Oggi è venerdì, per la precisione venerdì 15 marzo, e questo è giorno molto importante; ho ufficialmente recuperato tutte le letture passate!!! Alè alè alè!! Per essere precisi all'appello me ne mancano ancora due; "La donna scomparsa" di Sara Blaedel, letto in anteprima per Thrillernord, e "Cara Ijeawele. Ovvero quindici consigli per crescere una bambina femminista" di Chimamanda Ngozi Adichie, libro scelto per la lettura mensile del gruppo di lettura femminista a quale anche questo mese ho partecipato. Entrambe le recensioni sono pronte ma dovrò attendere un po' per pubblicarle in quanto per il primo dovrò aspettare la pubblicazione di Thrillernord e per il secondo ho preferito riservarla per la fine del mese in modo da adeguarmi alla discussione del gruppo. Detto questo oggi vi parlo di "Il garzone del boia" romanzo storico scritto da Simone Censi, che ringrazio di cuore per avermi proposto la sua opera. Essendomi dilungata troppo per la presentazione finisco qui, se siete interessanti a saperne di più, qui sotto trovate la mia recensione
Titolo: Il garzone del boia
Autore: Simone Censi
Paese: Italia
Genere: Romanzo storico
Pagine: 200
Anno di pubblicazione: 2018
Casa
editrice: Elison Publishing
Ebook: 3.99 euro
Ambientato nell'Italia dell'Ottocento, "Il garzone del boia" narra la storia di uno dei più celebri esecutori della storia; Mastro Titta, alla nascita Giambattista Bugatti, infallibile giustiziere dello Stato Pontificio. La sua storia viene raccontata dal suo primo garzone, soprannominato Balzarino (il suo vero nome non verrà mai rivelato) che ormai vecchio e ancora tormentato dai fantasmi del passato decide di ripercorrere la sua storia, da quando, molto giovane è stato dal padre venduto al celebre carnefice. Durante tutta la narrazione, composta in vari racconti delle esecuzioni avvenute, memorie e diari, si respira il grande affetto provato dal narratore verso il suo padrone, più visto come un padre, una figura silenziosa, possente ma capace di dimostrare una premura da lui in aspettabile. Simone Censi decide di arricchire la sua storia inserendo molte espressioni e a volte addirittura interi paragrafi nel dialetto usato in quell'epoca, decisione singolare ma capace di rendere l'opera più veritiera possibile e far risultare al lettore ancora più d'effetto il racconto delle varie uccisioni con tanto di percorso che ha portato gli assassini alla forca. Certo questo libro non appare adatto ai lettori più sensibili ma chi ha voglia addentrarsi un un'oscuro ed intrigante periodo della nostra storia non può che risultarne particolarmente colpito grazie all'attenzione che riserva l'autore nel mantenere vive tutte le citazioni storiche raccolte nel corso della sua ricerca. In conclusione una lettura che si rivela da subito estremamente interessante e che scorre piacevolmente grazie ad un gioco di stili e di generi che rende la narrazione pulsante e attiva. Assolutamente perfetto per chi ama la storia e vuole conoscere un personaggio ad oggi ancora poco conosciuto.
Voto: 7.5
Frase: "Mastro Titta artista in quel che faceva lo era, eccome. Nella sua sterminata carriera di sterminio, non ebbe mai una pecca, mai un passo falso, un professionista che rimase a giusto titolo nella storia. Bisogna dire che poi alla storia è stato consegnato così, come l'infallibile boia dello Stato Pontificio e se fosse stato veramente in questo modo, non ci sarebbe stato bisogno che io mi mettessi a raccontare questa storia"
Simone Censi è marito, padre, impiegato e scrittore. Vive a Corridonia, in provincia di Macerata, e ha pubblicato due romanzi, "Amico, nemico" per Montag nel 2015 e "Il garzone del boia" per Elison Publishing nel 2018
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