I libri di Settembre stanno quasi finendo e presto potrò salutarlo per lanciarmi a pieno in questo Ottobre che già richiede la mia attenzione. Il penultimo libro dello scorso mese è stato "Stabat mater" di Tiziano Scarpa, vincitore del Premio Strega 2009 che io sinceramente non conoscevo ma che ho letto in occasione nella challenge annuale alla quale sto partecipando. Qui sotto trovate la mia recensione.
Titolo: Stabat mater
Autore: Tiziano Scarpa
Paese: Italia
Genere: Romanzo
Pagine: 144
Prima
pubblicazione: 2008
Casa
editrice: Einaudi
Prezzo
di copertina: 10 euro copertina flessibile, 17 euro copertina rigida
Ebook: 6.99 euro
La vita di Cecilia, orfana di sedici anni, è una vita senza alcuna felicità. Insieme alle altre ragazze nella sua stessa situazione vive rinchiusa in un convento e non ha alcun contatto con l'esterno. Sofferente ed incapace di accettare l'abbandono della madre passa le sue notti sveglia a scriverle lunghe lettere su fogli già usati e a parlare con una strana visione che dice di essere la sua morte. Poco prima che cada nel tunnel della follia però una grande passione giunge da lei per salvarla da sè stessa; la musica. Solo essa sarà capace di farla sentire veramente libera e di farle trovare la sua vera strada.
La prima cosa che mi ha convinto a leggere questo libro è stata la curiosità per l'ambientazione nel quale è strutturato: come già detto infatti la protagonista è un ragazza cresciuta in un orfanotrofio gestito da suore. Partendo da questo punto la storia avrebbe potuto sviluppare diverse strade interessanti e l'autore decide di percorrere quella più drammatica e dolorosa mostrandoci una Cecilia con forti problemi psichici che sfoga tutta la sua rabbia e il suo pessimismo un lunghe e sofferenti lettere alla madre mai conosciuta. Attraverso queste lettere noi conosciamo pian piano sia la protagonista in sè sia la sua quotidianità ma non è certo una scoperta facile da compiere; molto spesso ci troviamo di fronte ad episodi cruenti e pensieri malsani che infondono in noi stessi una profonda amarezza. "Stabat mater" è però è inanzi tutti un inno e un elogio a Vivaldi e alla musica classica ed infatti Cecilia, attraverso il suo violino potrà scoprire che nella vita esistano cose ben più piacevoli della morte e della sofferenza. Questa è un immagine che ho apprezzato tantissimo ma purtroppo non è stata abbastanza per permettermi di apprezzare questa opera a pieno. Inizio a credere di avere dei seri problemi con i libri vincitori di prestigiosi premi perchè ogni volta che mi trovo a leggerne uno trovo una caratteristica di esso che non mi lascia una bella impressione; una volta è la prosa, un altra le tematiche, in questo caso è la mia impossibilità nel creare empatia con la protagonista, una sensazione che non mi ha permesso di entrare mai nel vivo della storia. Gli amanti della musica non potranno non apprezzare i continui riferimenti al suo interno ma, a tutti gli altri, consiglio di leggere questo libro solo se appassionati di storie sofferenti e profondamente oscure.
Voto: 6
Frase: "Ci sono ancora, da qualche parte, sono qui, separata da questa devastazione, l'angoscia non mi ha ancora presa tutta, c'è ancora un angolo dove posso mettermi al riparo e dire; io"
Tiziano Scarpa è nato il 16 maggio 1963 a Venezia. Autore di numerosissimi romanzi, nel 2009 con "Stabat mater" ha vinto il Premio Strega e il Premio SuperMondello. I sui libri sono stati tradotti in diversi paesi e collabora alla rivista online "Il primo amore" della quale è uno dei fondatori, dopo esserlo stato del blog collettivo "Nazione indiana".
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