Leggere è andare incontro a qualcosa che sta per essere e ancora nessuno sa cosa sarà (Italo Calvino)
martedì 12 giugno 2018
Dal libro al film; Orgoglio e pregiudizio. Parte prima
Buongiorno amici lettori e soprattutto, buon martedì!
Oggi sono decisamente contenta per finalmente ho trovato l'occasione giusta per pubblicare un nuovo appuntamento con la rubrica che parla di film; per via delle varie assenze, cambi di priorità, feste ed eccetera, le trasposizioni libri/film di cui vi voglio parlare si stanno sempre più accumulando. Sono tanti infatti i film tratti dai libri che ho letto che sono riuscita a gustare e oggi inizio subito parlandovi del primo in ordine di tempo; "Orgoglio e pregiudizio".
Come forse sapete, lo scorso mese ho voluto lanciarmi alla scoperta di questo grande classico scritto da Jane Austen (la recensione, se vi interessa, potete trovarla qui) e dopo esserne stata piacevolmente colpita, ho deciso di vedere come questa torbida storia d'amore e di confronto, sia stata tramuta in film. Come ben sapete, il libro si è prestato a diverse trasposizione, tra cui due famosissimi film e per questo questa rubrica sarà composta da due parti in cui non solo verrà fatto il paragone con il libro ma anche tra le due pellicole.
La prima trasposizione che ho voluto affrontare è quella più recente (solamente perchè più facile da ottenere) ovvia quella pubblicata nel 2005 e diretta da Joe Wright.
La prima cosa che raccoglie la nostra attenzione è inanzi tutto la scelta degli autori scelti per interpretare i vari personaggi, in particolar modo i due protagonisti; il ruolo principale della protagonista Elisabeth Bennet da Keira Knightley, attrice apprezzatissima da la stragrande maggioranza del pubblico internazionale, che offre una versione della coraggiosa Lizzie ben più sfacciata e "acida" di quanto in realtà appaia nel libro. Se le sue reazioni in alcune situazioni nella versione cartacea mi hanno offerto una visione della sua ricerca di sincerità e la sua voglia di esprimersi senza alcun tipo di tabù chiara ma pur sempre fedele all'etichetta dell'epoca, nel film ho notato alcuni scatti e prese di posizione un po' troppo violente per il contesto. Sinceramente la Knightley non è mai stata una delle attrici capaci di convincermi di più ed in questo particolare film non posso dire abbia fatto una brutta interpretazione ma mi ha lasciato decisamente in dubbio.
Stessa cosa non posso invece dire dell'attore scelto per interpretare il misterioso ed affascinante Mr Darcy, Matthew Macfadyen. Devo ammettere di non averlo mai conosciuto prima ma di essere stata piacevolmente colpita dalla sua interpretazione di uno dei personaggi più complicati ed indimenticabili della letteratura britannica, attraverso le espressioni, gli atteggiamenti e il modo di esprimersi Macfadyen è riuscito a dare magistralmente vita a tutto i fascino e l'eleganza di Darcy, facendoci in qualche modo, innamorare ancora una volta di lui.
Anche per quanto riguarda gli altri personaggi le scelte attoriali appaiono appropriate; convince l'interpretazione della Signora Bennet, interpreta da Brende Brethlyn, quella di Kitty e Lydia, che grazie all'interpretazione di Carey Mulligan e Jena Malone appaiono ancora più frivole e superficiali, del Signor Collins (Tom Hollander) e soprattutto di Lady Catherine de Bourgh interpretata da un intramontabile Judi Dench. L'unica scelta che invece non ha convinto per nulla è stata quella che riguarda Simon Woods nel ruolo di Mr Bingley; seppur la sua interpretazione rappresenti a pieno la bontà e la gentilezza del personaggio, e l'accoppiata con Jane Bennet (Rosamund Pike) esprime tutta la stucchevolezza che li contraddistingue all'interno del libro, Woods da una versione di Bingley molto più immatura e acerba di quanto si immaginasse, non reggendo minimamente in confronto con lo spessore di Mr Darcy e cozzando completamente con l'idea che personalmente mi ero fatta nella mia immaginazione.
In ogni caso i film in generale risulta molto fedele al libro, presentando addirittura alcune citazioni letterali e prendendosi qualche libertà solo per donare all'opera tocchi emozionali davvero piacevoli, come quelli che riguardano il rapporto tra Elisabeth e il padre, interpretato da Donald Sutherland, un meraviglioso Signor Bennet, protagonista di un finale inedito ma assolutamente perfetto.
Nel complesso il mio giudizio sulla trasposizione non può che essere positivo, ma prima di impormi definitivamente, aspetto di vedere la trasposizione precedente, ossia lo sceneggiato televisivo pubblicato nel 1995 diretto da Simon Langton. To be continued..
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