martedì 3 luglio 2018

Recensione: "Storia di una famiglia perbene" di Rosa Ventrella

Buongiorno a tutti cari amici lettori!
Come sta procedendo la vostra prima settimana di Luglio? Per me è davvero ricchissima di impegni tanto che ritagliare tempo per leggere e per venire a trovarvi diventa sempre più difficile..
In ogni caso ho un po' di cose in sospeso di cui vi devo parlare quindi inizio subito con la recensione di un libro così tanto inaspettato da essersi guadagnato il primo posto tra le letture di Giugno; sto parlando di "Storia di una famiglia perbene" scritto da Rosa Ventrella e pubblicato da Newton Compton che questo mese tra questo libro e "Il tatuatore" mi ha davvero deliziato!
Bando agli indugi, iniziamo!



Titolo: Storia di una famiglia perbene
Autore: Rosa Ventrella
Paese: Italia
Genere: Romanzo
Pagine: 313
Anno di pubblicazione: 2018
Casa editrice italiana: Newton Compton 
Prezzo di copertina: 10 euro copertina rigida
Ebook: 2.99 euro
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Ci troviamo negli anni 80', in uno dei quartieri più degradati di Bari vecchia.
Maria De Santis è solamente una bambina ma ha già ben chiaro come sia vivere in quell'ambiente; un ambiente dove si respira la violenza, sia fuori che dentro casa, dove le tradizioni, le superstizioni e le credenze sono più radicate del buon senso e dove i soprannomi dati dalla gente servono ad identificarti ancor più della tua vera identità.
E così che un giorno Maria, detta "Malacarne" per la sua determinazione a fare di testa propria, vede entrare nella propria classe un bambino nuovo; il suo nome è Michele ma è il suo soprannome e quello di tutta la sua famiglia a farle tremare le gambe; "Senzasagne", le più crudeli e spietate anime di tutto il quartiere. 
Dopo una prima diffidenza però Maria inizia a provare una sorta di simpatia nei confronti di Michele che la porterà nel corso degli anni, tra sciagure, disgrazie ed incomprensioni, ad allontanarsi sempre di più dalla famiglia e prendere una decisione che potrà per sempre cambiare il corso della sua vita..


"Storia di una famiglia per bene" è uno di quei magici romanzi in cui rimani incastrata ancor prima che te ne possa rendere conto. Almeno così è successo a me che, convinta di star leggendo una storia tranquilla e piacevole, mi sono ritrovata invece coinvolta nel profondo in un vortice di eventi capace di sconvolgermi come poche altre storie sono riuscite a fare.
Attraverso gli occhi e la storia di Maria veniamo trasportati nel cuore di un Bari degli anni 80', una città meravigliosa che però nasconde molte insidie tra cui capeggia, più che l'istinto alla violenza, le radicali convinzioni popolari, capaci di condizionare totalmente la vita di una persona.
Attraverso lo splendido stile di Rosa Ventrella, Maria ci racconta, senza paura di entrare nei dettagli ma rimenando comunque fedele alla sua visione in principio di bambina ed in seguito di ragazza, lo svolgersi della vita all'interno di questa realtà attingendo ad una gran quantità di argomenti ed emozioni; le relazioni famigliari, l'importanza della magia, il duro lavoro, i pregiudizi, la vendetta, la voglia di riscatto grazie all'utilizzo di tutti i personaggi che compongono questa storia, unici e assolutamente perfetti nelle loro imperfezioni.
Così, senza nemmeno accorgersi, il lettori si ritroverà ad affezionarsi alla cara nonna, portatrice di un oscuro segreto, a Giuseppe, il fratello maggiore di Maria, ragazzo con la testa sulle spalle deciso per il proprio futuro, al fratello di mezzo Vincenzo, così giovane e così scapestrato, al padre Antonio, per cui Maria proverà sempre un affetto spassionato ma mai completamente espresso, alla madre Teresa, una donna dal temperamento debole, tormentata dalla paura del futuro, dalle pene del presente e dai fantasmi del passato e soprattutto a Maria, la protagonista e narratrice, che attraverso la sua storia con Michele vorrà fare di tutto per cambiare in qualche modo la mentalità nella quale è cresciuta.
Se lo stile di scrittura e la storia in sè mi ha ricordato, con immenso piacere, le storie della serie "L'amica geniale" di Elena Ferrante, non posso nascondere che l'amore tra Michele e Maria non può non rimandare nell'immaginario collettivo a due moderni Romeo e Giulietta, con l'unica differenza che se nel grande dramma shakespeariano l'amore prendeva un'onda tragica, in questo romanzo si tinge invece di una sfumatura davvero molto importante; l'amore visto come la volontà di fare del bene all'altro, indipendentemente dalle conseguenze.
In poche parole, un libro che ho amato, che mi è rimasto dentro e che vi consiglio con tutto il mio cuore

Voto: 9

Frase: "Non si può conoscere veramente una cosa se prima non si è stati attraversati dal suo esatto contrario. Tutto ciò che è bello, quel che consideriamo perfetto e magnifico, arriva dall'assaggio del brutto e dell'imperfetto. Se conosci il male, saprai con altrettanta certezza cosa sia il bene"


Rosa Ventrella vive a Cremona con marito e figli ma è originaria della Puglia. Insegna Lettere da sedici anni e cura da tempo laboratori di scrittura creativa per ragazzi e adulti. Ha tenuto diverse conferenze sul tema della condizione femminile nella storia e curato una rubrica dedicata alle donne della storia sulla rivista I fiori del maleScrive da diversi anni e con Newton Compton ha pubblicato i romanzi "Innamorarsi a Parigi", "Il giardino degli oleandri" "Storia di una famiglia per bene", ottenendo  un grande successo di pubblico e critica. Di sua pubblicazione anche "Fiori di magnolia".



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