Anche questo mese di Novembre è passato troppo in fredda e tra qualche giorno giungeremo all'ultimo mese dell'anno quindi è tempo di fare gli ultimi conti sulle letture mensile per essere preparati a quelle che ancora ci attendono. Oggi vi parlo di quella è stata la mia ultima lettura, un giallo che volevo leggere con molto interesse e da cui mi aspettavo tantissimo, visto la fama che quasi lo precede; sto parlando di "Ninfee nere", esordio di Michel Bussi e suo libro più importante. Come ben sapete però è bene ricordare che i libri, seppur celebri, non possono piacere a tutti, e questa volta mi trovo a dover mostrare un parere del tutto fuori corrente. Volete saperne di più? Qui sotto trovate la mia recensione!
Titolo: Ninfee nere
Autore: Michel Bussi
Paese: Francia
Titolo
originale: Nymphéas
noirs
Genere: Giallo
Pagine: 394
Prima
pubblicazione: 2011
Casa
editrice italiana: Edizioni e/o
Anno
edizione: 2016
Prezzo
di copertina: 16 euro copertina flessibile
Ebook: 11.99 euro
Nel paese di Giverny tutto assume i colori di un quadro impressionista, proprio come se il maestro Claude Monet non avesse solo impresso nelle sue celebri opere in paesaggio e le case, ma anche le persone, le vicende, i sentimenti che lo abitano. Persino l'omicidio di Jerone Morval. travato ucciso in circostanze misteriose alle soglie del lago, sembra appartenere ad un opera d'arte; almeno questa è la prima impressione del commissario Laurenc Séreénac, appena trasferito nel paese che dovrà fare i conti, aiutato dal suo vice Silvio Benavides, con le tante particolarità di Ginervy per cercare di comprendere cosa si cela dietro l'assassinio. La strada verso la soluzione non sarà delle più semplici, soprattutto quando l'ispettore straniero si imbatterà nella bella maestra Stephanie Dupin, una delle possibili amanti di Morval, una donna talmente tanto bella e triste da sconvolgerlo per sempre. Ma lei non è la sola donna a far da cornice alla vicenda; in mezzo ad un campo di grano la piccola Fanette dipinge i suoi quadri che spera un giorno potranno portarla lontano da lì ed una vecchia donna vestita di nero si aggira circospetta, osservando tutto, dall'altro della sua conoscenza. Lei è infatti l'unica a sapere la verità, ma non è ancora pronta a parlare.
Inizio con il dire che le aspettative sono un arma a doppio taglio per un lettore; rappresentato una delle maggiori emozioni che ci spingono a leggere un libro ma allo stesso tempo posso trasformarsi nel nostro peggior nemico. è sempre bene non aspettarsi nulla dal libro che stiamo leggendo, liberare la mente e lasciarsi unicamente trasportare dalle pagine; con certi libri però è davvero impossibile farlo e "Ninfee nere" rientra assolutamente tra questi. Ho sentito talmente tanto parlare bene di questo libro, mi è stato consigliato spasmodicamente così tante volte che è stato impossibile per me non aspettarmi una lettura capace di travolgermi con tutta la sua potenza; e bene, posso dire sicuramente di aver letto un buon libro, ma non un super libro. Inanzi tutto non posso nascondere la mia difficoltà nel prendere confidenza con la storia; Michel Bussi ha uno stile molto particolare, oserei dire quasi unico, questo già lo sapevo per aver letto "Non lasciare la mia mano" e l'ho ritrovato anche qui, questo ha fatto sì che per più della metà del libro io non abbia avuto la minima idea di dove l'autore volesse parare e se questo ha aiutato a mantenere in mistero ha creato anche in me una profonda confusione che non sono riuscita a dissipare se non nella parte finale dove un vero colpo di genio, su questo non posso dire niente, ha sconvolto tutte la carte in tavola. Un gran bel colpo di scena, non c'è che dire, ma visto che si deve giudicare un libro nella sua interezza devo dire che questo non basta a lasciarmi una sensazione del tutto positiva a fine lettura. Detto questo non posso dire che il romanzo non mi sia piaciuto, ho apprezzato moltissimo alcune sue caratteristiche come il fatto di aver dato tantissima importanza all'arte e alla pittura; da grande estimatrice ho amato il fatto di aver potuto rivivere la vita e la carriera di Claude Monet attraverso alcune vicende raccontate dell'autore così come alcune curiosità che non conoscevo e che mi hanno molto colpito. In conclusione non so se vorrò ancora leggere qualcosa di questo autore perchè se questo, che è il suo libro più apprezzato, è stato capace di coinvolgermi solo in parte, penso che possa essere che il suo stile non sia proprio per me.
Voto: 7.5
Frase: "La
faccenda durò tredici giorni. Il tempo di un evasione. Tre donne
vivevano in un paesino. La terza era quella con più talento, la
seconda era la più furba, la prima era la più determinata. Secondo
voi, quale delle tre è riuscita a scappare?"
Michel Bussi è nato il 29 aprile 1965 a Louviers, nell'Alta Nombardia, posto dove ha ambientato molte delle sue opere. Insegnante di geografia politica all'Università di Rouen e direttore di ricerca al Centre national de la recherche scientifique, ha esordito come giallista nel 2005 e da allora ha pubblicato più di dieci romanzi. In Italia approda nel 2011 con "Ninfee nere", con cui ha vinto numerosi premi. Di sua produzione pubblicati in lingua italiana anche "Un aereo senza di lei", "Non lasciare la mia mano", "Mai dimenticare", "Tempo Assassino", "La doppia mare", "La follia Mazzarino", "Il quaderno rosso" e "Forse ho sognato troppo".
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