lunedì 22 aprile 2019

Recensione: "L'ipotesi del male" di Donato Carrisi

Buona Pasquetta a tutti amici lettori!
Probabilmente tutti voi oggi starete in campagna o al fiume o in qualche splendido posto a godervi la consueta scampagnata ma io sono a casa di fronte al computer e pronta a parlarvi di libri, perchè domani si ricomincia e come ben saprete mi è sempre più difficile riuscire a stare dietro a tutti.
Parliamo di libri, parliamo di thriller e nello specifico del secondo capitolo di una serie poliziesca che ho iniziato lo scorso mese e che mi sta piacevolmente colpendo; sto parlando di "L'ipotesi del male" di Donato Carrisi, seguito di "Il suggeritore" e secondo libro con protagonista Mila Vasquez.
Senza indugiare oltre, ecco a voi la mia recensione!




Titolo: L'ipotesi del male
Autore: Donato Carrisi
Paese: Italia
Genere: Thriller
Pagine: 426
Anno di pubblicazione: 2013
Casa editrice: Longanesi
Prezzo di copertina: 18,60 euro copertina rigida, 5 euro edizione economica
Ebook: 9.99 euro
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Sono passati sette anni dal caso del Suggeritore e Mila Vasquez è tornata alla sua vecchia occupazione; ritrovare persone scomparse. Dopo la misteriosa sparizione del collega Eric Vincenti, al Limbo (così viene chiamato il loro ufficio investigativo) sono rimasti solo lei e il suo capo Gus Stephanopoulos, da tutti chiamato semplicemente Steph. Solo loro due ogni giorno fanno ingresso in quel seminterrato tappezzato da molteplici foto di uomini, donne, bambini di cui si è persa la traccia e la cui esistenza è stata risucchiata dalla nebbie del tempo. Per quanto motivo Mila non sa trattenere lo stupore quando un giorno, nell'ufficio di Steph trova un altra figura, una persona che lei ha già conosciuto ma che non vede da ben sette anni; Klaus Boris, ormai diventato ispettore, è giunto fino a lì per parlare di un terribile pluriomicidio, successo proprio quella notte. L'intera famiglia Belman, proprietaria di una ditta farmaceutica, è stata brutalmente uccisa, ad esclusione nel figlio minore, Jess, di soli dieci anni, unico testimone del delitto e in grado di riferire il nome del colpevole. Si tratta di Roger Valin, un semplice contabile quarantenne, sparito nel nulla diciassette anni prima. Questo è solo il primo dei molteplici casi in cui "gli scomparsi" faranno improvvisamente ritorno, spinti da chissà quale desiderio di vendetta e Mila dovrà riaffrontare le sue vecchie paura, appoggiandosi al sostegno di Simon Berish, un poliziotto reietto dal passato tormentato.


In questo secondo capitolo sulle terrificanti indagini di Mila Vasquez, Donato Carrisi ci mostra dei personaggi completamente nuovi, a parte ovviamente la protagonista e Klaus Boris, ispettore già apparso dell'indagini del "Suggeritore". Alcuni, come il Giudice, Steph e Gurevic saranno semplicemente delle comparse, attue a creare una cornice intorno alla vicenda che viaggia tra presente e passato, altri invece risultano ben più importanti, come Simon Berish un personaggio davvero molto interessante che è stato capace di conquistare a pieno la mia simpatia, a differenza di Mila Vasquez, incapace non solo di sentire lei stessa empatia ma anche di creare nel lettore. Io, sinceramente, inizio a non sopportarla. La trovo troppo debole e disturbata per riuscire a compiere il suo lavoro come si deve. In questo romanzo soprattutto perde completamente il ruolo di investigatrice diventato addirittura una delle vittime. Ciò fa perdere un po' di brillantezza in questa storia che infondo, nello suo sviluppo, risulta un po' al di sotto del livello creato nel libro precedente.  Lo schema narrativo appare esattamente come nel capitolo precedente. Si inizia tutto da un caso la cui soluzione è sotto gli occhi di tutti ma ben presto si capisce che quello era solo un inizio, il primo anello di una lunga catena di omicidi. Come ci viene spiegato dallo stesso autore nella nota finale, l'idea di basare un romanzo sulle persone scomparse era presente da molto nella mente di Carrisi ma ha preso sfogo quando, dopo la pubblicazione de "Il suggeritore", ha ricevuto una misteriose email di un uomo che annunciava di aver fatto questa scelta di vita e di essere sparito nel nulla. Questo particolare non può che entusiasmare e del resto le basi ci sono ma ho trovato poco coinvolgente il modo in cui la storia è stata sviluppata. Se nel libro precedente trovato una pecca nel finale, in "L'ipotesi del male" lo devo ammettere, succede esattamente in contrario. Il corpo non è riuscito del tutto a convincermi ma il finale lo ha fatto sicuramente, lasciando un colpo di scena che incastra il lettore nella volontà di voler continuare questa serie per scoprire cos'altro il Suggeritore può avere in mente per noi.


Voto: 7.5

Frase: "Ogni sbirro è costretto a fare i conti col proprio mestiere e con le brutture che comporta. Ma noi del Limbo non diamo la caccia a ladri o assassini, il nostro nemico è il vuoto ed è fatto di aria e di ombra. Più lo guardi e più ti sembra vero. Ingoia le persone e non le restituisce più, o perlomeno non come prima"


Donato Carrisi è nato a Martina Franca il 25 marzo 1973 e attualmente vive a Roma. Collaboratore di "Il Corriere della Sera", scrittore di teatro, sceneggiatore di serie televisive e per il cinema, ha esordito in letteratura con il thriller "Il suggeritore" con il quale ha vinto il Premio Bancarella. Della stesse serie, con protagonista Mila Vasquez, fanno parte anche "L'ipotesi del male", "L'uomo del labirinto" e "Il gioco del suggeritore". Di sua pubblicazione anche la serie con protagonisti Marcus e Sandra, "Il tribunale delle anime", "Il cacciatore del buio" "Il maestro delle ombre", non che altri due libri auto conclusivi "La donna dei fiori di carta" e "La ragazza nella nebbia".




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