martedì 9 ottobre 2018

Recensione; "Non ti muovere" di Margaret Mazzantini

Buon martedì a tutti amici lettori!
Oggi voglio parlarvi del secondo libro del mese, che, come vi ho annunciato ieri, fa sempre parte dei libri mancanti per finire la challenge annuale IRead.
La categoria in questione era "Un libro vincitore del Premio Strega" e io ho voluto sfruttare l'occasione per dare una seconda possibilità ad una autrice molti apprezzata ma che a primo acchito non mi aveva per nulla convinto. Sto parlando di Margaret Mazzantini, vincitrice del Premio Strega 2002 con "Non ti muovere". Come sarà andata? Per scoprirlo vi basta continuare a leggere


Titolo: Non ti muovere
Autore: Margaret Mazzantini
Paese: Italia
Genere: Romanzo
Pagine: 295
Anno di pubblicazione: 2001
Casa editrice: Mondadori
Prezzo di copertina: 13.50 euro copertina flessibile 
Ebook: 7.99 euro

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Una mattina come tante altre, Angela prende il motorino per andare a scuola. È in ritardo, ha appena litigato con la mamma, una talentuosa giornalista in partenza per un viaggio a Londra, è arrabbiata ed è anche un po' ribelle, come tutte le quindicenni, quindi si dimentica, o fa finta di dimenticarsi, di allacciarsi il casco. Questo sarà il suo più grande errore. Poco dopo ha un incidente, viene catapultata sull'asfalto, rimane lì priva di sensi, mentre qualcuno chiama l'ambulanza che la porterà d'urgenza all'ospedale. Lo stesso ospedale di suo padre, Timoteo, stimato chirurgo ma dal passato oscuro, pieno di sensi di colpa. Ed è proprio nella sala d'attesa della sala operatoria, mentre all'interno un collega sta operando il cervello di sua figlia, che Timoteo inizia una lunga lettera interiore e inizia a raccontare alla figlia la verità su ciò che è successo prima della sua nascita, quando tutto per lui è cambiato dopo un piccolo avvenimento; l'incontro con Italia.

Come già anticipavo nelle due righe di presentazione, il mio primo incontro con Margaret Mazzantini è avvenuto l'anno scorso con "Nessuno si salva da solo", libro che mi è piaciuto per nulla e che ho fatto addirittura fatica a finire. Conscia però dei molteplici commenti positivi sull'autrice e della presa di conoscenza, anche da parte dei fan, che non si trattasse della sua opera migliore, ho deciso di riprovarci con questo romanzo, vincitore del Premio Strega e per questo di un spessore. Bene, andrò controcorrente nel dirlo, ma adesso posso proprio affermare che Margaret Mazzantini non è un autrice che fa per me. Per spiegarmi parto dalla descrizione dell'opera; "Non ti muovere" è un romanzo introspettivo, una sorta di lunga confessione condotta da un padre alla figlia che, giunto in una terribile situazione ossia la sua possibile perdita, inizia a ragionare sui gravi errori del suo passato che vengono principalmente concentrati sulla figura di Italia, una donna torturata dalla vita e dagli stenti, diventata prima sua amante ed in seguito unico oggetto del suo amore. Il libro parte subito in un clima decisamente opprimente, sia per quanto riguarda l'incidente di Angela, sia per i primi racconti del passato di Timoteo, che si dimostra fin da subito un uomo vile, primo di spina dorsale e di coraggio. Un personaggio che risulta assolutamente perfetto per le narrazioni della Mazzantini, che ha fatto della descrizione della cruda realtà il suo marchio di fabbrica. Se si trattasse però solo di attingere alla realtà, che a volte, questo è indubbio, può essere feroce e terrificante, non ci sarebbe nulla da dire; quello che però tende a fare l'autrice è enfatizzare la bruttezza e la viltà dei propri personaggi e delle proprie situazioni, sfociando in alcune scene che definirei inutilmente d'effetto, ciò che abbiamo ben presente nel finale dell'opera, decisamente soffocante.
Ciò che mi ha permesso di continuare a leggere questo libro è stata la parte intermedia, dove vediamo come il rapporto tra Timoteo ed Italia (l'unico personaggio che in parte mi sia piaciuto), dapprima iniziato in un clima d'impressionante violenza, si evolva in qualcosa di ben più tranquillo e addirittura prezioso, in prospettiva di un futuro che viene terribilmente distrutto dall'indole del protagonista, cosa che ci si doveva aspettare, Infondo c'è poco da aggiungere; questo è il realismo italiano. Ma forse, un po' meno, sarebbe stato anche meglio. 
Detto questo, non credo che il mio approccio con la scrittrice possa continuare. È triste, però a volte succede. Per quanto ci possiamo provare alcuni autori non fanno proprio per noi.

Voto: 6.5

Frase: "Forse un giorno ti parlerò di me, forse un giorno saprai farmi una carezza e ti sembrerà strano che quello sotto la tua mano sono io"


Margaret Mazzantini è nata a Dublino il 27 ottobre 1961, dove rimane tre anni prima di trasferirsi a Tivoli, dallo scrittore Carlo Mazzantini e dalla pittrice irlandese Anne Donnelly. Nel 1982 si diploma presso l'Accademia Nazionale di Arte Drammatica ed inizia la sua carriera come attrice che la vede negli anni protagonista di diverse pellicole per il cinema e la televisione. Dal 1987 è inoltre sposata con l'attore Sergio Castellitto, da cui ha avuto quattro figli. Il suo esordio letterario avviene nel 1994 con il romanzo "Il catino di zinco" con cui vince il Premio Campiello e da inizio alla sua lunga carriera come scrittrice più volte premiata. Di sua pubblicazione "Manola", "Non ti muovere", "Zorro. Un eremita sul marciapiede", "Venuto al mondo", "Nessuno si salva da solo", "Mare al mattino" e "Splendore".




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