Titolo: L'uomo delle castagne
Autore: Soren Sveinstrup
Paese: Danimarca
Titolo
originale: Kastanjemanden,
Genere: Thriller
Pagine: 560
Anno di pubblicazione: 2019
Casa
editrice italiana: Rizzoli
Prezzo
di copertina: 18 euro copertina flessibile
Ebook: 9,99 euro
Tutto inizia con il ritrovamento del corpo di Laura Kjaer, una donna, una madre, brutalmente uccisa e mutilata a pochi metri da casa sua. La scena è raccapricciante ma c'è un elemento che stona maggiormente con il contesto; un piccolo omino di castagne, appeso, placido, ad una cassetta delle lettere. Sulla sua superficie solo un impronta, quella di Kristine Hartung, figlia del ministro degli affari interni Rosa Hartung, scomparsa e dichiarata morta quasi un anno prima. Il capo della polizia di Copenaghen, Nylander, capisce subito che il caso è incredibilmente complicato e decide di farlo condurre da Naia Thulin, anche lei donna, anche lei madre, che non vorrebbe fare altro che liberarsi da quello scomodo ruolo per trovare un altra dimensione. Ad affiancarla ci sarà il nuovo arrivano, Hess, investigatore dell'Europol che chissà come mai è stata rispedito tra i comuni mortali. La coppia non sarà delle più affini ma pian piano che l'indagine si complica e alla vittima se ne aggiungono altre, i due poliziotti dovranno capire che dovranno unire le forze per trovare quell'assassino che sembra sempre un passo davanti a loro e che si rivelerà essere molto più vicino di quanto mai si sarebbero immaginati.
Non si può dire che questo libro sia adatto ai lettori più sensibili; le tinte che lo contraddistinguono sono decisamente forti, così come alcune scene raccontate. Se però siete lettori con il pelo sullo stomaco e non avete paura di lanciarvi in un turbine di violenza e terrore, questo libro ha tutte le caratteristiche per rimanere impresso nella vostra memoria. Inizio con il dire che è stata una lettura capace di farmi provare tante emozioni nonostante una breve parte iniziare in cui ho fatto un po' fatica ad entrare in confidenza con la storia e i personaggi; superata questa lieve difficoltà mi sono ritrovata in un tunnel di suspance capace di coinvolgermi e lasciarmi senza fiato con un grande colpo di scena finale e con un ultima parte degna di un film d'azione americana (del resto Sveinstrup è un celebre sceneggiatore e questo si vede nell'impronta cinematografica che tende a dare all'intera storia). Una delle caratteristiche che ho apprezzato di più è la coppia di protagonisti, Hess e Thulin, due personalità molto forti, lei determinata e fredda, lui visionario, dal passato doloroso e capace di vedere sempre un po' più in là degli altri. Non sarà facile per loro comprendersi ma quando ci riusciranno creeranno una coppia a dir poco insuperabile che mi piacerebbe ritrovare se mai l'autore deciderà di fare di questo romanzo il primo di una serie. Un altra caratteristica di grande effetto sono sicuramente le tematiche affrontate, alcune di grande attualità e spessore come la violenza sui minori e l'adozione, temi molto cari all'autore. In questo suo thriller Sveinstrup dona molta importanza ai sentimenti e porta il lettore, durante la lettura a provarne diversi, tra cui rabbia, tristezza, cordoglio, odio e tenerezza, una caratteristica fondamentale in un romanzo che vuole farsi ricordare. Come molti miei colleghi amenti del genere nordico non posso fare a meno di consigliarvelo come uno dei migliori thriller del nord europa di quest'anno.
Voto: 8
Soren Sveinstrup è nato
a Kastrup, sobborgo di Copenhagen, nel 1968, è stato adottato da
bambino e ha passato l'infanzia sull'isola danese di Thurø. Sceneggiatore di successo è principalmente noto per essere il creatore della serie televisiva
danese "The Killing" e il cosceneggitore de "L'uomo di neve" dal romanzo
di Jo Nesbø. "L'uomo delle castagne" è il suo primo thriller.
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