Oggi vi voglio parlare della mia ultima lettura, conclusa giusto giusto ieri pomeriggio, un thriller che sta riscontrando un grande successo il tutto il mondo e che io non ho potuto non leggere dopo i tantissimi commenti positivi giunti dai miei colleghi amanti di questo genere.
Sto parlando di "La paziente silenziosa" di Alex Michealides e qui sotto trovate la mia recensione che, come vedrete, per alcuni versi andrà un po' controcorrente
Titolo: La paziente silenziosa
Autore: Alex Michaelides
Paese: Stati Uniti
Titolo
originale: The silent patient
Genere: Thriller psicologico
Pagine: 340
Anno di pubblicazione: 2019
Casa
editrice italiana: Einaudi
Prezzo
di copertina: 18 euro copertina flessibile
Ebook: 9.99 euro
Alicia Berenson ha ucciso suo marito. Nessuno ha dubbi su questo. Del resto la scena del delitto lascia poco da scampo ad eventuali dubbi. Gabriel Berenson è stato ritrovato nel soggiorno di casa sua, seduto e legato ad una sedia, con il volto completamente figurato da molteplici colpi di pistola e l'unica nella stanza era proprio Alicia, la sua bella e talentuosa moglie, con la pistola a pochi passi e le vene tagliate in quello che sembrerebbe un vano tentativo di suicidio. Agli acquirenti serve solo una sua confessione, peccato che dal momento dell'omicidio Alicia abbia deciso di chiudersi in un ostinato mutismo che l'ha condotta, insieme ai suoi trascorsi, ad essere rinchiusa nell'ospedale psichiatrico femminile Grove Hospital. Sono passati ormai sei anni quando il giovane e sicuro di sè psicologo Theo Faber viene assunto alla clinica e proprio lui decide di concentrare tutte le sue energie per aiutare Alicia ad uscire dal tunnel nella quale è caduta e farla finalmente tornare a parlare in modo che possa confessare a tutti la verità.
"La paziente silenziosa" è senza dubbio uno dei thriller psicologici che più ha fatto parlare di sè. Del resto, pur trattandosi del suo libro d'esordio, Alex Michaelides ha già dato prova di essere capace di creare trame ad effetto, essendo, tra gli altri, anche lo sceneggiatore di "La truffa è servita", film con Uma Thurman e Tim Roth. In quest'opera la sua prosa appare da subito molto particolare, la trama inizia infatti come una sorta di reportage, quasi giornalistico, del caso di Alicia e del suo destino per poi aprirsi sul personaggio di Theo Faber che da quel punto in poi sarà narratore e secondo protagonista e la sua narrazione verrà intervallata solamente e non a cadenza regolare da alcuni stralci del diario che Alicia teneva prima della morte del marito. Questa costruzione appare funzionare anche sè è proprio nella parte iniziale che ho riscontrato i maggiori problemi; ho provato infatti una grande fatica a prendere confidenza con l'opera che nella prima parte si lascia andare a troppe digressione, fatte sì, per comprendere i personaggi nella sua interezza, ma che mi hanno fatto perdere un po' il filo del discorso. Dopo di ciò devo ammettere però che la trama prende piede e lo fa in modo decisamente piacevole; oltre a poter seguire come avviene il percorso conoscitivo e di terapia tra uno psicologo e un paziente presto il lettore avrà modo di vedere Theo trasformarsi da terapeuta a detective, determinato a scoprire la verità su Alicia Berenson. Allo stesso tempo però il protagonista maschile dovrà confrontarsi con una brutta situazione famigliare che farà riaffiorare in lui emozioni latenti nel tempo, nascoste in quel passato per certi versi così simile a quello della donna che sembra così ossessionato ad aiutare. Bisognerà però giungere alla fine per scoprire davvero cosa si nasconde nel buio di quella serata in cui Gabriel Berenson ha perso la vita in una soluzione che però io mi sarei aspettata ben più sconvolgente di come in realtà è; il colpo di scena che tutti i thriller devono avere c'è, su questo non ci sono dubbi, ma a mio avviso era in qualche modo per certi versi intuibile e non da quella sensazione di mozzare il fiato che ci si sarebbe aspettati da un opera così tanto osannata. Non posso dire che questa lettura non mi sia piaciuta, anzi, l'ho trovata molto piacevole ma non posso schierarmi del tutto dalla parte di quelli che lo hanno adorato.
Voto: 7.5
Frase: "Era questo l'effetto che ti faceva Alicia. Il suo silenzio era una specie di specchio che ti si rifletteva contro. E spesso ciò che vedevi al suo interno era qualcosa di orribile"
Alex
Michaelides,
nato a Cipro nel 1977, ha studiato Letteratura inglese all'Università
di Cambridge e Cinema all'American Film Institute di Los Angeles. Ha
scritto le sceneggiature di vari film, tra cui La
truffa è servita,
con Uma Thurman e Tim Roth. La
paziente silenziosa,
il suo primo romanzo, è in corso di traduzione in 42 Paesi.
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