo non si ferma solo lì; la storia di Auggie, questo bambino speciale, che per un gioco della sorte è costretto a vivere una vita diversa da quella di qualsiasi altro bambino ma che, nonostante tutto, riesce ad usare la propria ironia per risolvere qualsiasi situazione è destinata ad entrare dentro l'animo, soprattutto e principalmente, di noi adulti.
Del resto, come ci svela la scrittrice nella quarta di copertina, l'idea di scrivere questo libro è nata proprio dalla reazione di un adulto, e più precisamente da una sua propria reazione; l'autrice ci racconta infatti di aver incontrato una bambina con la stessa sindrome di quella di Auggie e di non essere riuscita a fare nient'altro se non scappare dalla sua diversità, per poi sentirsi terribilmente male, scena che poi ha letteralmente all'interno del libro.
I bambini sanno essere perfidi, questo lo sappiamo, ma spesso riescono a comprendere cose che noi adulti dimentichiamo e reagiscano in maniera decisamente più istintiva per proteggere gli ideali in cui credono; questo messaggio appare splendidamente all'interno del libro sia nella parte che riguarda Auggie ma anche in quelle dei suoi amici; Jack, Summer, Miranda, raccontano tutti le loro reazioni iniziali ma anche il percorso che li porta alla consapevolezza e alla soluzione per rimediare ai loro errori.
Una cosa che mi è piaciuto moltissimo è stato proprio anche il fatto di voler analizzare la storia non solo dagli occhi del protagonista, ma anche dalle persone che lo circondano, ho trovato molto interessante soprattutto la parte di Via che racconta senza mezzi termini cosa voglia dire crescere con un fratello come Auggie, che necessita di mille attenzioni, mettendo a nudo la sua fragilità e a tratti anche il suo comprensibile egoismo. Ecco, penso che la cosa più bella di questo libro sia proprio il fatto che ogni personaggio, nonostante le sue più estreme azioni, risulti sensato e assolutamente comprensibile da ognuno di noi.
L'unica piccola pecca, se me la concedete, è la scrittura scelta per scrivere la parte di Justin.. confusionaria e assolutamente priva di punteggiatura. Un sunto che crea un po' di confusione e anche un po' di fastidio nella lettura. Per fortuna non dura molto.
In conclusione, "Wonder" è una bellissima storia che è stata capace di darmi tante emozioni e che mi ha fatto versare anche qualche lacrima. Mi sento di consigliarla assolutamente e soprattutto sento di dire a tutti quelli di averla letta di ascoltare il consiglio della scrittrice e di ascoltare mentre si leggere le varie canzoni che appaiono nel libro... caratteristica particolare di cui, vi anticipo già, parleremo nello specifico nelle prossime settimane!

Voto: 8

Frase: "è come succede con quelle persone che si vedono in giro ogni tanto, quando non riesci ad immaginare come sarebbe se fossi tu quella persona, tipo qualcuno che sta su una sedia a rotelle o qualcuno che non è in grado di parlare. L'unica differenza è che io sapevo di essere quel tipo di persona per gli altri. Per me, però, io sono solo io. Un ragazzo come tutti gli altri"


R.J. Palacio è lo pseudonimo di Raquel Jaramillo, nata il 13 luglio 1963 a New York.
Dopo aver lavorato per anni nell'editoria come grafica ed art director, nel 2012 scrive il suo primo romanzo per ragazzi "Wonder" con il quale vince il premio Andersen 2014.
Grazie al successo dell'opera, ha scritto altri tre capitolo della storia di Auggie "Il libro di Julian", "Il libro di Christopher" e "Il libro di Charlotte".
Attualmente vive a New York con il marito, due figli e due cani.