Finalmente ho una mattina libera per venire a trovarvi e recuperare almeno in parte le mie ultime letture lasciate in sospeso; la prima di esse è un nuovo saggio scritto da Ezio Mauro, autore che io già conoscevo per aver letto "L'anno del ferro e del fuoco. Cronache di una Rivoluzione" sulla Rivoluzione Russa, che ci porta indietro di 30 anni alla scoperta di quell'anno che ha cambiato la storia; 1989 e la caduta del Muro di Berlino. Se siete interessati a saperne di più su questo saggio giornalistico, qui sotto trovate la mia recensione!
Titolo: Anime prigioniere
Sottotitolo: Cronache dal Muro di Berlino
Autore: Ezio Mauro
Paese: Italia
Genere: Saggio
Pagine: 203
Anno di pubblicazione: 2019
Casa
editrice: Feltrinelli
Prezzo
di copertina: 18 euro copertina flessibile
Ebook: 9.99 euro
Come tutto ben sappiamo, all'inizio di questo Novembre si è festeggiato un anniversario davvero importante; i 30 anni dalla caduto del Muro di Berlino, l'evento che ha cambiato da storia dell'Europa. Ezio Mauro, con lo stile che lo contraddistingue, ci porta alla scoperta di quel 1989 a partire dal suo inizio fino a solcare, mese dopo mese, gli avvenimenti che hanno portato alla riunificazione tedesca e alla scomparsa della DDR. Tra decisioni, violenze, sotterfugi e affari interni, l'autore entra nel cuore più profondo de Muro, della sua inquietante costruzione fino alla sua tanto agognata fine, in onore di tutte le sue vittime che hanno combattuto per il desiderio più concreto di libertà.
Di Ezio Mauro apprezzo in primo luogo il suo stile narrativo, decisamente giornalistico ma che porta il lettore nel vero cuore del giornalismo d'inchiesta, attraverso i suoi occhi e il suo vissuto è capace di raccontare la storia come ben pochi ed in questo specifico caso riesce a coinvolgere il lettore con una narrazione studiata ed illuminante. "Anime prigioniere" è un libro incredibilmente ricco che porta alla scoperta di una città che ancora oggi conserva un fascino unico; chi come me ha visitato Berlino sa quanta emozioni si provi nel ripercorrere le sue strade e trovarsi di fronte ai resti del grande "mostro" che per più di vent'anni ha diviso l'Europa. Leggere questo romanzo permette di sentire tutte queste emozioni sulla pelle, alla quale si aggiungono anche quelle dei protagonisti che il Muro lo hanno visto con i loro occhi e di cui l'autore lascia alcuni toccanti testimonianze all'interno del libro. Questo saggio è inoltre ricchissimo di avvenimenti, proprio come è stato ricco quel 1989 che Mauro ci vuole raccontare e, viaggiando nel tempo, ci troveremo a scoprire la violenza, la disperazione, ma anche la voglia di libertà delle persone che hanno rischiato la vita ai piedi, o addirittura sotto il Muro, e che hanno visto nella sua fine la punta più alta di ogni desiderio. Un saggio incredibilmente interessante e necessario per chiunque voglia approfondire questa fondamentale pagina di storia, sia che l'abbia vissuta attraverso le immagini televisive sia che, come me, voglia capire che cosa ha significato per tutto colore che lo hanno vissuto.
Voto: 7.5
Frase: "Era
certo una chiusura fisica, uno strumento meccanico che occupava lo
spazio per fermare il movimento ed arrestare i corpi. Ma era anche
una barriera spirituale perché occludeva un pezzo di futuro,
restringeva l’orizzonte di vita, occupava la visuale come un
ossessione. Un blocco concettuale, perché ogni giorno ricordava un
confine, la soglia tra la libertà personale e l’arbitrio del
potere, tra l’autonomia e la discrezionalità. Nascondendo
l’altrove, lo mitizzava nel desiderio, rendendolo irraggiungibile
lo ingigantiva, richiamandolo in continuazione con la sua sola
presenza incombente. Così il Muro finiva per separare la vita
vissuta in pubblico, nell'obbedienza, e la vita consumata in
privato, nel silenzio, tra progetti di fuga inconfessabili e
l’evidenza del limite, misurando ogni giorno la quota di libertà
vigilata che si poteva sperimentare e la confisca quotidiana di un
tratto di destino"
Ezio Mauro nasce a Dronero il 24 ottobre 1948.
Inizia a lavorare come giornalista per la Gazzetta del Popolo di Torino nel 1972, occupandosi principalmente del terrorismo nero degli anni di piombo.
Direttore di La Stampa dal 1992 al 1996, passa poi tra le file di Repubblica per cui prima lavora come inviato da Mosca e poi diventa direttore, carica che mantiene dal 1996 al 2016. Oltre a "L'anno del ferro e del fuoco. Cronache di una rivoluzione" ha collaborato con Zygmunt Bauman nella scrittura di "La felicità della democrazia. Un dialogo" e "Babel". Di sua ultima pubblicazione "Anime prigioniere. Cronache dal Muro di Berlino".
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